I Negramaro ritornano sul palco dell’Ariston dopo esserci stati nel 2005 nella sezione Nuove Proposte con il brano “Mentre tutto scorre“. Lì per lì sembrò una fatale sconfitta ma in realtà aprì le porte a quello che sono oggi: una delle band più apprezzate sul mercato discografico italiano da 20 anni.
Il gruppo composto da Giuliano Sangiorgi, Emanuele “Lele” Spedicato, Andrea Mariano, Danilo Tasco, Andrea De Rocco ed Ermanno Carlà, ha incontrato la stampa per una conferenza stampa pre Festival e ha raccontato la propria emozione, il significato intrinseco della canzone.
negramaro: RICOMINCIAMO TUTTO è un atto di speranza
“Sembra che quella canzone possa nascere da una crisi, invece no, nasce da un’immagine stupenda: stavo guardando la mia compagna Ilaria e mia figlia Stella, in un momento storico che è quello legato al Covid. In quel contesto storico scrivo con questa visione che ho avuto e che mi ha fatto stare benissimo. Mi sono detto RICOMINCIAMO TUTTO”.
La canzone è un atto di speranza, è un imperativo, dice Giuliano Sangiorgi, lo facciamo noi sei sempre: “Ogni giorno ricominciamo tutto. È importante rinascere ogni giorno per se stessi ed in rapporto con gli altri. È il motivo per cui la nostra speranza è che sia la canzone di tutti”.
Il pregiudizio è un ergastolo morale
“Per ricominciare tutto, bisogna essere ripuliti dal pregiudizio, non solo nei confronti degli altri ma anche dello stesso che nutro per me stesso -continua Giuliano- Senza pregiudizio, puoi scoprire sempre emozioni nuove, sempre ottiche diverse altrimenti vivi dentro un ergastolo morale”.
“Parlo così perché odio il cinismo in cui stiamo andando, tutti i giorni sappiamo tutto di tutti. Pollice alto e pollice basso. Il nuovo Medioevo del Nuovo Millennio. Non mi ritrovo, mi spiace, in questo squadrismo di pensiero. Abbiamo sempre da capire, da imparare. Questo è Ricominciare tutto”.
E infatti i Negramaro tornano a Sanremo senza alcun pregiudizio verso quello che ha rappresentato per loro in passato. Un tempo forse avrebbero evitato di tornarci per scansare la competizione, per allontanare quella brutta esperienza ma dicono “Abbiamo fatto 20 anni di carriera, stiamo per tornare negli stadi la prossima estate. È fondamentale capire che torniamo perché non ci sono dei pregiudizi: li abbiamo superati”.
i negramaro: Noi speriamo che vinca un giovane
“Amadeus ha messo in gara nomi che avrebbero potuto essere dei super ospiti, ma così facendo ha di fatto azzerato la gara. Anche questo è un pregiudizio eliminato. Qualche anno fa i big non si mettevano in competizione, ora lo fanno tutti con piacere – dicono i ragazzi – Noi speriamo che vincano dei giovani, che abbiano 20 anni di carriera da compiere. A noi non interessa vincere. Sanremo fa parte di questo percorso ma per i giovani può essere un trampolino di lancio. Su questo siamo sereni, non ci sentiamo in gara. A me interessa solo cantare bene, fare arrivare un’emozione”.
Appello alla stampa: permettere ai ragazzi di sbagliare di più
“Sentiamo che c’è una voglia di letteratura musicale che non si vedeva da tempo – dicono i Negramaro – Vorremmo farvi un appello: permettete ai ragazzi di sbagliare di più. Non vi aspettate subito i numeri di Madame, per esempio. L’underground muore così. Solo attraverso l’errore si scopre la personalità che rimarrà nel tempo, altrimenti avranno l’ansia da prestazione. Date il tempo di fare esperienza perché ci si potrebbe perdere qualche grande artista.
Foto di copertina di Roberto Graziano Bruno