Ci siamo oggi esce nei negozi di dischi e in tutti i digital stores, Come se non ci fosse un domani, il nuovo disco di Omar Pedrini pubblicato da Warner Music Italia e contenente importanti collaborazioni come quella con Noel Gallagher.
Del disco e delle date instore che partiranno proprio da oggi abbiamo parlato in questo articolo. Oggi vi presentiamo traccia per traccia le canzoni di questo nuovo tassello della discografia di Pedrini raccontate proprio dal rocker.
Come Se Non Ci Fosse Un Domani
La canzone, così come un po’ tutto l’album che è permeato da un forte impegno civile, parla della difficile situazione psicologica di chi vive questi anni in cui la paura, del futuro, ma anche del presente è una costante data dalle decine di guerre e centinaia di focolai in tutto il mondo , dagli spostamenti di massa di persone in fuga, da un futuro del pianeta sempre più incerto a causa dell’inquinamento e dalla crescita di regimi dittatoriali o di leader politici sempre più aggressivi. Si potrebbe riassumere nella frase “mi sveglio e sento che ho già paura” . Questo concetto è raccontato con due caratteristiche proprie delle mie canzoni: l’impegno ma anche l’ironia.
La reazione a tutto questo nella canzone ha due facce diverse della stessa medaglia: quella della fuga verso nuovi pianeti “fuggiremo su quelle astronavi, lasceremo gli esseri umani” l’ impegno civile “insieme non avrai più paura” o abbandonarsi e festeggiare tutti insieme in una sbornia da fine impero, attendendo la fine del mondo in un cosmico rock party “risvegliamo gli istinti animali finché morte non ci separi“.
Nel video c’è un omaggio a Wim Wenders: interpreto, infatti, un “angelo rock ” in un bianco e nero che rimanda al celebre capolavoro del regista tedesco (e anche un omaggio al mio passato visto che, nel primissimo videoclip dei Timoria, avevano avuto in regalo un cameo proprio di Wenders agli albori della carriera nel 1990 ). L’immagine di un angelo rock che protegge la giovane modella protagonista si alterna alla psichedelica colorata della festa allestita con ragazze ” body painted ” dipinte da Matteo Guarnaccia, famoso artista milanese papà della psichedelic art in Italia ma anche all estero (collabora addirittura coi Byrds).
Fuoco a volontà
Un uomo, probabilmente ex alcolista – “demoni chiusi dentro il frigo bar” – si trova in una stanza di un hotel e non riesce a dormire anche per il frastuono che arriva dalla strada dove ci sono dei ragazzi fuori da un locale. Si alza e si affaccia alla finestra: in silenzio osserva le scene tipiche della notte, tra giovani discotecari, il malcostume e la maleducazione del nostro “triste tempo “. A differenza delle sue altre canzoni stavolta è lui l‘uomo armato. Come ognuno di noi può trasformarsi nell’uomo armato, la rabbia e la sete di violenza nascosta in noi che esplode. Gli angeli che vogliono fuggire dalla realtà.
Dimmi non ti amo
L’unica canzone d’amore dell’album, una delle pochissime canzoni d’ amore nella mia lunga carriera che si intitola ironicamente Dimmi non ti amo
Un uomo maturo dalle raffinate abitudini è stato sedotto e forse abbandonato da una giovane ragazza ed entra crisi mentre le sue certezze vacillano .. ..
È un brano dal gusto elettrorock scarno e dal ritmo ossessivo ottenuto grazie alla produzione di Roberto Vernetti.
Il Cielo sopra Milano
Una canzone d’amore per Milano : la mia città adottiva il cui titolo vede ancora un omaggio alla Berlino di Wim Wenders.
Bresciano di nascita, vivo nella metropoli lombarda da due decenni, e la descrivo nella sua continua evoluzione: è un po’ la ” Milano che sale ” dei futuristi vista all’ ombra dei grattacieli, come la Milano di Boccioni nella sua opera “la città che sale”(anche il celebre artista era un milanese d’adozione), quella Milano vista da chi arriva da fuori e ne contribuisce alla crescita. Non manca anche un certo disincanto di chi conosce bene il ritmo e le ossessioni della città lombarda. La metropoli e i suoi tic, i sogni, le delusioni e le speranze.
Un gioco semplice
Questa canzone nasce durante la preparazione di Che ci vado a fare a Londra ( album di tre anni fa che precede questo ) quando sono stato convocato dallo staff italiano degli Oasis per un incontro e un ascolto nella capitale britannica. Da lì nascerà la collaborazione con la band mancuniana dei Folks, l’ amicizia col loro leader Michael Beasley, il featuring a Manchester e i viaggi di lavoro e il concerto a Londra al mitico Water Rats e gli incontri strabilianti alla corte di Noel Gallagher, idolo di gioventù. Inevitabile un giorno arriva la proposta di una collaborazione artistica. È Andrea Dulio, il mio manager, che mi dice : Noel ha scritto una canzone bellissima per il primo album degli NGHFB ma non la vuole pubblicare nell’ album “. Si intitola Simple game of a genius, ne hanno fatto soltanto uso come b side del primo singolo per il mercato giapponese quindi è praticamente un inedito per il resto del mondo. Ascoltala. Se ti piace ti andrebbe di farne una versione tua, in italiano?
Ho toccato il cielo con un dito e dalla collaborazione, sigillo di una bella amicizia, è nata Un gioco semplice.
Angelo ribelle
Un intreccio tra sensualità e rivoluzione . Paura del futuro e impotenza di influenzare chi muove le leve del destino del mondo ” guardi il tuo futuro con le spalle al muro ” Con una misteriosa donna nera a fare da danza di Shiva distruttrice e creatrice, sesso e vita, amore e morte. “Sarà come far l’ amore con il mio dolore” il brano è un invito ai giovani ad alzare la testa e far sentire la propria voce, senza paura.
