Pino Daniele e Massimo Troisi: due artisti partenopei unici ed indimenticabili, tra i più innovativi ed originali di tutto il panorama italiano, che hanno reso Napoli grande nel mondo. E proprio in onore dei due maestri il Comune di Napoli ha deliberato l’intitolazione di una strada al cantautore blues e le scale sulle quali fu girata una delle scene più celebri de Scusate il ritardo dell’attore e regista comico.
La toponomastica cittadina di Napoli subirà quindi un repentino cambiamento con le due delibere approvate ieri dalla Giunta del Comune, grazie alla proposta del Sindaco Luigi De Magistris, che proprio in merito dice:
“Due artisti che hanno segnato la storia universale del cinema e della musica: ora saranno ricordati anche attraverso le targhe stradali che dopo l’estate andremo a collocare. Massimo e Pino per sempre nei cuori di tutti i napoletani”.
L’area di circolazione che ricade nel quartiere San Giuseppe e che attualmente è individuata in Vicoletto Donnalbina, a pochi passi dalla casa natale del grande cantautore napoletano venuto precocemente a mancare, sarà intitolata a Pino Daniele. Mentre al grande attore e sceneggiatore Massimo Troisi saranno intitolate le scale poste tra Via Francesco Crispi e Piazza Roffredo Beneventano, da tutti conosciute grazie all’esilarante scena di Scusate il ritardo girata insieme all’amico e attore Lello Arena.
Un piccolo cambiamento urbano che ci rimanda a piccole curiosità della vita del bluesman popolare e del portavoce della comicità tutta italiana: lo storico pezzo Quando, ad esempio, profondamente amato da Troisi, fu scelto come base musicale della segreteria telefonica dallo stesso; o ancora, fu lo stesso Pino Daniele a comporre le musiche per le colonne sonore di Ricomincio da tre, Le vie del Signore sono infinite e Pensavo fosse amore invece era un calesse, tre pellicole sempre di Troisi, tra le più famose ed apprezzate.
Massimo Troisi e Pino Daniele erano stelle dal cuore matto, con un destino in comune un po’ cinico che li ha uniti prima in vita e poi nella morte. Proprio uno dei testi che scrissero a quattro mani prende ironicamente il titolo di O saie comme fa ‘o core, quasi a essere premonitrice. Lo sapevano bene loro come fa il cuore ed ora saranno sotto gli occhi dei cittadini nel cuore pulsante della città proprio per ricordarlo.