Matteo Faustini pubblica il 9 dicembre 2022 il suo secondo album, Condivivere. Un progetto che ha avuto una gestazione di circa due anni e che è stato anticipato da diversi singoli tutti fuori, come l’intero album, su etichetta Dischi dei sognatori.
Matteo ha voluto raccontare personalmente questo suo secondo disco con una lunga riflessione…
Condivivere è molto più di un disco. Condivivere è una pace con me stesso. È un percorso di 2 anni e mezzo dove sono cambiato, sono cresciuto. Molte persone potrebbero vederlo come un insieme di canzoni di 3 minuti e mezzo. Io lo vedo veramente come un crescere, un volere essere migliore di me stesso, di quello che ero ieri.
Il disco è composto da 15 tracce, tra cui alcuni dei singoli già lanciati, intervallate da 6 “finte” sedute con uno psicologo i cui dialoghi sono stati scritti dal cantautore stesso.
In questi 2 anni e mezzo è come se fossi stato veramente in psicoanalisi, come se avessi usato la musica in modo catartico, per migliorarmi. C’è chi cucina, chi balla, chi si allena… io scrivo canzoni, quindi scrivere è ciò che utilizzo, e cantarlo poi è il modo per completare l’opera di riappacificazione con me stesso. Ho affrontato così il mio passato.
Un disco molto personale questo Condivivere scritto da Matteo Faustini, un album che parla di tutte le componenti fondamentali della sua vita…
È un disco che parla di me, della mia famiglia ma soprattutto di tutte le anime che hanno condiviso, anzi condivissuto con me questi anni. A differenza del primo disco Figli Delle Favole, che ho scritto proprio per me stesso e che quindi era tutto incentrato su di me, senza nemmeno la pretesa che ci fossero altre anime, in questo nuovo disco c’è più cuore, più logica, più responsabilità nei confronti delle anime che ho incontrato. Questo perché mi hanno insegnato tanto: mi hanno insegnato l’amore, l’importanza dell’esserci, dei gesti sopra le parole.
Quindi, quando dico che questo disco è nostro, lo penso veramente. Senza di loro queste canzoni le avrei scritte forse tra trent’anni perché non avrei avuto quel moto, e avrei avuto un altro lavoro. La musica sarebbe stato solo un hobby nel tempo libero, e invece oggi fa parte della mia quotidianità.
Nel progetto trova spazio Laura, canzone dedicata alla sorella dell’artista. Il doppio della mia metà, dedicata alla madre è anche una dedica per tutte le anime importanti che rappresentano il nostro essere umano preferito.
La figura dello psicologo, come si scoprirà alla fine del disco, è il padre di Matteo Faustini.
È una psicanalisi lunga due anni, e ogni seduta è separata da un blocco di canzoni, un pezzo di vita intervallato da un altro pezzo. L’ordine delle canzoni è ragionato, non è un caso che la penultima canzone sia “Per Donare”, intervallata da una seduta, per poi chiudere con “Solo un po’ di aria”, cioè un respiro, che mi mette pace e chiude un ciclo.
Tra le tematiche del disco la domanda su dove sia Dio in Medioego, la presunta diversità nel singolo Il girasole innamorato della luna ma anche il perdono, il chiedere scusa e i “3 livelli” dai quali siamo costituiti, la stanchezza del dolore, la paura di essere sensibili e le ansie.
Matteo Faustini condivivere Tracklist e autori
- Prima seduta
- Gli opposti non si attraggono (Matteo Faustini)
- Sensibile (Matteo Faustini, Marco Rettani)
- Sconosciuti (Matteo Faustini)
- Seconda seduta
- Il girasole innamorato della luna (Matteo Faustini)
- 3 livelli (Matteo Faustini, Marco Rettani, Enrico Palmosi, Paolo Faustini)
- L’ultima parola (Matteo Faustini, Marco Rettani)
- Terza seduta
- Lettera alle mie ansie (Matteo Faustini)
- Autogol (Matteo Faustini, Marco Rettani, Luca Chiaravalli)
- 1+1 (Matteo Faustini, Marco Rettani, Enrico Palmosi)
- Quarta seduta
- Il doppio della mia metà (Matteo Faustini)
- Medioego (Matteo Faustini, Stefano Paviani)
- Stanco di piangere (Matteo Faustini)
- Quinta seduta
- Laura (Matteo Faustini)
- Per donare (Matteo Faustini, Marco Rettani)
- Sesta seduta
- Solo un po’ di aria (Matteo Faustini)