Eccoci all’appuntamento settimanale con la rubrica di Fabio Fiume che recensisce i singoli in radio a partire da oggi 14 ottobre.
Da Marco Mengoni a Simone Tomassini, da Emis Killa ad Ermal Meta fino a Vasco Rossi.
Vi ricordiamo che le votazioni espresse al termine della minirecensione sono relative alla carriera dell’artista in questione e non sono da intendere come paragone tra brani di artisti diversi.
I voti inoltre non rappresentano il parere di tutta la redazione di All Music Italia ma di Fabio Fiume, autore dell’articolo.
Niccolò Agliardi – Ti sembra poco
Lui è per molti l’uomo sonoro dei Braccialetti Rossi, ma Agliardi è soprattutto un autore pop/rock parecchio richiesto, con la mai riposta speranza di porsi in prima linea con le sue cose. Questo brano che arriva dalla colonna sonora lo conferma fine pensatore di testi ispirati ma non sufficientemente originale nella resa canzone, che appare fin troppo solita.
Sei =
Boosta – 1993
Continuano le pubblicazioni out band dei Subsonica ed anche Boosta si unisce al coro con una sua produzione solista. Brano particolarissimo, anche perché non è esattamente cosa ti aspetteresti, almeno fino all’evoluzione, in cui la cantilena soffice e decantata esplode in un sound più colorato. Per certi versi ricorda il Morgan solista, ma condito di immediatezza.
Sei ½
Desma – Sangue digitale
Rock con qualche riferimento 80 in sottofondo e nelle evoluzioni pre ultimo inciso. Cantato istintivo ma senza un timbro distintivo. Fa un po’ l’effetto della brava band scolastica, che si esibisce nel concerto di fine anno, che è riuscita a trovare una buona produzione ma non ancora a cambiare abito.
Cinque ½
Emis Killa & Neffa – Parigi
Killa si serve del mentore Neffa per raccogliere nel suo brano quel senso di malinconia utile per raccontare di un amore finito perché tormentato, ma mai dimenticato. D’altronde il Pellino con questi toni ci ha fatto quasi tutto il suo ultimo e poco fortunato album e qui finisce col fare più lui che il padrone di casa. Rispettati gli stilemi del caso comunque, per un brano che non regala novità ma buon mestiere.
Sei +
La Rua – I miei rimedi
Pop elettronico dalla melodia indovinata per un testo di speranza. Cosa si spera? Di poter semplicemente tornare a farlo, visto che spesso ci si accontenta di fare parte della massa. Il cantato suona un po’ come un Giovanardi alzato di tre tonalità mixato con Manuel Agnelli nelle cadenze.
Sei ½
Lisa – Rispetto
Sempre eccelsa vocalmente, Lisa prova a dare il nuovo la alla sua carriera con un album da cui questo è il secondo omonimo singolo. Le strofe sono un po’ troppo vicine a Resta in ascolto di Laura Pausini; fortunatamente per lei diventano altro col divenire, altrimenti non avrebbe avuto alcun senso.
Sei
Claudia Megrè – Gioco ad estrazione
Funzionale song che mescola elementi elettronici, ritmica 80’s e aperture rock nelle intenzioni ma pop nella resa. Particolare come sempre la voce di Claudia, graffiata ed espressiva, con un che di malinconico che quando viene fuori ne impreziosisce la pasta, altrimenti troppo ruvida.
Sei ½
Marco Mengoni – Sai che
Si ricompatta il trio Mengoni/Zampaglione Fortunato/ Canova per prodursi in una nuova traccia che chiude il cerchio iniziato con Guerriero e continuato con Ti ho voluto bene veramente . Sai che è forse delle tre quella più di pancia, che racconta un amore che fu, di quelli in cui c’è il sole pur se piove. Mengoni ( con tutte le sfumature della sua voce) è indubbiamente il valore aggiunto.
Sette +
Ermal Meta – Gravita con me
In un disco quale Umano , bello e vincente sul tempo che passa, Ermal lancia il brano probabilmente più immediato, ma come spesso accade in questi casi, anche quello meno bello semplicemente perché meno particolare. Siamo comunque di fronte ad una più che discreta popsong, per uno che conferma di saper scrivere.
Sei
Nevruz & Johnson Righeira – Sembra impossibile
Nuova linfa vitale per Nevruz è arrivata dall’incontro con il nonnetto dell’italo disco dance, il Johnson Righeira, orfano dei Righeira stessi. Proposta vincente, carinissima, scorrevole, di quell’easy che però non ti stanca, che scova dal passato , rigenera nel presente e se sorretta difficilmente archivi in futuro. Come i pezzi dei Righeira insomma!
Sette
Vasco Rossi – Un mondo migliore
Archi ad aprire una ballata di saggezza; un Vasco che constata che la vita corre verso la stazione di un mondo migliore valutando che nel tragitto la libertà è valsa qualche rimpianto. Si predispone ai live negli stadi grazie ad una coralità che però fa molto Ligabue.
Sei 1/2
Daniele Silvestri & Caparezza – La guerra del sale
Inedita ma per certi versi non così inaspettata accoppiata. Silvestri abile come sempre nell’uso delle parole e soprattutto nella loro spesso doppia valenza e significato. Caparezza in questo ci sguazza e ci mette il suo. Arrangiamento tra fiati e chitarre un po’ chiassoso in certi momenti, ma funzionale alla proposta che merita vari ascolti per scovarci sempre altro.
Sette
Simone Tomassini – Che sorriso che hai
Un tempo semplicemente Simone, il nostro si è da un po’ riappropriato del suo cognome. Oggi riappare sulle scene con un nuovo album da cui questo brano è un estratto che ben ne rappresenta il contenuto musicale: un rock fm di vedute abbastanza solite ma genuino e sincero, per un artista fedele a se stesso.
Sei