Dopo il debutto dello show italiano più atteso di sempre, la Kermesse musicale per eccellenza, continua il Festival di Sanremo targato 2016.
Oltre alle confermate partecipazioni di alcune stelle nazionali, vedi Laura Pausini ed Elisa, sul palco dell’Ariston salirà anche Ezio Bosso, pianista, compositore e direttore d’orchestra, considerato ormai da anni uno dei più influenti musicisti della sua generazione.
Affetto dal 2011 da una malattia neurovegetativa che ne rallenta la deambulazione e la parola, il giovane maestro non ha mai smesso di dedicarsi alla musica, anzi la musica è diventata per lui uno degli strumenti per combattere la sua patologia; e domani, mercoledì 10 febbraio, sarà ospitato dal Festival della musica italiana di Sanremo dove, possiamo ipotizzare, presenterà la sua opera prima The 12th room (Egea Music), disco registrato quasi interamente live al Teatro Sociale di Gualtieri (Reggio EMilia) nel 2015 e già disponibile in digital download e fruibile gratuitamente sulle piattaforme streaming.
È un segnale molto importante, che segue l’invito del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, quello lanciato dalla Rai, sempre più focalizzata su temi sociali, che magari non garantiscono grandi numeri negli ascolti ma che senza ombra di dubbio sono molto importanti e conferiscono alla televisione pubblica quel ruolo formativo da sempre basilare nelle intenzioni della stessa.
“È un grandissimo musicista e spero che anche l’Italia ora lo riconosca” – Ha commentato Carlo Conti, conduttore e direttore artistico di questo Sanremo che sembra porsi al centro fra la tv dello share e quella della cultura e della sensibilità.
Ezio Bosso, che dopo l’ospitata sanremese partirà con un tour tra Italia ed Estero, è ormai considerato uno dei compositori e musicisti più influenti del momento.
Il suo stile cellulare e la sua ricerca sinestetica, il suo approfondito lavoro sugli strumenti ad arco e la agogica, così come il suo avvicinarsi a diversi linguaggi musicali, e la sua ricerca sul concetto di musica empatica sono riconosciuti da pubblico e critica in tutto il mondo.
Sia come solista che come direttore o in formazioni da camera si è esibito nelle più importanti stagioni concertistiche internazionali.
Vincitore di importanti riconoscimenti, come il Green Room Award in Australia (unico non australiano a vincerlo) o il Syracuse NY Award in America, la sua musica viene richiesta nella danza dai più importanti coreografi come Christopher Wheeldon, Edwaard Lliang o Rafael Bonchela, nel teatro da registi come James Thierrèe e nel cinema ha collaborato con registi di fama internazionale tra cui Gabriele Salvatores.
Per Salvatores ha composto la famosa e innovativa colonna sonora per quartetto d’archi del film Io non ho paura.
Foto di copertina by Daniele Franchi