Questa settimana nell’Officina del Talento arriva il progetto Rocky Horror, che nasce a Foggia nel dicembre 2002 ma lavora attivamente dalla primavera 2015.
La formazione è costituita da Giovanni “Justice” Placido alla voce, Antonio “The Racio” Racioppa alla chitarra, Paolo Damato (ex Necrotorture) alla batteria e Francesco “Baron Frankenheimer” Rinaldi (Superzoo ed ex Necrotorture) al basso.
La musica dei Rocky Horror prende spunto dal crossover e dal nu metal più classici, non disdegnando sperimentazioni e nuove soluzioni musicali; i contenuti dei testi spaziano dal sociale a temi di vita quotidiana.
Nel 2004 la band pubblica Saddam Rules, EP d’esordio autoprodotto, a cui segue nel 2006 Dritto in faccia, primo album ufficiale lanciato dal singolo Pugni al vento. I progetti vengono presentati live in due tour.
Nel 2015, anticipato dai singoli Stop al panico e Lo spazio che ti spetta, protagonista dell’Officina del Talento e in rotazione sulla nostra emittente partner Radio Hinterland, è la volta del disco Sciogli il tempo, che apre la strada ad un’altra tournée promozionale.
Attualmente la band è in tour per promuovere il nuovo lavoro, sia da sola che con il side project Pino Scotto & Rocky Horror che li vede in un’unica line-up assieme al noto rocker italiano ed accompagnati inoltre dagli ormai immancabili Gianni Colonna e Dj Blast, senza dimenticare poi la beneficenza, con il progetto no profit Rainbow Projects, creato da Pino Scotto, di cui il gruppo fa parte.
– Salve ragazzi, è un grande piacere per me ospitare dei miei conterranei, essendo io nato e cresciuto in provincia di Foggia. Partiamo subito dal nome: ROCKY HORROR. Un omaggio al trasgressivo musical poi diventato lungometraggio cult?
Ci risponde Justice: Si, il nome nasce da un gioco di parole che fa riferimento proprio al The Rocky Horror Picture Show, ma senza una motivazione in particolare.
Si sa, le etichette stanno strette un po’ a tutti. Forse per questo definite il vostro genere Crossover, termine dall’ampio significato. Quali sono gli stili a cui avete attinto per il vostro sound?
Il nostro suono è caratterizzato soprattutto da sonorità Rap, si possono nel contempo però distinguere tante altre influenze: dal Metal al Punk, passando per Hard Rock e Funky, ed arrivando sino all’Hardcore… sostanzialmente facciamo Rock, ma ci concediamo qualche libertà in più (risate, ndr).
Avendo avuto la possibilità di girare l’Italia in tour avete notato delle sostanziali differenze nell’approccio musicale tra Nord e Sud?
Indubbiamente al Nord ci sono più location pensate sin dalla creazione per fare musica dal vivo, e quindi meglio attrezzate a livello tecnico. Al Sud ce ne sono un po’ meno, ma, soprattutto negli ultimi anni, si compensa con la voglia di fare, che porta comunque ad ottimi risultati.
La traccia protagonista de L’Officina del Talento è “Lo spazio che ti spetta”, singolo che vede la partecipazione di Pino Scotto e di Dj Blast (ex Sona Sle). Com’è nata la collaborazione con Scotto? Senza dubbio uno degli esponenti di rilievo del Rock italiano, che se ne pensi bene o male.
Pino è un vecchio amico di Francesco, il nostro bassista, e quando questi gli ha fatto ascoltare il provino del pezzo gli è subito piaciuto. Infatti poi ha partecipato anche alle riprese del video ed attualmente siamo in tournée assieme con il side project Pino Scotto & Rocky Horror.
Illustrateci l’album “Sciogli il tempo” (Protosound Records / Edel), da cui il brano è tratto.
È il nostro secondo disco, è uscito in tutti i negozi e piattaforme digitali a Gennaio e vanta, oltre a quelle di Pino e di Dj Blast, tante altre collaborazioni prestigiose: Ru Catania (Africa Unite), Luca (Los Fastidios), Simone Martorana (Folkabbestia), Nico Mudù (Suoni Mudù), Vince Carpentieri (ex Almamegretta), Mr. T-Bone (ex Africa Unite e Giuliano Palma & The Bluebeaters), Dj Argento, Dj Fede ecc.
Da anni, forse da sempre, in Italia si sente ripetere che questo non è un paese adatto al Rock. Cosa pensate al riguardo? È un genere vivo anche se le classifiche tendono a premiare altro?
Le classifiche “premiano” le vendite, ed il nostro paese ha un bacino d’utenza “rock” ristretto rispetto ad esempio agli U.S.A., dove anche il Metal più estremo, ecc. riescono ad avere un mercato fiorente. Altresì il “bel paese” ha, fortunatamente, una scena alternativa pulsante, seguita da tanta gente che magari preferisce un testo più riflessivo alle solite banalità commerciali.
Parlateci meglio del progetto no profit Rainbow Projects, grazie al quale, tramite la musica, riuscite anche a fare beneficenza.
È un progetto di solidarietà creato da Pino Scotto, volto ad aiutare i bambini di alcuni dei paesi più poveri del mondo (Belize, Guatemala, ecc.) raccogliendo fondi tramite i proventi di concerti appositamente organizzati. Oltre a noi Pino ha coinvolto tanti altri suoi amici come: Francesco Sarcina (ex Le Vibrazioni), O’ Zulù (99 Posse), Sud Sounds System, Twin Dragons, Ambramarie ecc….
… Ed a proposito di live, sabato 2 maggio suoneremo a Foggia, da soli, al Bulldog Live Club, in apertura a Richie Ramone (ex Ramones)!