Prosegue la diatriba tra Piotta e il Club Tenco inerente le Targhe Tenco. L’artista ha infatti deciso di diffidare il Club che a sua volta sceglie di rispondere con le vie legali.
La polemica è nata nel momento in cui sono state comunicate le cinquine dei candidati per ogni categoria per l’edizione 2024, cinquine da cui, nonostante i 50 voti ricevuti dalla stampa, l’album del rapper cantautore, ‘Na notte infame, non era presente.
Il motivo? Il disco è stato candidato nella categoria Miglior Album in Dialetto o lingua minoritaria ma non soddisfava i requisiti e richiesti. Trovate qui le parole di Piotta e qui la successiva replica del Club Tenco.
Di oggi la notizia che il cantautore, che tra l’altro ha ricevuto sostegno da parte dell’Accademia della Crusca, del Comune di Roma, da diverse associazioni culturali e persino da Michele Piacentini, Portavoce della famiglia Tenco, ha inviato a mezzo avvocati una diffida al Club Tenco e la richiesta di accedere agli atti.
La replica a mezzo comunicato stampa del Club Tenco a Piotta
Il CLUB TENCO comunica di aver conferito mandato all’avv. Davide Perrotta per replicare fermamente alla diffida del cantante Tommaso Zanello in arte Piotta.
Il CLUB TENCO afferma la assoluta conformità del proprio operato al Regolamento delle Targhe Tenco e ribadisce la conseguente infondatezza della posizione espressa dal cantante, peraltro, attraverso attacchi mediatici gravemente idonei ad ingenerare discredito alla immagine dell’associazione.
Il CLUB TENCO evidenzia che il Regolamento delle Targhe Tenco richiede, quale requisito essenziale per la partecipazione alla categoria “Miglior album in dialetto”, che le opere partecipanti debbano contenere almeno la metà dei brani afferenti alla categoria nella quale concorrono; quindi, in dialetto.
L’album presentato dal cantante Piotta, con la propria autocandidatura alle Targhe, è assolutamente carente del requisito richiesto, poiché, ad eccezione di un solo brano e di pochi vocaboli per ogni canzone, i brani presentati da Piotta sono tutti cantati – pressoché integralmente – in italiano, e non, invece, mediante prevalente utilizzo del dialetto.
Il CLUB TENCO prosegue evidenziando che il banale ascolto dei brani evidenzia la deliberata scelta del cantante di esprimere in italiano e non in dialetto romanesco – in questo album – la prevalenza delle espressioni caratterizzanti.
Il Regolamento e la scheda di candidatura sono chiarissimi sul punto, laddove è precisato letteralmente che:
- la sezione Migliore album in dialetto” deve “contenere almeno la metà dei brani che siano afferenti alla categoria nella quale concorrono
- la scelta della categoria deve essere conforme al regolamento
- sbagliando categoria si rischia che i voti vengano annullati nella fase di controllo, al termine delle votazioni
- la scelta della categoria è responsabilità di chi effettua il caricamento
- il Club Tenco effettuerà la verifica sulla correttezza delle categorie dopo il primo turno di votazione
- se un disco è stato erroneamente candidato in una categoria errata, sarà eliminato da quella categoria e i voti eventualmente ottenuti andranno persi
In tale contesto di chiarezza la contestazione mossa dall’artista si rivela assolutamente infondata e lesiva dell’immagine dell’associazione; essendo evidente la assoluta legittimità dell’operato del CLUB TENCO, che si è limitato – siccome obbligato, anche nel rispetto degli altri partecipanti – al doveroso ossequio del regolamento.