13 Novembre 2024
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13 Novembre 2024

Marianne Mirage invoca l’amore universale nel singolo “Venere”

Il singolo segue alla pubblicazione del precedente brano “Chiudi gli occhi”, al quale è legato da un filo narrativo comune

marianne mirage chiudi gli occhi
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Venere è il nuovo singolo di Marianne Mirage, disponibile sulle piattaforme digitali dal 14 novembre 2024. Il brano segue alla pubblicazione del precedente inedito Chiudi gli occhi, rilasciato il 17 ottobre scorso.

Marianne Mirage

I due brani sono legati da un filo narrativo comune, rappresentato dalla necessità di rimettere al centro i sentimenti.

Chiudi gli occhi era un’esortazione alle donne a riconoscere il proprio valore e a considerare le esperienze della vita, anche quelle dolorose, come un’occasione di crescita personale. La narrazione era incentrata sul coraggio della consapevolezza e dell’accettazione di sé.

In Venere, i temi dell’amore e della speranza si legano all’armonia e alla grazia di cui Venere è emblema. In un tempo nel quale i sentimenti sono messi in discussione e rischiano di smarrirsi, per Marianne Mirage è invece necessario dare loro la giusta importanza. Bisogna avere uno sguardo vigile e guardare ad occhi ben aperti il mondo, rimettendo i sentimenti al centro dell’esistenza.

Questo auspicio è presente nelle parole con cui la cantante ha presentato Venere (Etichetta peermusic ITALY, distribuzione FUGA). “Senza cuore il mondo cade. Non voglio vivere in un mondo che ha perso la sua empatia verso l’umanità e la natura”, afferma Marianne Mirage. “Quando ho scritto questa frase ho pensato al presente. Questa canzone augura al ritorno dell’amore universale con l’arrivo di Venere, alla generosità, alla sensibilità e alla gentilezza, perché se perdiamo questi abbiamo perso la nostra unica ricchezza”.

Il testo di Venere è scritto da Marianne Mirage. Le musiche sono composte dalla stessa cantante e da Marquis, che ha anche prodotto e arrangiato il brano. Il missaggio è a cura di Marquis e Ozzy Nakamura; mentre la masterizzazione è di Brett Shaw, “123 Studios”, Londra.

Marianne Mirage

Foto di Guido Stazzoni