13 Dicembre 2024
di Direttore Editoriale
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13 Dicembre 2024

Le nuove promesse del pop scelte come Opening act raccontano l’esperienza nel World Tour di Laura Pausini

Grazie a questa importante possibilità molti di loro hanno trovato lo slancio, professionale ed emotivo, per lanciare nuova musica

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LAURA PAUSINI WORLD TOUR WINTER 2024: Parola agli opening

STE:

Ricevere la notizia di essere stata scelta da Laura Pausini per l’opening ad £boli è stata un emozione inspiegabile, non mi aspettavo che una delle maestre della musica italiana mi scegliesse! Sono riuscita a realizzare il tutto solo quando sono arrivata nel palazzetto: ero super ansiosa, non volevo sprecare questa opportunità.

Già dalle prove sentivo l’ansia salire ma ero super contenta. Il bello è iniziato quando era arrivato il momento di salire ‘STE sei pronta? Andiamo’ e lì il cuore a mille! Salita sul palco dopo aver cantato ‘t’aggio voluto bene’ ho ricevuto un calore inaspettato dal suo pubblico e quindi cantare ‘RED’ è stato, tra virgolette, un po’ più semplice.

Quando sono scesa dal palco, presa ancora dall’emozione, mi vedo di fronte Laura… con gli occhi spalancati riesco a dire solo ‘oh Wow’ ero incredula e imbarazzata ma lei con una dolcezza e umiltà unica mi ha abbracciato e detto ‘Lo sai ti ho visto, perché dietro abbiamo i monitor, sei stata bravissima’. Lì il mio cuore è scoppiato di gioia! un momento unico che non dimenticherò mai. Le sono davvero grata per tutto quello che ha fatto, dall’opportunità alle bellissime parole che mi ha dedicato!

GRAZIE LAURA!

LEONARDO LAMACCHIA:

Aprire due concerti di Laura Pausini è stato un sogno che ha preso vita, un’emozione talmente intensa da lasciare senza fiato. Trovarmi su quel palco, davanti a migliaia di volti, con il cuore che pulsava forte e l’adrenalina che scorreva come un fiume in piena, è stato un momento magico, unico e irripetibile. Ma ciò che più mi ha colpito è stato il suo sorriso, quando, appena terminata la mia esibizione, l’ho trovata dietro le quinte ad accogliermi con calore.

Con una semplicità disarmante, mi ha abbracciato e fatto i complimenti, un gesto che porterò sempre nel cuore. Tremo ancora se ci penso. Il suo pubblico mi ha accolto a braccia aperte da subito e anche loro devo un enorme ringraziamento.

Per lei avevo portato una maglia del Bari con scritto ‘PAUSINI 10’, un piccolo omaggio alla mia città e a tutti i suoi fan pugliesi.

Conoscere Laura, un’artista immensa, e scoprirla così autentica, umile e profondamente umana, è stato un privilegio raro, che mi ha insegnato il valore della vera grandezza, quella che risiede nella semplicità. A lei e al suo team devo la gratitudine più sincera, per avermi regalato questa esperienza che resterà scolpita nell’anima.

FEDERICO BARONI:

Aprire il concerto di Laura pausini è stato un’esperienza gigantesca. Suonare davanti a 7000 persone ti fa perdere la cognizione dello spazio e ti porta a focalizzarti solo su quello che stai vivendo come emozione. La vera esperienza se devo essere sincero è stata quella vissuta nel backstage.

Vedere l’enorme macchina che c’è dietro ad un concerto di un artista così grande è stata per me una vera scoperta. Dalle centinaia di abiti di scena alle apparecchiature utilizzate per monitorare audio e video del concerto. Una macchina gigantesca che ti fa venire voglia di crederci per arrivare a fare lo stesso.

L’altra bella scoperta è stata Laura. La sua gentilezza e simpatica mi hanno fatto sentire davvero a mio agio come, devo essere sincero, non mi era mai successo con altri artisti. L’ho trovata molto spontanea e umile nonostante la sua carriera e penso che questa sia la cosa più importante.

È stata davvero un’esperienza artistica e di vita che non scorderò mai

VALERIA MANCINI “GUERA”:

Una delle esperienze più belle della mia vita!
Circondata dalle persone che amo, nel posto dei miei sogni, a fare quello che amo fare di più: cantare. Mi è arrivata una sensazione di pura felicità che mi ha travolto totalmente.

Essere lì, su quel palco, davanti a un mare di volti, sapendo che stavo aprendo il concerto di una leggenda mondiale…è stato surreale!!
Quelle giornate hanno avuto un’importanza enorme per me, in tanti aspetti.
In quel momento mi sono resa conto che i sogni non solo possono diventare realtà, ma possono anche superare ogni aspettativa. Per me non è stato solo un grande traguardo, ma un nuovo inizio, un promemoria di quanto sia importante credere in se stessi e nel proprio percorso.

Laura è stata un’ispirazione, ho osservato la sua forza, la sua umiltà, la sua gentilezza e la sua grande professionalità. Ho catturato tutte queste cose, che cercherò di fare anche un po’ mie d’ora in poi.

Un’esperienza incredibile che mi ha cambiato. Ho di nuovo tutte le energie per portare avanti il mio grande sogno.
Grazie a Laura, alla sua generosità e la sua arte ho riscoperto il sogno che porto da sempre nel mio cuore.

NIVEO:

Essere scelto da Laura Pausini in persona per aprire due suoi concerti all’Unipol Forum di Assago è stato semplicemente surreale, soprattutto per uno come me.

