Come tutti i venerdi ecco la Rubrica tanto attesa sulle novità settimanali ascoltate per noi in anteprima dal nostro critico musicale Fabio Fiume e qui raccontate in mini recensioni. Questa settimana tra gli altri: Lodovica Comello, Fabri Fibra & TheGiornalisti, gli Amici di Maria Riki & Federica, Samuel, Le Deva e….
Si ricorda che il voto espresso al termine della mini recensione non mette in relazione brani di artisti diversi tra loro, ma è un valore numerico dato a quella canzone al cospetto della carriera dell’artista che la propone.
Si tratta inoltre del parere di Fabio Fiume, autore della rubrica e non di tutta la redazione di All Music Italia.
88 Folli – La Stella
Elementi folk che servono a dare connotato più specifico ad una canzone che altrimenti non ne avrebbe. Indubbiamente live può avere una sua forza, anzi ce l’ha, però radiofonicamente la valenza è prossima allo zero.
Cinque
Federico Avallone – Alla Deriva
Cantautorato chitarristico abbastanza prevedibile, senza particolari vezzi di originalità. Passa,va , ma non resta molto.
Cinque
Luca Bassanese – Gli anni 70 ed io che ti amo
Chitarra, voce ed una spiaggia è indubbiamente la veste più adatta per questo brano che è racconto di un momento felice, di ricordi che spaziano in lungo e largo e mettono assieme anche cose distanti tra loro… come tutto sommato sono i ricordi di tutti noi.
Sei +
Nicola Beuti – Passa Di Qua
Inutile poppettino con chitarre in prima linea, che non dice granché ne musicalmente, ne a livello di testo, ne vocalmente. Scivolare via senza lasciar traccia non è il miglior modo per dare forza ad una carriera.
Tre
Roberta Bonanno – Ridere di me
Melodia scorrevole e voce importante e controllata al servizio di un brano dal forte connotato positivo, messaggio questo importante per una generazione giovane che raramente accetta critiche senza sentirsi ferita nell’amor proprio. Peccato la veste che fa un po’ gran galà… anni 90.
Cinque ½
Canova – Expo
Atmosfera britpop, di quelle che facevano faville negli anni 90 e che però risultano piacevoli ancora oggi, quando si è bravi a toglier le ragnatele. Anche la voce si presta allo stile e grazie ad esso anche la conclusione non appare gratuita ma degna, unica possibile.
Sette +
Stefano Carlino – Senza Far Rumore
Bella presenza vocale, sicura e personale, al servizio di una canzone che non è certo quella della vita ma non sfigurerebbe in qualsiasi contesto pop/rock per giovani artisti. La pasta c’è, basta trovare la proposta giusta.
Sei
Caterina – Il Sangue Dell’Amore
Base elettronica funzionale che però viene appesantita dalla voce possente della nostra che tende in alcuni momenti a “shakirizzare” alcuni allunghi vocali. Poi arrivano delle chitarre a dare una dimensione più musical che confonde il tutto, rendendo una sensazione di incompletezza.
Quattro
Cixi – Una Cosa Sola
Ritorna sulle scene dopo ben 5 anni dall’esperienza chiaroscura di X Factor e si mostra colorata sia come immagine che come scelta musicale. Il brano, pur radiofonico, risulta un po’ deboluccio con un testo ripetitivo ed un arrangiamento con riprese vocali elettroniche adatte ad una sigla per cartoni animati.
Cinque =
Marco Colonna – Il Cuore Fa Rumore
Sembra un brano strappato al primo disco di Tony Maiello e … difatti è sua. Forse tra quelle che oggi Tony non canterebbe e lo fa quindi Marco, ma il problema è che il brano può essere pur carino ma la personalità del cantante non viene fuori; il risultato è un clone.
Quattro ½
Lodovica Comello – 50 Shades Of Colours
Radiofonicamente può funzionare di brutto, ma tecnicamente si tratta di un brano che mette assieme diverse cose già sentite e non ha certo originalità sui diversi effetti applicati sulla voce. Appare poi opinabile la scelta di cantare in inglese, se la resa è così scolastica, dove lo scolaro in questione è ripetente di prima media.
Quattro
Chrysma – Giganti
“La passione che ci metto nelle cose è la stessa che tu ci metti nelle pose” è un po’ fotografia di una porzione dei giovani d’oggi dove l’apparire è prerogativa. E su queste basi anche un rapporto ritenuto Gigante può non vincere l’usura. La resa canzone è leggerina, ma tutto sommato vista la giovanissima età del rapper è giusta.
Sei
Simone Costanzo – Lacrime In Un Sogno
Fusione di pop e rap all’acqua di rose per un brano che non permette di avere un quadro preciso del giovane artista; non funziona sufficientemente ne dal versante rap e meno ancora da quello pop, che vorrebbe se non altro una voce che meriterebbe un ascolto più attento rispetto a quello che daresti a tuo fratello che stona sotto la doccia, nel bagno accanto.