Il titolo mi è stato ispirato da due cose, la prima un tatuaggio su una rivista disegnato sul ventre di una modella raffigurante un angelo con le ali spiegate, da appassionato mi colpì molto, la seconda all “Angelus novus ” il quadro di Paul Klee che raffigura un angelo che spicca il volo ma con la faccia rivolta a terra, quasi impaurito. Walter Benjamin, il grande sociologo ebreo morto suicida per sfuggire al nazismo, ne fece una celebre interpretazione in cui appunto “l’ angelo della storia” ha le ali impigliate per una violenta tempesta, metafora del futuro.
La musica in chiave prog glam rock è quasi un omaggio ai Children of the revolution dei T REX impreziosito da un epico assolo di flauto di Mr Jethro Tull Ian Anderson che Omar ha conosciuto e incontrato più volte e gli ha regalato questo incredibile ed emozionante assolo. Curiosità : la canzone verrà pubblicata anche sul sito ufficiale dei Jethro Tull.
Desperation Horse
La canzone nasce da una chiamata da San Francisco: ” Un giorno ricevo una chiamata da San Francisco : è ‘ Giada Diano, biografa e traduttrice, amica di Ferlinghetti che mi racconta : ” Lawrence dice di aver scritto una canzone e vuole fartela sentire” . Sapevo del multiforme ingegno del 96 enne poeta americano, editore e mentore della Beat Generation, ma una canzone proprio no ..
Spiega Ferlinghetti : “Ero in un bar a fare un reading pochi giorni fa e indossavo un bel cappello da cow boy. Un ragazzino entra e mi chiede “sei un cow boy ? ” ed io risposi di sì, per farlo felice. Allora lui : ” ma il tuo cavallo dov’ è ? ” . ” il mio cavallo non lo vedi ma lo cavalco ogni giorno e si chiama Desperation.” pensavamo che sarebbe bello farne una canzone davvero”
Mi sono messo subito al lavoro : ne nasce una canzone alla spaghetti western un po’ Sergio Leone dei nostri tempi, un po’ Steve Winn con quella chitarra dobro che ricorda una cavalcata ”
A Ferlinghetti è piaciuta subito e, per rispetto, un po’ per gioco e un po’ per sfida, ho deciso di non tradurla lasciando il testo completamente in inglese.
” Ciò che mi piace di Omar è ‘ che ricorda me da giovane – racconta Ferlinghetti – il suo suono ribelle risveglia la società sonnolenta e pigra con la pancia troppo piena ”
Ancora lei
Una canzone straziante sulla mancanza di una persona e il bisogno vitale della sua presenza. Forse una donna, forse un amico o forse la droga. O forse tutte tre . “Una canzone sulla dipendenza” per una ballad straziante e intensa.
Freak Antoni
” Una canzone in presa diretta, quasi una instant song. Più cronaca che poesia”
È nata durante il viaggio della speranza in un’ ambulanza lanciata a tutta velocità sulla Brennero per arrivare a Bologna, dove dovevo essere operato d’ urgenza ( per la terza volta- seconda a cuore aperto ) per l’ennesimo problema cardiocircolatorio. “Un cuore più grande del normale, poetico e terribile allo stesso tempo. ”
Nel concitato viaggio della speranza ho pensato a come fosse diverso quel viaggio verso Bologna rispetto a quando negli anni novanta, all’ apice del successo con i Timoria e al fianco dell’ amico recentemente scomparso “Nove” si andava a Bologna, capitale del rock e della vita studentesca in Italia.
La finii nella mia testa – nella mia stanza del Sant’ Orsola di notte guardando fuori dalla mia finestra a pochi attimi dall’intervento che durerà 16 ore pensando a quella città che amavamo tanto.
Mancava solo il titolo: ne volevo uno che abbracciasse nel significato tutta la “mia” Bologna: quella della musica alternativa, degli studenti universitari, dei mille locali dove si faceva musica, della controcultura, del teatro e del fermento dei centri sociali, delle osterie, dei cantautori e degli Skiantos. Ecco, gli Skiantos appunto, nasce così l’omaggio a un grande della nostra musica, forse sottovalutato, recentemente scomparso: Freak Antoni.
Sorridimi
La prima canzone scritta per quest’ album è stata scelta per chiuderlo perché è la canzone della volontà e della speranza.
Sorridimi racconta la storia di un padre che teme per il futuro dell’ umanità in un modo senza speranze. Ogni giorno c’è una guerra da finire per tutti noi ma in quel momento mia figlia si butta nel letto e mi abbraccia, sorridendo : in quel momento scatta la voglia di riuscire a cambiare il mondo o anche solo di fermare il tempo. L’amore diventa obbligatoriamente ottimismo e impegno per amore per i nostri figli. E’ il sorriso di una bambina che ti dà, non si sa come, la forza di cambiare te stesso e il mondo. “intanto piano sta morendo questo bellissimo pianeta blu e poi c’è lei che è venuta al mondo, a testa in giù ” …
Musicalmente il brano è in perfetto stile Brit Pop (è infatti nato a Manchester ) quasi un omaggio agli Oasis e ai Beatles. La musica è nata in inglese come brano per Liam Gallagher che cercava canzoni per il nuovo album ma, quando una mattina in cui ero un po’di cattivo umore, Emmadaria mi è saltata nel letto con il suo sorriso ho scritto di getto il testo. Dovevo vincere le mie paure e affrontare un’ altra operazione ma il cielo mi aveva mandato una bimba: allora dovevo vivere!