Appare ormai certo che, dopo le numerose polemiche per il concerto di Olbia, Salmo sarà convocato nelle prossime ore dalla procura di Tempio Pausania per rispondere ai magistrati su quanto avvenuto.
Non solo gli artisti, che si sono spaccati in due tra chi ha elogiato la protesta del rapper sardo (Francesco De Gregori in primis) e chi invece ne ha criticato l’organizzazione e, le successive giustificazioni (“Un artista deve infrangere le regole”) come Fedez e Alessandra Amoroso.
Anche il mondo della politica si è smosso, sopratutto dopo che un quotidiano di Olbia ha pubblicato le foto di un assessore della cittadina nel backstage del concerto (vedi qui). Speriamo che in ogni caso la politica, oltre ad indignarsi, prenda seriamente in esame la possibilità di rivedere delle regole così restrittive che penalizzano solo il settore della musica e dello spettacolo.
Norme in controtendenza con quelle di gran parte dei paesi del mondo.
Secondo quanto riportano i quotidiani locali, i magistrati galluresi hanno affidato le indagini alla Capitaneria di porto di Olbia competente in materia. Del resto il palco del live del 13 agosto scorso è stato montato su una concessione demaniale data ai gestori della ruota panoramica.
Così potrebbe scattare una sanzione amministrativa, mentre la Procura è intenzionata a capire il ruolo dei soggetti pubblici nella vicenda.
Del resto Salmo, su Instagram, aveva espressamente affermato che il Comune era ignaro della sua presenza in quanto era stato annunciato come Dj Treeplo.
Il governatore Christian Solinas ha definito l’episodio un “grave e pericoloso errore” soprattutto sul fronte delle violazioni delle prescrizioni sanitarie anti-Covid.