L’Ultimo gin è il titolo del nuovo singolo dei Poco di buono già disponibile su tutti i digital store e nelle piattaforme streaming.
Dopo il primo album auto prodotto nel 2015, Cambiare il mondo, e diversi singoli lanciati negli anni a seguire, tra cui Cenere, Poco di Buono e Se ci sei tu, la band capitanata da Filippo Gimigliano porta un po’ di rock in quest’estate 2019 all’insegna del pop e del “solito” reggaeton.
I Poco di buono si sono formati a Segrate, in provincia di Milano, nel 2009 e oltre a Gimigliano (voce) sono composti da Riccardo Ierardi alla batteria, Tommaso Sgarbi alla chitarra e Roberto Labriola al basso.
Ecco come la band ha annunciato l’arrivo de L’Ultimo gin sulle proprie pagine social:
“Finalmente eccoci qui. Tornati.
In tanti ci avete chiesto dove fossimo finiti in tutto questo tempo. È inutile pubblicare se non sia ha nulla da dire, o meglio, se non sia ha nulla di sensato da dire.Questo nuovo mondo dell’apparenza fa fatica a tenerci dentro, e per questo abbiamo aspettato, abbiamo scritto, cancellato e poi riscritto.
Adesso siamo qui, ed è sempre pazzesco vedere nascere un altro nostro figlio. Abbiamo tantissime cose da dire, tante altre canzoni pronte per fare la loro strada, e che presto usciranno.
Adesso bevetevi questo ‘Ultimo Gin’ alla goccia, godetevelo tutto e brindate a voi, a chi vi sta intorno, perché è proprio di questo che parla la canzone.
‘L’Ultimo Gin’ è amicizia, paura, condivisione e una medicina per affrontare il futuro incerto.“
I Poco di buono si esibiranno live sabato 22 giugno in piazza San Francesco, Segrate a partire dalle 21:30.
Poco di buono – L’ultimo gin audio e testo
Siamo quelli instabili
con problemi cosmici
sento gli occhi lucidi
siamo in un film da brividi
Siamo sempre i soliti
alti tassi alcolici
sento gli occhi lucidi
l’ultimo gin, uccidimi
È come se la vita ci cambiasse
è come se il tempo si fermasse
Sento un brivido che sale
mi fa bere e poi sto male
sembra un colpo in mezzo al cuore
quello che non puoi spiegare
È un bel modo per fregare
la paura di morire
e non si può dimenticare
e che resta dentro noi
Siamo sempre i soliti
alti tassi alcolici
sento gli occhi lucidi
l’ultimo gin, uccidimi
È come se la moto non frenasse
è come se mio padre mi picchiasse
Sento un brivido che sale
mi fa bere e poi sto male
sembra un colpo in mezzo al cuore
quello che non puoi spiegare
è un bel modo per fregare
la paura di morire
e non si può dimenticare
e che resta dentro noi
E che resta dentro noi
Siamo quelli instabili
con problemi cosmici
sento gli occhi lucidi
ancora qui un altro gin