Nicolas Bonazzi è tornato in rotazione radiofonica e sugli store di musica digitale con il brano Ali di carta a partire dallo scorso 19 gennaio.
Il brano era stato selezionato qualche mese fa tra i 64 finalisti di Sanremo Giovani, traguardo già raggiunto dal cantautore nel 2010, anno in cui partecipò al Festival nella categoria Nuove proposte (quell’anno rinominata Nuova Generazione) con il brano Dirsi che è normale.
Tornando al nuovo brano, Ali di carta è stato scritto insieme a Marco Rettani e prodotto da Giancarlo Di Maria con la supervisione del Maestro Celso Valli.
Nicolas Bonazzi descrive così questa nuova canzone ed il significato molto importante che ha per lui. La canzone infatti tratta un tema molto vicino ai giovani adolescenti di oggi sempre più attanagliati dal problema del bullismo:
“Da bambino sono stato toccato da quella pericolosa prepotenza, purtroppo sempre più attuale, che oggi chiamiamo bullismo. Ho scritto questo brano lavorando a fondo su me stesso e sulle mie sensazioni di bambino di allora.
Un bambino che muove i primi passi nel dorato mondo dell’infanzia e della scuola, con uno zaino carico di ingenue speranze sul mondo e sulle persone. Troppo presto inciampa in una nota stonata: la dura prepotenza di qualche coetaneo. Improvvisamente tutto diventa difficile, il sorriso si spegne, e ogni colore si riduce ad una scala di grigi.
Quel bambino si vergogna della propria debolezza, si sente sbagliato, e sogna di volare via su un aereo di carta, lontano dalla cattiveria incomprensibile di chi ha bisogno di ferire per sentirsi più forte. E così si ritrova adulto, trasformato dalla vita, a immaginare di parlare con chi gli ha fatto del male, in cerca di un confronto, di un riscatto, per poterlo perdonare.”
Nicolas Bonazzi, oltre ad aver partecipato a Sanremo nel 2010 ha collaborato con i Maestri: Celso Valli, Marco Sabiu, Umberto Iervolino, si è esibito all’estero ed è stato autore per: Simonetta Spiri con Lontano da qui, Antonino Spadaccino con Lontano da me e Le DEVA scrivendo il brano Cose che si dicono.