Patty Pravo, attualmente al lavoro sul nuovo album, è stata ospite del secondo appuntamento con Belve, il programma di Francesca Fagnani.
Considerata tra le dive più iconiche della musica italiana, la Pravo vanta 110 milioni di dischi venduti, hit mondiali, dieci partecipazioni al Festival di Sanremo e persino un disco in cinese.
Del resto Nicoletta Strambelli, questo il vero nome di Patty, era una predestinata alla musica. A 3 anni studiava pianoforte, a 5 solfeggio, poi è arrivata la danza classica e a 10 anni il Conservatorio che sembrava l’avrebbe portata a diventare direttore d’orchestra.
Invece lei scelse la carriera di cantante, iconica, la trasgressione mai ostentata ma per istinto naturale, e un repertorio che, da “La Bambola” a “Pazza idea“, da “Pensiero stupendo” a “Dimmi che non vuoi morire“, è composto da autentici capolavori.
Tra l’altro parlando di Festival di Sanremo, l’ultima partecipazione da solista di Patty Pravo in gara è stata nel 2016 con “Cieli immensi” a cui ha fatto seguito la dimenticabilissima “Un po’ come la vita” in coppia con Briga nel 2019, brano che, si mormora, avrebbe dovuto cantare con il suo autore Zibba. Nel 2019 è uscito anche l’ultimo disco della diva, “Red“.
Tra l’altro attualmente Patty Pravo è al lavoro su un nuovo disco che è ormai finito e vede alla produzione Taketo Gohara. Al suo interno brani di autori molto diversi tra loro tra cui Francesco Bianconi.
Che ci sia un ritorno in gara al Festival di Sanremo in vista? Chissà…
Quel che è certo al momento sono le dichiarazioni rilasciate dall’artista a Belve, parole che stanno facendo discutere molto.
Patty Pravo a Belve
Il 3 settembre Patty Pravo è stata ospite di Francesca Fagnani a Belve dove ha rilasciato un’interessantissima intervista in cui ha parlato della sua carriera, dei suoi matrimoni ma anche del suo modo di concepire la musica.
La cantante, da sempre icona di trasgressione per vocazione più che per scelta, non si è sottratta alla domande della conduttrice sugli anni ’70, epoca musicale definita dall’artista in una precedente intervista un periodo in cui la droga scorreva a fiumi nel mondo della musica e dell’arte…
“Negli anni ’70 l’uso di droghe era normale, per la cocaina io ho un disprezzo totale perché tira fuori il peggio dalle persone. LSD può aiutare la mente ad aprirsi, certo se te ne fai una settimana sì e una no fa male. Io queste cose le ho fatte dal ’70 fino a quasi all’80 e poi ho smesso ma le ho provate tutte. L’eroina no“.
Tra le dichiarazioni della cantante che stanno facendo discutere maggiormente ci sono le parole con cui Patty Pravo ha risposta alla domanda della Fagnani se avesse provato anche anfetamina e acidi: “Certo, chi fa questo mestiere senza l’anfetamina? Poi non lo dicono per convenienza, ma lo fanno tutti…”