Sono usciti freschi freschi i cantanti in gara per il prossimo Festival di Sanremo. La critica musicale è scatenata, c’è chi urla al complotto, chi sottolinea la solita mancanza di gusto e, i più introdotti, enfatizzano le varie scelte politiche dettate dai soliti favori a questa o quell’altra etichetta discografica. Per non parlare delle radio! Ci risiamo insomma, come ogni anno. Sospetto che alcuni commenti siano addirittura fatti col copia incolla, prendendo articoli scritti un anno prima e cambiando solo data e nomi.
Che vi devo dire?
Probabilmente i miei colleghi hanno ragione anche se, alla fine, pretendere di cambiare una kermesse come il festival sembra utopico e parecchio lontano dalla realtà. È così da sessanta e passa anni! Sanremo vive di kitsch, polemiche, poca innovazione e tanto ciarlare. E poi, non è che il cast di quest’anno sia più brutto di quello degli anni passati. È brutto, questo è evidente, ma siamo sulla media dei valori stagionali.
Certo ci sono sia i Dear Jack che il loro dimissionario cantante, tale Alessio Bernabei. Fa un po’ ridere una cosa del genere, lo capisco. Pare assurdo che ce li dovremo sciroppare tutti e due ma il pubblico imberbe va conquistato, costi quel che costi. Anche perché quelli che sbavavano per ascoltare Nilla Pizzi, sono già morti e tutti rincarnati in una cover band degli Slayer.
Lo so, lo so, anche Valerio Scanu è duro da digerire. All’Isola dei famosetti era più a suo agio, però lui ha un botto di pubblico fra i giovani non più giovanissimi. A me piace chiamarli gli Scanuni, in una sorta di clonizzazione di Renato Zero e dei suoi sorcini. Ah, ve lo anticipo già: andrà sul podio. E sarà triste, tristissimo per tutti. Si porterà alla premiazione i suoi cagnolini che prenderanno Carlo Conti per un albero, gliela faranno addosso, lui darà di matto, picchierà Scanu, arriveranno gli Scanuni… e sarà sangue. Un bagno di sangue e crema solare.
Ma torniamo ai 20 big in gara. Parteciperà Annalisa, e ci sta, perché un semplice nome senza cognome a Sanremo ormai è previsto da regolamento. Non potete risentirvi per questo. Le regole son regole.
Ci saranno poi un paio di ugole patinate, da Noemi alla Michielin, e anche qui mi sembra che si resti nella media degli anni passati.
Poi si esibiranno due rapper, o presunti tali, e anche qui ormai è assodato che ci tocchino. Certo, avrei preferito qualcun altro, e se proprio bisognava prenderne due di Napoli meglio i 99 Posse o qualcuno dei Co’Sang, ma non fa niente. Non ci sarebbero mai andati. Vada quindi per Rocco e Clementino.
La figlia di Zucchero? Sì, c’è anche lei ma non è certo la prima volta. Un figlio d’arte al Festival fa sempre la sua porca figura.
Ma non è tutto da buttare, dai. Ci saranno Elio e Le Storie Tese a portare scompiglio. Ruggeri con la sua sobria eleganza, Patty Pravo con lo charme, Dolcenera con gli occhi da cerbiatta, gli Stadio con il loro vissuto, Neffa con il suo stile raffinato. E ci sarà pure Morgan con la pippetta! Dai, scherzo.
Vedete? Niente di diverso dal solito sotto il sole della bella Liguria. D’altronde non sono questi i tempi per il cambiamento in questo paese, figuriamoci sul palco dell’Ariston.
Quindi sorridete. Potremo goderci il conduttore abbronzato e rassicurante, gli ospiti che non c’entrano un cazzo, la famiglia più numerosa d’Italia, lo sportivo più simpatico. La musica accontenterà tutti i palati del pubblico generalista e, se avremo fortuna, qualche piccola miccetta scoppierà innescando le solite polemiche.
Sarà Sanremo, esattamente come è sempre stato. Ti piace una doccia veloce nel tragicomico costume dell’Italietta? Veditelo.
Sei troppo avanti e non ti interessa? Guarda qualcosa d’altro.
Personalmente, io, la mia annuale settimana di parappapappapapapa, non me la perderei per nulla al mondo.
E se voglio ascoltare della bella musica, chiaramente guardo altrove.