Matteo Faustini è in gara tra le Nuove Proposte del 70° Festival di Sanremo con il brano Nel bene e nel male. Il brano farà parte dell’album che uscirà stasera in digitale e venerdì anche nei negozi fisici.
La canzone verrà presentata sul palco dell’Ariston questa sera, mercoledì 5 febbraio.
Cosa ti hanno detto i tuoi alunni e cosa hai detto loro? (nda Matteo è un insegnante).
Li ho abbracciati tutti, ho portato le caramelle. Loro sono contenti, il Maestro Matteo che va a Sanremo. Sto insegnando loro che se credi nei tuoi sogni con perseveranza, le cose arrivano.
Quando dici “forse meritiamo quel dolore”, cosa vuol dire?
La vita mi ha insegnato tanto, ma il dolore è stato il più grande acceleratore di esperienza. Quando il male viene risolto, è un gran bene.
Hai sempre parlato di una lista di cose importanti e bellissime che hai già spuntato. Qual è la più importante che ancora non hai spuntato?
Mi piacerebbe che la mia musica facesse del bene. Per me la musica è un veicolo pazzesco. Se qualcosa che ho scritto venisse usato per qualcosa di importante, sarebbe bellissimo.
L’album esce stanotte. Parlavi del dolore come motore per spingere a fare ciò che fai. Nell’album c’è la rabbia. La rabbia e il dolore sono fili conduttori?
Vorrei la rabbia soffice, perché spesso sono arrabbiato. Vorrei la rabbia soffice e imparare a stare da solo. Siamo qui per migliorare.
Figli delle favole, sono anni che ci lavoro e sono 11 tracce che a me hanno fatto stare meglio. Io amo le favole e credo sia un metodo efficace per veicolare dei valori. Parlo di omofobia, razzismo, vita e morte e, nella title track, parlo della paura di crescere che mi riguarda molto. Sto cercando di portare il sorriso dei bimbi sperduti qui da noi.
Mi riconosco in quello che ho scritto, è tutto vero. Spero che vada bene, ma sono contento.
Da dove hai preso l’ispirazione?
Prendo l’ispirazione dalle esperienze di vita. Ogni giorno cerco di scegliere la parte di bene e far tesoro di quella di male. Mi ispira la vita.
Cosa proverai stasera sul palco?
Cercherò di pensare alle prove quando ho visto le scale e ho pensato come facciano le donne coi tacchi. Chiuderò gli occhi, penserò a quando ero in cameretta a scriverla: “Matteo, perché l’hai scritta, pensa a quello che ti ha spinto a scriverla e comunicalo”.
Qual è la cosa che vorresti trasmettere ai giovani su come combattere le ansie?
Il modo migliore, secondo me, è essere veri. Tanto veniamo giudicati tutti e dobbiamo morire tutti.
Cerco di far arrivare me stesso. Il consiglio che posso dare è questo, tanto anche se cercare di essere perfetti, un difetto lo trovano senz’altro. Se si sbaglia, chiedere scusa e se si fa bene, essere severi con se stessi.
Qual è la tua favola preferita?
Io mi sono sempre visto nel Gobbo di Notre Dame e secondo me non ha la gobba.
Tra poche ore ci sarà un verdetto. Se avessi partecipato coi big, qualche cover avresti proposto?
Avrei coverizzato di Sole e di azzurro di Giorgia. Ero piccolissimo ed è stata la prima volta che ho pianto per la musica. Ho pensato che mi sarebbe piaciuto cantare su quel palco come lei.