Le dichiarazioni di Arisa sulla comunità LGBTQ+ e sull’approccio di Giorgia Meloni, madre premurosa secondo la cantante, ai loro diritti, sono ormai argomento di discussione su tutto il web e noi ve ne abbiamo parlato, esprimendo la nostra opinione, qui. Ora arriva un’altra artista, Romina Falconi, magari meno televisivamente esposta ma di sicuro maggiormente coinvolta in termini di vissuto (è stata cresciuta, quando la madre era assente per lavoro, da una trans) a rispondere sulla questione.
“Vorrei cercare di ampliare la rappresentanza che abbiamo nei media della comunità LGBTQIA+, che non è fatta solo di macchiette, di cose solo plateali, ma di gente normalissima, colta. Dobbiamo smettere di spaventare, dimostrare che siamo gente wow, ”
Romina Falconi, cantautrice e autrice, prima di salire sul palco a Bari, dov’è impegnata nel tour Insegnami la vita insieme a Immanuel Casto, ha voluto esprimere il proprio pensiero senza troppi giri di parole.
“In riferimento alle dichiarazioni di Arisa penso che Arisa abbia tutto il diritto di esprimere la propria opinione, anzi tutti dovremmo essere tutti in diritto di dire il nostro pensiero e proprio per questo anche io oggi voglio avvalermi di questa libertà, commentando il pensiero e non la persona”
Queste le parole con cui Romina Falconi inizia il suo video su Instagram spiegando che il suo non è un attacco alla persona, ma una risposta al concetto. La cantautrice continua poi così…
“Una madre severa è una madre che vuole che i propri figli prendano coscienza dei propri errori e che anzi imparano da essi, non certo si impegna attivamente per privare i propri figli di diritti previsti dalla costituzione. Ad esempio l’uguaglianza di fronte alla legge.
Una madre sicuramente non si impegna, pertanto a livello internazionale, per impedire ai propri figli di diventare a loro volta genitori, ma che è, vuoi diventare madre e non vuoi assolutamente diventare nonna???
E soprattutto una madre accetta i propri figli per quello che sono e non li divide in macchiette o persone che rientrino in canoni ben definiti, più rispettabili”
Spesso si parla di “icone gay”, vedi Lady Gaga che è una che sul concetto di diversità non ci ha giocato ma ne ha fatto ragione di vita.
Ecco, forse in Italia sarebbe il caso di “eleggere” queste icone in base al loro pensiero e non solo in base al fatto che siano donne cazzute e popolari nel mainstream musicale.