Dopo il successo delle date di Roma e Bologna, Romina Falconi è arrivata ieri sera con il suo Biondologia Live nella città che l’ha adottata da diversi anni a questa parte, Milano.
Uno show di venti canzoni, molte delle quali scelte dal suo ultimo album, Biondologia, portato in scena all’Apollo Club che, non solo ha messo in luce le caratteristiche vocali e autorali della cantautrice (queste del resto già note) ma soprattutto, ha stupito per il rapporto viscerale instauratosi con il proprio pubblico.
Persone che non solo amano le canzoni di Romina Falconi ma che l’hanno praticamente “adottata”, come ripete spesso lei, rendendola portavoce di quel mondo tutt’altro che perfetto, ma anzi ricco di difetti, gaffé e sfighe quotidiane, che in fondo appartiene a tutti noi e che, nella musica italiana, viene spesso addolcito e reso, da un lato eccessivamente patinato, dall’altro eccessivamente provocatorio e contorto.
Con lei sul palco dello show organizzato da Freak&Chic i fratelli Nick Savinelli (chitarra, basso e tastiere) e Nello Savinelli (batteria e sequenze).
Romina sale sul palco sulle note di Poesia nera, l’intro del nuovo progetto discografico. Dopo un paio di canzoni inizia a parlare con il pubblico e, caso più unico che raro, ascoltarla è un piacere.
Emozionata, ironica, grintosa, con tanta voglia di condividere verità, sia quando sono frammenti dolorosi del proprio passato che l’hanno portata a scrivere le sue canzoni, sia quando si fa prendere da un eccesso di romanticismo nell’affermare che senza il proprio pubblico non sarebbe nulla.
Ma del resto questa è Romina Falconi, eccessiva, anche quando deve raccontare la verità. E in questo show di due ore di verità ce ne sono diverse…
C’é la storia di una ragazza con un sogno, c’é la determinazione di chi ha talento ma ha imboccato le porte giuste nel momento sbagliato, c’é la rabbia, ormai passata, verso una discografia che non ascolta le tue canzoni ma ti etichetta in base alle mode del momento e se non trova la casellina perfetta, già occupata in passato da qualcun altro, in cui incastrarti, va in crisi.
Eppure è così semplice, le caselle quando non ci sono, si creano. Oggi puoi essere pop e rassicurante come Laura Pausini, puoi essere virtuosa come Giorgia e persino fare la femmina alfa nascosta dietro una maschera come Myss Keta… quello che forse ancora non viene permesso alle donne in musica è di essere anche donne, femmine come direbbe Marcella Bella, anche un po’ camioniste o carnali a seconda dei casi, a volte. Insomma “dolcemente complicate” come cantava più di trent’anni fa Fiorella Mannoia.
Romina il suo concerto lo inizia, dopo due canzoni con queste parole… e c’é ben poco da aggiungere.
“Ho cominciato con una canzone che parla di erotismo perché la musica secondo me è come la passione, è come il sesso, ti deve travolgere, ti deve sconvolgere, se no non ha senso… io stesso a livello passionale sono molto cerebrale, però quando arriva il momento mi devi aprire come una cozza… i medici dicono che ho una grandissima intelligenza emotiva. Ora qualcuno di voi potrebbe dire che è un modo carino per dire che son scema ed io non mi sento di contraddirlo… a parte gli scherzi, ho dovuto sviluppare l’empatia…”
Empatia, questa è la parola perfetta per descrivere il rapporto che questo tour a contribuito a suggellare tra Romina e il suo pubblico. Perché a cadere non c’é nulla di cui vergognarsi, e a rialzarsi insieme si fa meno fatica.
BIONDOLOGIA LIVE – SCALETTA
Intro
- Poesia nera
- Latte +
- Circe
- Le 5 fasi del dolore
- Cadono saponette
- Il Mio prossimo amore
- Vuoi l’amante
- Tienimi ancora
- Sex tape
- Un filo d’odio (unplugged)
- Ringrazia che sono una signora
- Stupida pazza
- Set acustico Lista nera – Playboy – Viva lei
- Ci vediamo presto
- Sei mejo te
- Anima
- Troppo tardi
- Buona vita arrivederci
Foto di copertina di Danilo D’Auria dalle pagine social dell’artista