La perdita di Pino Daniele ha lasciato un grande vuoto nel cuore dei napoletani. L’artista partenopeo era uno dei più apprezzati dal suo popolo, nonostante avesse lasciato la propria città da diverso tempo per dimorare in Toscana.
Tanti i brani portati al successo da Daniele nella propria “lingua”: da Napule è a Je so’ pazzo passando per A me me piace o blues, ‘O scarrafone, Quanno chiove. Veri e propri simboli musicali della napoletanità.
Pino era un napoletano lontano dai cliché che spesso ricadono sul popolo. Sull’esuberanza vinceva la riservatezza, era un uomo di poche parole pacate, ma con due mani che si esprimevano con mille note sulla sua chitarra e le parole delle sue canzoni.
Forte la volontà dei suoi concittadini di portargli omaggio. Dopo il flashmob spontaneo di piazza del Plebiscito e i funerali tanto richiesti e avallati dalla famiglia del cantautore, arriverà presto un concerto dedicato al grande artista, così come accadde a Bologna dopo la perdita di Lucio Dalla.
A chiederlo a gran voce Radio Kiss Kiss, emittente con sede proprio a Napoli, nella figura del Presidente del gruppo editoriale Kiss Kiss Luca Niespolo.
Ad accogliere la proposta di Niespolo il primo cittadino partenopeo, Luigi de Magistris, che proprio ieri ha dichiarato ai microfoni della radio la volontà di organizzare in città “un grande evento musicale degno dell’immensa figura dell’Artista e della sua musica“.
Un evento che non rimarrà isolato. Diverse infatti le iniziative che nei prossimi mesi prenderanno vita per volere del Comune di Napoli per ricordare Pino Daniele e che, si spera, spegneranno nel modo più sensato il fiume di polemiche nate nelle ultime ore.
Dalle critiche alla appassionata richiesta di tenere un secondo funerale nella città natia del cantautore, al gesto poco sensato di scattare una foto alla salma e divulgarla nell’etere, fino all’indagine per omicidio colposo (al momento contro ignoti) fatta partire dalla procura di Roma.