Grande successo per Alessandro Mannarino che ieri sera si è esibito sul palco del Fabrique di Milano.
Apriti Cielo è il titolo del suo nuovo album (qui la nostra recensione), prodotto con Tony Canto e registrato con oltre 30 musicisti, e che rappresenta una rottura, un distacco dal passato, da Bar della rabbia, Supersantos e Al monte.
Il quarto album reincarna il viaggio sudamericano di un uomo, che fino ad allora si era professato un semplice cantore di romanità.
A questo giro live Alessandro pur rimanendo un vero e proprio aedo “omerico”, unisce e mescola efficacemente tradizioni differenti. Il folk è al centro della sua ricerca: le musiche e i ritmi incalzanti, i tamburi e la musica tribale, tutto è un tripudio di danze esotiche e folkloristiche. Tra canzone pop e tradizione popolare, ci si esprime al ritmo di samba, pizzica, “Africa” e della bella Roma di borgata del signor Mannarino. La big band è quella dei grandi festival: percussioni, sax, tromba, chitarra classica, chitarra elettrica e altro ancora: non si fa mancare nulla, nemmeno le coriste, eccezionali per gusto e tecnica vocale soprattuto sul finale, quando si improvvisano in un “tu tu tu tuirap” tipico del be-bop anni 40. Tra Me so ‘mbriacato, Merlo rosso, Serenata lacrimosa, Statte zitta e il nuovi brani di Apriti cielo, come Babalù, Arca di Noè, Gandhi e la stessa Apriti cielo, Mannarino dà vita ad un concerto di quasi tre ore, in una lunga passeggiata da Roma al Sud America, dove ricorda l’amico e collega Fausto Mesolella, da poco scomparso.
“Una volta mi ha preso per i capelli e mi ha detto: che cazzo stai facendo? Tu devi raccontare la bellezza della vita. Quando tutti ti dicono di smettere, la televisione, il tg etc, tu continua, continua, continua sempre.”
Mannarino non parla, preferisce suonare e cantare, raccontare le sue storie e quelle degli altri, e lo fa senza sosta, se non verso la fine quando presenta Un’estate, altro brano tratto dal suo ultimo lavoro.
“Vivere la vita…è una cosa davvero grossa. C’è tutto il mondo, tra la culla e la fossa.”
Queste le ultime parole del cantautore romano, che si riesibirà di nuovo al Fabrique stasera (4 aprile) e il 18 aprile, in due date sold out.
Ecco la scaletta dei concerti milanese:
1. Apriti cielo
2. Roma
3. L’Impero
4. Deija
5. Osso di seppia
6. Gandhi
7. Babalù
8. La Strega e il diamante
9. Maddalena
10. Signorina
11. Vivo
12. Gli Animali
13. Elisir d’amor
14. Arca di Noè
15. Quando l’amore se ne va
16. Statte zitta
17. Le Rane
18. Merlo rosso
19. Me so m’briacato
20. Tevere Grand Hotel
21. Serenata lacrimosa
22. Scetate Vajo
23. Un’Estate