Quattro =
D’Aria – Ancora Vivo
Dedica accorata ad una ragazzina uccisa troppo presto dal cosiddetto male del nostro secolo, aiuta col suo tempo sostenuto la cantante a liberare una buona forza istintiva, misurata con una non tralasciata capacità interpretativa. L’arrangiamento avrebbe meritato qualche intuizione nuova.
Sei
Dj Osso – E Parte Un Coro
Uffà ma mo ci dobbiamo sopportare gli emuli di Rovazzi? Basta l’originale.. ed avanza pure!
Due
Federica – Dopotutto
Amica di Maria che per una volta non punta tutto sulla voce e sulle capacità di espansione della stessa, ma sull’interpretazione, che appare sicura nel suo tremulo, aiutata da un timbro che non è associabile ad altra cantante. Il brano dell’Abbate ( tra gli altri ) risalta queste caratteristiche e permette a Federica di sembrare ai nastri di partenza un’artista non destinata a durare una stagione.
Sei ½
Fabri Fibra & TheGiornalisti – Pamplona
E’ il brano che le radio aspettavano da Fibra ed essersi gemellato con i tanto amati TheGiornalisti, forti di un’annata importante nei circuiti mainstream, non può che garantire un ritorno importante. Easy, sempre con frasi ad effetto che devon far riflettere, Fibra è pronto a riprendersi uno scettro rap che però non ha mai davvero perso.
Sette ½
Fiordaliso – Senza Una Lacrima
Ballata intensa che parla della forza interiore da trovare e da infondere a chi affronta la tragedia della malattia, degli ospedali, degli antidolorofici. E’ chiaramente un testo molto forte che vince il finto perbenismo del linguaggio ed il pudore del dolore. Della valenza radio qui si può anche dire un chissene…
Senza Voto
Leo Folgori – La Scimmia
Orchestrale e piena pertanto di suoni caldi, viaggia su una strada che oggi ha leader un cantautore quale Mannarino di cui Leo ha qualche similitudine anche vocale. E’ in generale un già sentito eppure non è assolutamente un pezzo punibile con bocciatura.
Sei
Francesco Gabbani – Tra le granite e le granate
La cifra di Gabbani è qui rispettata: testi intelligenti a metà tra il serio ed il faceto, arrangiamenti attuali con incursioni ad incuriosire ( qui i fiati ), incisi cantabili, allegri e corali. Il Karma di Sanremo si estenderà anche all’estate? Possibile.
Sei ½
Gaia – Fotogramas
La voce di Gaia è proprio di bella pasta e nelle sue canzoni si percepisce l’essere cittadina del mondo. Fotogramas è fermo immagine di quel che è il mondo musicale di Gaia, che non è così immediato come può sembrare a primo ascolto. E può piacere o meno, ma certo non lascia indifferente.
Sei ½
Beppe Giampà – Furia Granata
Non giudico certamente una canzone omaggio alla squadra del cuore, ognuno ha la sua ed il diritto di cantarne, però mi chiedo perché tanta enfasi e allunghi fastidiosissimi, conditi di sospiri su tutte le parole finali di ogni frase? “Capo Stazione suona ancora la trombahah”… “Loro per sempre vestiti di rosso granatahah”. Che cosa vetusta!
Quattro
Izi – Tutto Torna
Bel passo in avanti per Izi che torna sul mercato con un singolo che concede spazio alla melodia e strumenti caldi a disegnarla. Cosa possono fare a volte una semplice chitarra ed un piano? E sul finale arriva la sezione ritmica che dona al tutto un senso di completezza, cerchio chiuso su di un racconto di percorso personale che approda finalmente su una mattonella tranquilla.
Sette
Jo M – L’Uragano Non Ci Prende
Bello, evocativo e raccontato con un’interpretazione senza nervosismi, questo brano scorre leggero e si lascia ascoltare con piacere, complici evoluzioni melodiche strofa/inciso che sono naturali sfoci, come corsi d’acqua che trovano pace nel mare.
Sette+
Juel – Dormi Bene
Rap particolarmente intonato su base di elettronica e percussioni con evoluzione d’inciso quasi a tematica jungle. Originalissima.
Sette
Le Deva – Un’altra idea
Dentro Laura Bono, fuori Simonetta Spiri, parte con questo brano anche il brand Le Deva che sostituisce l’arbitraria definizione di Le ragazze de’ L’Amore Merita. Il messaggio è indubbiamente più generico dei precedenti singoli ed in cucina non tira certo aria nuova, ma la strada pop è battuta con sicurezza e capacità interpretativa. .. e non è poco.
Sei +
Claudia Megrè – Dorian Grey
Cassa di base, tendenza dance, insolita per la cantautrice, per un brano che ha molti momenti parlati che chiaramente la privano di arrivare dritta con la sua voce particolare. Se è insolito per la Megrè lo è decisamente meno in linea generale, tanto che paradossalmente il momento migliore sta nella variazione, in cui la nostra si ritrova anche interprete rientrando nel suo. Ma dura poco, troppo poco.
