Ora o mai più: critiche costruttive (e non pagelle) per la prima puntata di un programma che rischia di fallire ancora nel rilanciare i suoi artisti.
Dopo 5 anni di attesa, sabato 11 gennaio è tornato su Rai 1 Ora o mai più, questa volta condotto da Marco Liorni al posto di Amadeus. Il programma, nato con l’intento dichiarato di rilanciare artisti che hanno visto le loro carriere rallentare o bloccarsi, ha però mostrato ancora una volta tutte le sue fragilità, sia come format che come strumento reale per i partecipanti.
Il programma si presenta come una vetrina per il rilancio discografico, ma i fatti raccontano una storia diversa. Nelle prime due edizioni, gli artisti hanno sì ottenuto un aumento di visibilità per concerti in piazza o ospitate televisive non musicali, ma nulla è cambiato per le loro carriere discografiche. Anzi, per molti di loro, si è trattato dell’ennesima illusione.
Un caso emblematico è quello di Lisa, vincitrice della prima edizione. Nel 2018, Amadeus le augurò di tornare a Sanremo. Eppure, quando l’anno successivo divenne direttore artistico del Festival, non la prese in gara, ne le fu di aiuto nella ricerca di un pezzo (come accaduto invece per altri artisti, tra cui i Cugini di Campagna). Il risultato fu una polemica che molti ricordano, ma che non portò a nulla di concreto per l’artista, e un “Mai più” che dura ancora oggi.
Anche Silvia Salemi, che aveva già un percorso consolidato come artista indipendente, ha semplicemente continuato sulla stessa strada da indipendente senza alcun impatto discografico dal programma. Altri, come Jessica Morlacchi, ex Gazosa, cercavano un rilancio ma hanno visto le loro aspettative infrangersi nuovamente-
ora o mai più prima puntata: i coach
Il problema, però, non riguarda solo i risultati post-programma. Già il format stesso presenta delle falle. Come suggerisce un altro tweet:
“Un programma che ha come scopo quello di rilanciare talenti che non hanno avuto fortuna nella musica dovrebbe avere come coach artisti che ATTUALMENTE hanno una carriera in corso e non potenziali concorrenti. (Non vale per tutti ovviamente).“
Molti dei coach sembrano aver accettato più per motivi economici o di rapporti con la Rai che per reale capacità di supportare i concorrenti. Solo alcuni, come Marco Masini, Rettore e Alex Britti, hanno offerto commenti tecnici o critiche costruttive. Gli altri si sono limitati a partecipare ai duetti, spesso senza aggiungere valore. In alcuni casi, i coach stessi sono sembrati in difficoltà nei duetti, come nel caso di Rita Pavone (Qui il video dell’esibizione.)
Un’eccezione è stata la performance di Pierdavide Carone con Gigliola Cinquetti su Dio come ti amo. Il duetto ha messo in evidenza il talento di Carone, sia come interprete che come cantautore. Un altro momento degno di nota è stato quello di Matteo Amantia degli Sugarfree con Alex Britti su Oggi sono io.
Ecco, diciamo che almeno metà giuria potrebbe restare a casa a godersi quanto raccolto negli anni d’oro della discografia.
Valerio Scanu e il dibattito sulla scelta dei brani
Un’altra critica riguarda la scelta dei brani assegnati ai concorrenti. Valerio Scanu, ad esempio, si è trovato a cantare Datemi un martello, un pezzo completamente distante dal suo repertorio e dalla sua vocalità.
Un cantante non deve necessariamente saper cantare tutto, come sostenuto da Rita Pavone. Un artista deve poter cantare ciò che lo rappresenta, ciò che sente suo. Altrimenti, il risultato è un karaoke professionale, non arte. E se Valerio Scanu difende questo concetto dopo 15 anni di carriera tra Amici, vittoria a Sanremo e percorso da indipendente, non è spocchioso (anche sei i modi…) è semplicemente uno che sa cosa lo rappresenta e cosa no.
