1 Maggio 2022
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1 Maggio 2022

Concerto Primo Maggio Roma: oltre 300.000 persone unite dalla musica, da dichiarazioni contro la guerra e da una straordinaria Ambra

Dal dialogo intenso della presentatrice agli appelli degli artisti sul palco, una giornata magica

Concerto Primo Maggio Roma 2022 Ambra
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Primo Maggio Roma 2022 Ambra guida il ritorno della musica dal vivo davanti a 300.000 persone.

Straordinario successo per il Concerto del Primo Maggio Roma. Non solo per le oltre 300.000 persone che hanno che si sono recate in piazza San Giovanni a Roma per assistere alle esibizioni, partire alle ore 15:30 e finite a mezzanotte, degli oltre 50 artisti che sono saliti sul palco (qui l’elenco completo con le canzoni interpretate) ma un successo umano, un urlo contro la guerra capitanato da una strepitosa Ambra Angiolini.

L’intera piazza, guida da una strepitosa Ambra, agguerrita, commossa, empatica, ha ripetuto più e più volte l’urlo “Al lavoro per la pace“. La musica è ripartita, finalmente, dopo 2 anni di pandemia, dopo che tante realtà sono purtroppo scomparse e tanti lavoratori hanno dovuto cambiare lavoro anche a causa degli aiuti, quasi inesistenti, del governo. Ora finalmente si può ritornare a cantare, a ricostruire e a sperare, seppur consapevoli che c’è una guerra in corso.

Salendo sul palco nel pomeriggio Ambra Angiolini non ha potuto evitare di commuoversi nel vedere quel mare, apparentemente infinito, di gente. Una commozione che è tornata a farsi sentire nel discorso di apertura in prima serata quando ha pronunciato il nome di Marco Vannini, il ragazzo lasciato morire dalla famiglia della fidanzata dopo un colpo di pistola.

Primo Maggio Roma: l’apertura in prima serata di Ambra

Riportiamo qui a seguire l’intenso dialogo di Ambra


Ora potrebbe venirci da pensare che urlando – Al lavoro per la pace – il nostro lo abbiamo fatto. Un po’ come quando qualche anno fa dicevamo – Andrà tutto bene – con gli arcobaleni dal balcone, ve lo ricordate? Sembravamo tutti uniti poi hanno ci hanno riaperto e mi sono trovata in macchine e, per essere partita con qualche secondo di ritardo al semaforo, dalla macchina dietro qualcuno mi ha urlato ‘muoviti, che caxxo fai Zoxxola, aspetti che ci richiudano per partire?!?’. Ecco dobbiamo smettere di pensare che per non farci fottere dobbiamo fottere, lo facciamo tutti, io per prima.

Deporre le armi sopratutto con noi stessi, voi sopratutto siete chiamati a farlo. Nelle nostre casa, nei condomini, nei posti di lavoro e anche nelle strada. Prendiamoci la responsabilità di questo slogan perché non sia soltanto retorica quello di dire da questa piazza ‘Al lavoro per la pace’. 

Vi chiedo ancora solo un attimo di attenzione perché la guerra che subiamo tutti i giorni è anche…

Simone Baroni, aggredito e preso a pugni mentre passeggiava una sera proprio qui dietro a San Giovanni solo perché omosessuale…

La guerra è anche un revolver calibro nove in mano a Lorenzo e Daniel che viaggiano con uno scooter e sparano tre colpi alla cieca contro Manuel Bortuzzo mentre compra le sigaretta in una tranquilla serata romana all’Axa, quartiere sud di Roma.

La guerra è anche Lucia, Sonia, Angela, Romina, Caterina sfregiate a coltellate, strangolate, fucilate proprio da chi diceva di amarle. I loro fidanzati, gli amanti, i mariti.  

La guerra è anche Marco Vannini che muore a casa della fidanzata. A ferirlo, quasi a morte, un colpo sparato da una Beretta calibro nove. Ad ucciderlo la crudeltà di quattro persone che hanno anteposto la loro salvezza alla sua vita. 

E su questo tutti noi dobbiamo metterci al lavoro per la pace. Perché di questa guerra siamo tutti responsabili e dobbiamo, anche senza urlarlo, cambiare le cose. 


Non solo Ambra ma tanti gli appelli e le dichiarazioni dei cantanti dal palco del Concertone. Clicca in basso su continua per leggerne alcuni.

Continua