Stamane sulle frequenze di RTL 102.5 con una puntata speciale di Non Stop News, condotta da Enrico Galletti, Giusi Legrenzi e Massimo Lo Nigro tanti ospiti, da Samuele Bersani a Gianni Morandi, da Pierdavide Carone a Ron, hanno voluto ricordare Lucio Dalla scomparso esattamente 10 anni fa.
Una puntata speciale in cui sono andate in onda per più di due ore le canzoni più belle del repertorio del cantautore.
Lucio Dalla il ricordo dei colleghi
Pierdavide Carone nel 2012 ha partecipato al Festival di Sanremo con il brano Nanì. Ad accompagnarlo sul palco in veste di direttore d’orchestra e produttore Lucio che, solo pochi giorni dopo quell’apparizione, ci avrebbe lasciati per sempre.
Pierdavide ha raccontato a RTL 102.5 le sensazioni che prova ascoltando quel disco prodotto da Dalla…
Intanto ho la sensazione che questi dieci anni siano volati. Ho il ricordo di una presenza che è rimasta tale anche nella sua assenza poco dopo. Da lì non mi sono guardato più indietro, ho iniziato a fare un certo tipo di musica in un certo modo dopo essermi scontrato con uno dei più grandi geni della musica italiana.
Abbiamo cominciato a collaborare tramite Sony. Il secondo disco rispetto al primo non era andato benissimo, quindi avrei dovuto farmi produrre il disco da qualcuno che avrebbe codificato il mio linguaggio, o avrei dovuto farlo da solo. È stata una delle poche volte in cui ho battuto i pugni sul tavolo: mi ha insegnato che avrei dovuto farlo più spesso, visto che poi è arrivato Lucio Dalla.
L’ultimo messaggio che Pierdavide Carone conserva di Lucio Dalla gli fu inviato un paio di giorni prima della scomparsa quando il ragazzo stava vivendo un periodo di crisi profonda… “Il messaggio me lo ha inviato un paio di giorni prima, io vivevo un momento di profonda crisi. Nella mia riservatezza non avevo voglia di angosciare Lucio con i miei dubbi, ma è stato come se lui li avesse percepiti lo stesso. Avevo la sensazione che la transizione musicale che stavo facendo non stesse dando in termini numerici i frutti sperati, questo mi creava angoscia.
Lui mi mandò un messaggio, che poi è stato l’ultimo, in cui mi disse: ‘Non devi preoccuparti di niente, io ho già visto oltre. Tu sei destinato a fare grandi cose con la musica’.
Samuele Bersani, pupillo di Lucio Dalla, racconta…
Lucio anche a distanza di dieci anni è tante cose dietro l’altra. È riuscito attraverso le sue canzoni a colmare abbastanza la sua assenza.
Per me lui era la libertà massima creativa, ma soprattutto la curiosità come essere umano verso gli altri. Questa sua generosità verso gli sconosciuti faceva sì che si arricchisse di meraviglie che poi ci ha fatto ascoltare in musica”
L’ho visto improvvisare arrangiamenti prima di addormentarsi sulla poltrona. Lui era un essere simpatico, come molti geni aveva delle giornate storte e poteva tagliarti a mille fettine con le parole. A distanza di anni rimane una persona che ci ha arricchito tantissimo.
Anche Ron ha ricordato parlando dal tour con De Gregori e Dalla…
È successo che ero a pranzo con Lucio e Francesco e venne fuori quest’idea di fare questo tour nei cosiddetti anni di piombo che stavano per finire ma non era facile fare un concerto così. Venni invitato a partecipare per gli arrangiamenti e poi anche a cantare una canzone che avevamo scritto in tre. È stata una cosa mai accaduta in Italia, fare un concertone così con due personaggi che erano altissimi in quel momento. Arrivarono migliaia di persone.
Ero veramente ammirato da Lucio, perché quando lui produceva un disco che non fosse suo ci metteva un impegno doppio rispetto a quelli che faceva per sé. Io lo vedevo preso e felice di poter essere utile, una cosa che non succede tutti i giorni.
Ron ha dichiarato che, secondo lui, i testi di Lucio Dalla dovrebbero essere studiati a scuola. “Credo che Lucio abbia una sua unicità nello scrivere. Lui ha scritto come primo testo ‘Come è profondo il mare’. I suoi testi per me, non solo i suoi, credo che facciano bene. Non farebbero brutta figura rispetto a grandi poeti“.
Fu Gianni Morandi a convincere Lucio a partecipare al Festival di Sanremo. E’ il 2012, Lucio Dalla dirige l’orchestra e canta insieme a Pierdavide Carone. Un ruolo inedito…
Mi ricordo che dieci anni fa, proprio come oggi, lui era partito per il tour europeo e mi chiamò alle 10:28 della mattina un amico comune e mi comunicò la notizia. Siamo rimasti senza fiato tutti e due. Lo avevo visto tre giorni prima, eravamo andati allo stadio a vedere Bologna-Udinese.
Lucio non voleva andare a Sanremo, non ne aveva voglia. Io gli chiesi di venire, anche con Carone. Lui si inventò il fatto di diventare un direttore d’orchestra che cantava, infatti fu una partecipazione piuttosto speciale. Quella fu l’ultima volta in cui comparve in televisione e fece questo gesto molto generoso nei confronti di Carone ma anche nei miei.