Anticipato a sorpresa dal video di Un Altro giorno e quindi, dal singolo ufficiale La Freschezza del marcio, arriva nei negozi questo venerdì il nuovo disco di Mondo Marcio.
A soli due anni dal concept album Nella bocca della tigre che ha visto il rapper collaborare a distanza con “la voce della musica italiana”, Mina, Marcio torna con un album pieno di featuring che abbandona i loop a favore della musica suonata… un disco in cui “cade la maschera” come ha dichiarato oggi in conferenza stampa il rapper.
“Cade la maschera” perché La Freschezza di marcio è un disco che segna l’inizio di un nuovo percorso nella carriera artistica del rapper, una svolta che lo vede iniziare ad allontanarsi da alcuni cliché della musica rap.
I testi delle canzoni giocano con le parole ma, allo stesso tempo, tornano a scavare nell’intimità dell’artista che proprio con una canzone fortemente autobiografica esattamente dieci anni fa segnò un importante traguardo per la musica rap italiana; infatti con Dentro una scatola, Marcio rimase per ben quattro mesi in testa alle classifiche e il disco Solo un uomo inaugurò un’era diventando il primo disco rap italiano a raggiungere la certificazione disco di platino.
La Freschezza del marcio contiene sedici tracce registrate tra Milano, Londra e New York ed è il settimo album del rapper. Nelle canzoni trovano spazio tanti featuring nati dall’amicizia, senza logiche commerciali a sostenerli…. da J-Ax a Ghemon, da Fabri Fibra a Gemitaiz passando per Mr P. Simmons e Maestro Bassi.
Oggi Marcio ha incontrato i giornalisti nella sede della sua casa discografica, la Universal Music e di seguito trovate un sunto della presentazione di questo nuovo lavoro discografico nato dalla voglia di divertirsi, divertire e fare “qualcosa di diverso”.
Domani qui su All Music Italia invece troverete una lunga e intensa chiacchierata tra il rapper e il nostro direttore, Massimiliano Longo.
Intanto qui sotto potete trovare la lunga serie di date instore che terranno impegnato il cantautore rap nelle prossime settimane.
“Mi ero ripromesso di fare un album che prima di tutto divertisse me per primo, con collaborazioni, temi e idee che non fossero già sentiti. E ci sono riuscito, ho fatto il disco più fresco possibile…” esordisce Marcio.
“Questo disco parta dal fatto che la musica suonata è ritornata un po’ la protagonista in questo album ed è stata una bella scoperta. C’è stata una sorta di ricerca della musica perduta, molti pezzi sono nati con la voglia di scoprire dei nuovi groove, quasi fossero delle jam… questo album è nato proprio da questo… dalla ricerca, dalla scoperta, dalla fame… una ricerca che difficilmente di solito trovo in questo paese… forse quello che è venuto a mancare negli ultimi anni in Italia è il coraggio, la voglia di buttarsi indipendente da quello che pensa la gente, c’è questa vento filo americano, del – quello che ha funzionato di là può funzionare di là che ci ha fatto perdere molto della grande musica italiana, quella degli anni 60 e 70. Io ho cercato di trovare questo coraggio, di fare le cose indipendente da queste logiche….”
Marcio non ama lanciare messaggi e lo sottolinea…
“Io parto dal presupposto che la musica non deve avere necessariamente un messaggio, se è bella è bella punto, ti deve divertire… quello che ho cercato di mettere io in questo disco è il fatto di togliersi la maschera e nel mio caso, visto che uso l’hip hop per esprimermi, ho provato a togliermi i soliti cliché, tutti gli ego dei rapper, lo faccio meglio di te, ho più muscoli di te… ho cercato di togliermi tutte queste apparenze qua e di andare un pochino in maniera naturale… penso che la cosa più difficile sia fare le cose in modo semplice ma poi la semplicità è quello che davvero ti arriva al petto. Questo è La Freschezza del marcio… è mettersi in gioco senza cercare necessariamente l’approvazione della gente… diciamo che c’è questo trend partito da un bel po’ degli anni dove l’approvazione generale della società dove ci muoviamo è la prima cosa a cui miriamo, specialmente ora con i social e anche nei talent dove ti devono dare l’approvazione, il semaforo verde… in realtà chissà ne frega di tutto questo e cerchiamo di ragionare con la nostra testa, questo è lo spirito che c’è nell’album.”
A chi gli fa notare che che si ispira a mondi molto lontani da lui come Paolo Nutini, Chet Baker, gli Stone il rapper risponde così:
“Sono mondi molti distanti all’apparenza in realtà quello che c’è in questo disco sono canzoni, il rap è la chiave di lettura con la quale mi esprimo, è il pennello con la quale dipingo questi quadri musicali, però in realtà le canzoni sono canzoni… per esempio due anni fa ho fatto questa collaborazione con Mina che sembrava impossibile, una cosa totalmente campata per aria, ma realtà si tratta di musica e la musica cancella ogni etnia, ogni credo e ogni genere musicale… ecco l’evoluzione che esce da questo disco è il fatto che confluiscano tutte le influenze che ho sempre avuto ascoltando da sempre musica di tutti i tipi. E poi fisiologicamente dopo un po’ ti rompi le balle di fare i soliti loop e rimanere nei soliti cliché…”
C’è chi gli chiede se questa evoluzione sia collegata al fatto che quest’anno varca la soglia dei 30 anni…
“Diciamo che ho avuto 16 anni per 10 anni, anche per colpa vostra, anche quando usciva una foto era quella del sedicenne… adesso stanno iniziando ad uscire dei capelli bianchi ed è anche una cosa fisiologica, col tempo che passa inizi ad annoiarti e se una cosa non mi fa divertire, non mi gasa non riuscirei a far divertire gli altri“.
Appuntamento a domani per scoprire meglio quello che potrebbe essere uno dei dischi più belli del 2016 con la nostra video intervista.