Nasco come artista di strada: un anno di busking nelle piazze, poi l’ingresso ad Amici di Maria De Filippi, probabilmente avvenuto quando non ero pronto. E infatti ì mi è stata affibbiata l’etichetta dello “stonato dell’edizione”. Un’etichetta che mi ha portato a un forte blackout emotivo.

Dopo sei mesi sono uscito dal talent e ho iniziato a studiare canto con un vocal coach. Mi sono dedicato anche allo studio universitario, dove tutt’ora seguo il corso di composizione e produzione musicale. E poi, dopo appena un anno di lavoro intenso, è arrivato l’invito agli opening act dalla cantante italiana più conosciuta e amata nel mondo: Laura Pausini.

I giorni dei live sono stati ancora più emozionanti di quanto avessi potuto immaginare. Su quel palco ho vissuto alcuni dei momenti più intensi della mia vita, soprattutto quando ho cantato per la prima volta in assoluto un mio nuovo singolo, Chiuso a chiave. Era un misto di entusiasmo e agitazione: presentare una mia canzone davanti a un pubblico abituato a vera musica di grandissima qualità è stata una sfida incredibile.

Alla fine di ogni mia esibizione, Laura era lì, nel backstage, pronta a farmi i complimenti dopo avermi ascoltato cantare. Quel suo gesto semplice e sincero mi ha confermato ancora una volta che grande persona è, oltre che un’artista straordinaria sotto ogni punto di vista.

Sorrido al pensiero che, un anno fa, ero proprio tra il pubblico del Forum, ad assistere per la prima volta a un suo concerto. Rimasi sbalordito dalle tre ore di spettacolo, dall’energia e dal coinvolgimento del pubblico che non scendeva mai.

E dopo un solo anno, Laura mi ha regalato la possibilità di vivere un sogno immenso: calcare quel palco che sembrava irraggiungibile, in apertura a due concerti completamente sold out. E l’accoglienza e l’amore che i Pausiniani mi hanno fatto sentire, abbracciandomi con il più forte applauso che mi sia mai stato fatto, non li dimenticherò mai.

Conoscevo bene il rapporto speciale che c’è tra la sua fan base e Laura, ma viverlo così da vicino è stato davvero incredibile. In 31 anni di carriera, la Pausini ha unito le persone con il cuore più grande sparse in tutto il mondo in un’unica famiglia. Ogni tanto, durante i live, si fermava per salutare alcuni dei suoi fan più sfegatati, li chiamava per nome (come se fossero pochi e semplici da ricordare) e raccontava a tutto il pubblico un aneddoto riguardo a quella persona. Che icona.

Ho sfruttato l’occasione di poter assistere a entrambi i live di Milano per osservare e imparare il più possibile da Laura e dalla sua fantastica band. Mi sono soffermato su ogni dettaglio della costruzione dello show e tutto era perfettamente legato dalla perfezione di Laura nel canto, dalla naturalezza con cui improvvisava e dalla disinvoltura con cui cambiava lingua nel bel mezzo di alcune canzoni o di discorsi.

Grazie, Laura, per questo sogno che mi e ci hai regalato e per tutto ciò che, volontariamente e involontariamente, mi hai insegnato. Grazie per il tuo esempio di umanità e per avermi mostrato, ancora una volta, che la musica può unire il mondo.

FELLOW:

Ho guardato a lungo quello spazietto vuoto, in quel post su Instagram, dove mancava un viso: il viso di chi avrebbe aperto il concerto di Laura Pausini a Torino. Ero curioso, e devo ammettere di aver sperato che in qualche modo quel viso sarebbe stato il mio.

L’ho scoperto una domenica mattina, quando il mio manager Massimo, che vive in Toscana, si è presentato a casa di mia nonna, qui in Piemonte – un crossover incredibile. Mi ha detto: ‘Guarda cos’ho visto mentre venivo da voi’, e mi ha passato il cellulare. Era il video di Laura, che mi proponeva di aprire il suo concerto.

Dopo un primo momento di shock e quella potente sensazione di euforia che ti prende lo stomaco, ho subito pensato a come prepararmi per dare il massimo su quel palco.

L’unica altra volta che mi sono esibito davanti a un pubblico così grande è stata durante la finale di X Factor, al Forum di Assago. Allora non ero ancora pronto e non sono riuscito a godermi l’esperienza come avrei voluto. Questa volta invece ho fatto tutto il possibile per essere preparato, sia vocalmente che mentalmente, e devo dire che è andata alla grande: mi sono divertito, tanto.

Lo scambio di energia con il pubblico, l’adrenalina nel vedere persone ovunque alzassi lo sguardo e la voglia di condividere qualcosa di prezioso per me sono stati momenti forti. È stata anche l’occasione per presentare il mio inedito ‘Amarsi nel frattempo’. La canzone è un invito a fermarsi nel caos del mondo che scorre veloce, per riscoprire la bellezza di amare le persone a cui teniamo e viverlo con consapevolezza.

Un ringraziamento speciale va a Laura e al suo staff per l’opportunità, e al mio team incredibile, senza il quale non avrei potuto affrontare un evento così grande.

Una cosa che mi porterò sempre dietro è il rapporto tra Laura e il suo pubblico: una connessione fatta di fiducia incondizionata e gentilezza reciproca. È stato un insegnamento bellissimo e un’esperienza che mi ha fatto stare davvero bene.

 

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