Negli scorsi giorni è stato pubblicato lo studio di IFPI sulle abitudini di ascolto, il Music Consumer Insight Report 2018.
Il report è stato condotto di AudienceNet e riguarda il consumo di musica registrata degli ascoltatori tra i 16 e i 64 anni. Sono stati analizzati i principali 20 mercati musicali mondiali (qui il report completo internazionale e qui quello italiano).
Cosa è emerso dallo studio?
Ogni utente consuma musica per quasi 18 ore a settimana e se ne fa uso soprattutto in auto.
Lo streaming domina. L’86% degli utenti ascolta musica tramite servizi di streaming on-demand, con una concentrazione nei giovani tra i 16 e i 24. In questa classe, il 54% delle persone utilizza servizi audio a pagamento.
Il repertorio locale continua a dominare le classifiche nazionali. Per alcuni generi specifici, come il K-Pop coreano e la Músicapopolare brasiliana, iniziano a trovare un pubblico più ampio a livello mondiale.
I mercati musicali ad alto tasso di crescita registrano un elevato utilizzo di licenze. In Cina e India, ad esempio, il 96% dei consumatori ascolta musica tramite servizi legalmente licenziati dagli aventi diritto.
I servizi di user upload continuano a dominare i consumi. Quasi la metà (47%) del tempo passato ad ascoltare musica on-demand viene trascorso su YouTube.
La violazione del copyright resta un tema significativo. Oltre un terzo dei consumatori (38%) ottiene musica attraverso metodi illegali. Lo stream ripping è il più utilizzato (coinvolge il 32% degli utenti).
IN ITALIA…
Da noi, la musica italiana è molto presente (57,5%), insieme a pop (60,3%), rock (59,3%) e musica cantautoriale (49,8%). In forte espansione nei giovanissimi (16/24 anni) l’hip-hop e il rap/trap, che hanno una penetrazione del 51,4%, il più alto picco tra le fasce d’età.
Il 59% degli utenti attivi online usa servizi di video streaming musicali (il 49% su YouTube, il restante 10% su altri siti di video streaming). Il 17% utilizza un servizio di audio streaming a pagamento e il 24% utilizza un servizio audio streaming gratuito.
Il 94% dei giovani consumatori (16-24 anni) ascolta musica attraverso uno smartphone. Il 52% di loro utilizza un servizio streaming a pagamento.
Frances Moore, CEO di IFPI, ha commentato:
“Quest’anno il Music Consumer Insight Report svela come la musica registrata sia parte integrante della vita dei fan in tutto il mondo: continua a essere fruita attraverso formati, generi e tecnologie differenti, diventando sempre più accessibile.
Tuttavia, il report analizza anche le sfide che il comparto musicale continua ad affrontare – sia nell’evoluzione della violazione del copyright, sia nel mancato raggiungimento di un’equa remunerazione da parte di alcuni servizi di user-upload. I politici di tutto il mondo hanno esaminato attentamente queste problematiche e stanno agendo per affrontarle”.