E’ uscito il nuovo singolo di Riccardo Fogli La Tenerezza 93 (Azzurra Music), una sincera lettera di scuse destinata al figlio Alessandro.
Il brano è stato scritto due anni prima della reunion con i Pooh, ma mai era stato inciso.
“E’ una fotografia di quel preciso momento, un preoccupato messaggio d’amore per mio figlio che, nei suoi 20 anni, stava cercando una sua dimensione in questo mondo di poche speranze.”
La Tenerezza 93 è stato prodotto da Filadelfo Castro e vede anche la collaborazione di Nicola Greco, compositore e autore della parte musicale.
“Il mestiere di padre non è mai facile e per un papà musicista in giro per il mondo può essere ancora più complicato. Queste venti righe di teneri pensieri, sono nate quando mio figlio, dopo la maturità, stava decidendo cosa studiare all’università, rimandando di mese in mese la scelta.”
RICCARDO FOGLI LA TENEREZZA 93
L’ultimo inedito di Riccardo Fogli risale al 1996, quando il cantautore si piazzò al penultimo posto al Festival di Sanremo con il brano Romanzo.
La Tenerezza 93 è un’intensa canzone con la quale Riccardo Fogli chiede scusa a suo figlio, ma anche “a tutti i figli di tutti i padri” per aver lasciato loro un mondo malato e logoro, mentre “noi figli dei fiori ostentiamo foto di anni pieni di libertà che, da ragazzi e ragazze, abbiamo conquistato lottando attraverso la musica e la protesta, sempre con amore.”
Il singolo contiene dopo poco più di un minuto dal suo inizio anche un parlato che non ti aspetti, il flow di un rap senza tempo scandito da un padre che si emoziona.
E’ la fotografia di un vissuto in cui ogni genitore può rivedersi, di una delle tante telefonate alle quali un figlio non risponde per svariati motivi, uno su tutti perché ha fatto tardi la notte.
Il singolo è disponibile anche in versione 45 giri colorato con tiratura limitata a sole 600 copie ed autografato dall’artista.
Nel lato B del vinile è contenuta la stessa canzone interpretata piano e voce, nella sua versione più acustica e toccante.
L’uscita del brano è accompagnata dall’omonimo videoclip girato a Lazise sul lago di Garda e tra i suoi infiniti vigneti. Racconta la storia di un padre che cerca un dialogo con suo figlio prima attraverso le parole, poi infilandosi le scarpe da runner per correre simbolicamente da lui, allenandosi in mezzo alla campagna e tra i colori dell’acqua al tramonto, fino a trovarsi fermo, esausto dalla corsa, davanti ad una porta chiusa nell’attesa che si apra.
“Adesso corro piano, ma corro. Oltre la porta nel video c’è mio figlio, perché alla fine l’amore è la chiave che apre tutte le serrature.”