Cinque=
Andrea Mirò – Piove Da Una Vita
Bell’atmosfera fine anni 60 per questo brano che è si adattissimo ad Andrea, la cui voce si è imbrunita molto negli anni, ma è talmente moderno nel suo sapore retrò che non avrebbe sfigurato anche per voci di artiste tipo Malika Ayane. Le radio qui hanno davvero da aprir le orecchie. Arrangiamento fine.
Otto
My Escort – Parentesi Estive
Sound estivo che ha strofe e variazioni meritevoli di ascolto, vanificate però da un inciso buttato un po’ via, lasciato cadere su una frase ripetuta più volte. La voce ricorda quella del vocalist dei Velvet .
Cinque ½
Novi – I Tuoi Vestiti Da Cosplay
“Per rompere il ghiaccio potrei raccontarti la mia prostatite…” e già qui partirebbe un applauso! Tanto assurda quanto vera e geniale nel testo e moderna in un arrangiamento così fuori da qualsiasi cosa si sente adesso in radio. Se deve venire in mente qualcuno, viene il Dalla migliore e quindi ben venga.
Otto
Andrea Paone – Sale
Traguardi da porsi per sentirsi vivi, inseguire dei limiti da superare su un tappeto pop abbastanza solito che tutt’è fuorché un limite da superare. Il singolo radiofonicamente funziona grazie ad una buona ritmica e ad una voce non particolare ma adatta al tiro.
Sei
Enrico Papi – Moooseeka
Di cose brutte così non ne abbiamo sentite? Eh si Papi non hai mai avuto così ragione.
Due
Davide Petrella – Einstein
Racconto filorap su base elettronica e punteggiature pianistiche , è un ibrido che potrebbe avere due vite completamente differenti: passare totalmente inosservata oppure conquistare un numero spropositato di fans e dare peso alla carriera di Petrella adesso da solo senza più Le Strisce.
Sei +
Emanuela Reviezzo – Non Si Dimentica
Scrive una ritrovata Lighea il brano per questa giovane cantante, marchigiana anche lei. Il tutto è contaminazione di risoluzioni pop con intenzioni interpretative più soul, per un risultato molto gradevole ad ascolto, ma a cui manca la particolarità per apprezzarlo in maniera significativa, per porlo un paio di passi più in là dalla massa.
Sei
Riki – Perdo Le Parole
Cantautorato semplice, scrittura a perfetto supporto per la giovane voce e faccia del nuovo Amico di Maria. La strofa ha qualche già sentito che non riesco ad identificare ma l’inciso è ficcante in maniera imbarazzante e non mancherà di lavorare ai fianchi di ragazzine facilmente conquistabili.
Sei +
Samuel – La Statua Della Mia Libertà
Il concetto di senso di libertà ricorre nell’album di Samuel che qui racconta di immigrazione, di esigenze di gente che deve ripartire da zero scontrandosi con chi invece ha sete di potere. La scrittura con Jovanotti rende il prodotto affine alle sue produzioni, ma non per questo distanti da quelle del leader dei Subsonica che ha personalità forte da non risultarne schiacciato.
Sei ½
Andrea Settembre – Su
Giovanissima l’età, giovanissimo il contenuto delle sua canzone, leggerina, tremendamente facile, nel senso proprio tremendo del termine. Settembre è sorta di Benji & Fede ringiovaniti di un lustro e più , e come tale è giustificabile più dei due ventenni arrivati al successo senza avere una canzone che meriti di esser ricordata. La voce di Andrea sta però mutando e lo si nota sulle note lunghe, tenute con difficoltà persino in disco.
Quattro
Alex Signorini & Nuelle – Get On Top
Voce che ricorda molto l’impertinenza di quella di Kylie Minogue per un brano abbastanza tronfio e conforme ad una dance troppo sentita. Funzionale per i chiassi estivi a cui legare ricordi effimeri ma decisamente meno per viaggiare nel tempo ed approdare indenne nella memoria tra qualche anno.
Quattro
Trankida – Com’è
Voce che ha qualche eco importante, soprattutto nei tagli delle parole e frasi, che fortunatamente restan solo tali. Tema abbastanza solito dell’amore non ricambiato o per lo meno non allo stesso modo, ma reso tutto sommato in maniera fluida, senza manierismi.
Sei
Will I Am & Arianna – Smile Mona Lisa
Già uscita nel 2016 sui mercati anglosassoni in duetto con Nicole Scherzinger arriva solo adesso in Italia il brano del producer rivisto e corretto con la nostra Arianna, sempre più addentro alle produzioni americane. Via il bit dance della versione originale, restano chitarre e subentrano liriche che la nostra vocalist intona con pathos e la sua voce bella e piena. Nell’italica versione è comunque privilegiata la melodia rispetto alle possibilità radiofoniche tanto che difficilmente il brano potrà andare oltre la curiosità per il video omaggio ai bellissimi quadri esposti al Louvre di Parigi.
Cinque