27 Giugno 2021
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27 Giugno 2021

RuPaul’s Drage Race Italia arriverà nel 2022: Immanuel Casto, Romina Falconi e LaLa McCallan, la giuria perfetta

Per far sì che il programma funzioni serviranno scelte intelligenti, come quando per l'arrivo di X Factor in Italia accade con Mara Maionchi

RuPaul's Drage Race Italia
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RuPaul’s Drage Race Italia. Secondo alcune indiscrezioni lanciate negli scorsi mesi da Davidemaggio.it il più popolare talent show per Drag Queen del mondo potrebbe arrivare con un’edizione tutta italiana. In contemporanea ai primi Rumors sulla giuria è partita sul web una petizione per chiedere che vengano scelti due dei rappresentanti più attivi e preparati sul mondo LGBT+… Immanuel Casto e Romina Falconi.

Il Talent show lanciato negli USA nel 2009 da RuPaul (disponibile in Italia su Netflix) ha vinto tre Emmy Awards (Il più importante riconoscimento americano per quel che riguarda la televisione) ed è sbarcato con successo anche in Inghilterra, Spagna, Canada, Australia, Tailandia e Nuova Zelanda.

Il format prevede una gara, con tanto di esclusione alla fine di ogni puntata, tra Drag Queen impegnate a cantare, mettere insieme musical, cucirsi vestiti e superare varie prove dimostrando talento e versatilità.

In Italia, secondo le indiscrezione, dovrebbe arrivare nel 2022 su Discovery +.

RuPaul’s Drage Race Italia

Un elemento importante quanto la scelta del cast all’interno del programma è la giuria.

Ed è qui che bisognerà seguire l’esempio di X Factor che non pensò alla popolarità del personaggio nello scegliere Morgan e, sopratutto l’allora sconosciuta al pubblico, Mara Maionchi ma si concentrò sulla loro funzionalità all’interno dello show e alla preparazione.

Per RuPaul’s Drage Race Italia serviranno in giuria una drag queen, una persona definita dal sito “donna sensibile alle tematiche LGBT” e un’omosessuale. I Rumors hanno visto in prima linea, proprio per una questione di popolarità del momento, Tommaso Zorzi ma, dal web sono partite proposte secondo noi più interessanti… ovvero la Drag queen LaLa McCallan e, sopratutto, la coppia più trasgressiva della musica italiana: Immanuel Casto e Romina Falconi.

IMMANUEL CASTO E ROMINA FALCONI

Immanuel, omosessuale dichiarato, è il principe del Porn groove. Un artista che dal 2005 pubblica musica, inventa giochi (spesso con al centro il sesso) da centinaia di migliaia di copie vendute e, sopratutto, fa discutere con le sue provocazioni sdoganando con ironia argomenti consideri tabù in Italia… dai preti pedofili al mondo delle escort passando all’accettazione di sé stessi da parte dei giovani omosessuali. 

Aggiungiamo anche che, arguto e dissacrante, Immanuel è anche il Presidente del Mensa Italia (l’associazione internazionale senza scopo di lucro che riunisce il 2% della popolazione mondiale con quoziente intellettivo di molto superiore alla media).

Romina Falconi invece è una naturale “icona gay” che ha sempre parlato e lottato per il mondo LGBT+ senza particolari proclami o strizzatine d’occhio nei confronti di questa comunità che l’ha adottata d’istinto.

Cresciuta nel difficile quartiere di Tor Pignattara, accudita da una madre trans mentre la vera madre lavorava, Romina ha sempre affrontato nelle sue canzoni argomenti scomodi con un linguaggio giudicato scomodo per una donna nel nostro paese.

Da Magari muori, macabro inno alla vita realizzato con l’agenzia funebre Taffo, fino all’album Biondologia che esplora il lato + oscuro e fragile dell’essere umano in relazione ad argomenti come l’abbandono, la perdita di un grande amore e il sesso, la Falconi è bionda dentro e fuori abbastanza, istrionica nel vestirsi da vamp e intelligente con una naturale inclinazione alla psicologia, per ricoprire un ruolo determinante nella giuria di RuPaul’s Drage Race Italia.

Da non trascurare il fatto della naturale sinergia tra Casto e Falconi visto che da anni i due artisti lavorano insieme e, spesso, condividono il palco.

Siamo certi che RuPaul, che si mormora sarà ospite della prima puntata italiana, approverebbe queste scelte per un programma importante in quanto determinante per un cambiamento della percezione dei temi LGBT+ nel nostro paese.

Per questo ci sentiamo di supportare la petizione partita nella scorse settimane per avere questi nomi nella giuria dell’edizione italiana. Se anche voi siete convinti di queste scelte potete firmarla qui

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