Non vi dirò che NICCOLO´FABI è il mio cantautore preferito da sempre, né che ho costruito buona parte della mia produzione scolastica prendendo in prestito frasi tratte dalle sue canzoni. Non vi dirò che ieri sera, all’auditorium Parco della musica di Roma la sala Santa Cecilia straripava di gente per un sold out di quelli veri e Niccolò Fabi, in punta di piedi presentava il suo ultimo disco Una somma di piccole cose che giusto un mesetto fa ha debuttato alla posizione numero uno della classifica Fimi (miglior risultato di sempre in carriera). Cercherò di essere obiettivo, ma mi rimarrà difficile sappiatelo già…
Sono le 21 in punto quando la luce in Sala si fa d’atmosfera e sul palco appare Fraser Anderson, cantautore scozzese voluto da Fabi per l’opening delle prime date del tour, che presenta tre brani in acustico solo chitarra incontrando l’apprezzamento del pubblico in sala.
L’attesa per L’arrivo di Niccolò è però alta ed esplode nell’ingresso della band che attacca sulle note dolci del brano che apre il disco, Una somma di piccole cose. È un approccio delicato, familiare alla maniera solita di Fabi, che infila le prime sei tracce dell’album nello stesso ordine con cui si susseguono su disco. Pochi effetti speciali e tanta concretezza: il salto nel passato inizia da un classico come Ostinatamente, passa per una reloaded version di uno tra i maggiori successi della carriera di Fabi È o non è, e si esaurisce in una buona dozzina di canzoni amatissime dal pubblico, entrate a pieno titolo nella storia recente della buona musica cantautorale italiana. Ci sono tutte: Vento d’estate, Il negozio di antiquariato, Offeso, Costruire e tutte le altre che si alternano in un crescendo di entusiasmo generale che sfoga, come d’abitudine nei concerti di Fabi, sulle note di Lasciarsi un giorno a Roma dove i fans, sono soliti compiere una vera e propria invasione di campo, non importa dove si trovino. Niccolò ha tante cose da dire, e sa come raccontarle; ti accorgi che non sono solo canzonette quando ti parla di Medici per l’Africa e canta Sedici modi di dire verde o imbraccia una chitarra per cantare Giovanni sulla Terra, una canzone composta per il progetto corale insieme a Silvestri e Gazzè, piccola poesia moderna.
Il pubblico restituisce grande energia come solo il pubblico di casa sa fare, e tra un “bello de casa” e un “belli capelli” gridati tra un pezzo ed un altro regala un paio di standing ovation da incorniciare e ricordare in una serata memorabile, come definita dallo stesso Fabi.
Io posso solo aggiungere grazie Niccolò.
SCALETTA:
Una somma di piccole cose
Ha perso la città
Facciamo finta
Filosofia agricola
Non vale più
Una mano sugli occhi
Ostinatamente
È non è
Il negozio di antiquariato
Ecco
Sedici modi di dire verde
Oriente
Vento d’estate
Giovanni sulla terra
Solo un uomo
Costruire
Offeso
Lasciarsi un giorno a Roma
Vince chi molla
Una buona idea
Lontano da me