I coach si sono poi dimostrati poco realistici anche nei giudizi con 7,8, 9 e 10 volati durante la serata con la sola Rettore ad assegnare due 6. Anche di fronte al duetto tra Marco Masini e Loredana Errore, perfomance veramente disastrosa, parliamone.
La Errore insieme a Marco Masini ha cantato T’innamorerai. La cantante, dotata di grande talento e carisma, ha però esagerato nell’interpretazione, risultando imprecisa, stonando in alcuni punti e dimostrandosi incapace di creare un legame emotivo con il pubblico con la sua interpretazione. Masini ha cercato di riportare il brano sulla giusta rotta, ma l’effetto complessivo è stato disastroso (qui il video).
Loredana Errore ha una peculiarità unica, una forza interpretativa che può diventare travolgente. Tuttavia, se non viene canalizzata nel modo giusto, rischia di trasformarsi in qualcosa di eccessivo, che spezza il legame con la canzone e genera ansia nello spettatore. Se il programma riuscirà a farle comprendere come gestire questa energia, potrebbe davvero restituirci un’artista completa.
Pierdavide Carone: come una fenice a ora o mai più
Pierdavide Carone è un esempio lampante di ciò che accade nel panorama musicale italiano. Cantautore di razza, è stato il primo cantautore emerso da Amici di Maria De Filippi, successivamente prodotto e accompagnato a Sanremo da Lucio Dalla.
Nel programma della De Filippi, Pierdavide è stato spesso “utilizzato”: dalla composizione di una sigla di Amici al brano per il Sanremo di Valerio Scanu, scelto direttamente da Maria, fino alla pubblicazione di un romanzo scritto per e sul programma. Eppure, dopo tutto questo, è stato inspiegabilmente dimenticato. (Ricordate il nostro recente articolo su Amici e This Is Me? Lo trovate qui).
Pierdavide sa cantare e ha un timbro unico, inconfondibile, capace di spaziare tra interpretazioni intime e pacate e performance energiche “alla Rino Gaetano”. Ma, soprattutto, Pierdavide Carone sa scrivere. Eppure, il mondo della discografia sembra essersi dimenticato di lui, travolto dall’ondata di canzoni usa e getta. Il suo brano, Di notte, ne è una dimostrazione evidente: una canzone che unisce poesia e autenticità, esattamente ciò che spesso manca nel panorama musicale di oggi.
Non a caso, tra i trend topic di X della serata, oltre a #oraomaipiù, era presente proprio #pierdavidecarone. Ecco alcuni dei tweet che hanno accompagnato la sua esibizione:
“Pierdavide Carone finora il migliore sia per come ha cantato ‘Di Notte’ sia per il duetto con la mitica Cinquetti. Coppia elegantissima.”
“Rendiamoci conto di come Pierdavide Carone, per me uno dei migliori cantautori degli ultimi 20 anni, sia stato sottovalutato dal panorama musicale italiano!”
“Bene, ora però che abbiamo riportato Pierdavide su Rai1 direi che è il momento di richiamare anche il primo cantautore passato ad Amici.”
Qui l’esibizione di Pierdavide con Gigliola Cinquetti.
ora o mai più prima puntata di un programma che deve mantenere premesse e promesse
Se Ora o mai più riuscirà a restituire almeno uno di questi 8 artisti al mondo della discografia, potrà essere considerato un successo. Tuttavia, la sensazione è che il programma resti più un gioco televisivo che un reale strumento di rilancio musicale. Le voci, non confermate, che il premio finale possa essere un ruolo di giudice in un altro programma, andrebbero purtroppo nella direzione opposta rispetto alle promesse iniziali.
Ora, con sei puntate ancora da trasmettere, c’è tempo per aggiustare il tiro, ma servono scelte più coraggiose, sia nei brani assegnati che nell’approccio dei coach.
La domanda, però, rimane: perché un talento come Pierdavide Carone si trova a Ora o mai più e non al Festival di Sanremo? Forse, la risposta sta nei “no” dei direttori artistici e nella logica del “è la canzone che conta”. Appunto.
Foto di copertina dalla pagina Instagram ufficiale del programma.