Sangiovanni da quando è diventato famoso non ha mai nascosto di essere stato vittima nel pieno dell’adolescenza di bullismo. Ora l’artista, intervistato da il settimana Oggi, ha spiegato come i continui attacchi degli haters sui social lo stiano portando a rivivere una situazione, e uno stato psicologico, molto simile.
Due dischi di successo, 21 certificazioni disco di platino e 6 disco d’oro in Italia, 1 disco di platino in Spagna e 1 disco d’oro in Svizzera sono traguardi importanti. Come la vittoria ad Amici di Maria De Filippi e la partecipazione al Festival di Sanremo. Ma non scordiamoci che sangiovanni ha 19 anni e a quell’età, ma in realtà sempre, a qualsiasi età, gli attacchi, le minacce e le pressioni psicologiche possono avere effetti grandi quanto le vittorie. Spesso anche più grandi.
E così la ferita invisibile del bullismo subito a scuola si è riaperta con l’odio, spesso ingiustificato e, sopratutto, sproporzionato, degli hater. Come spiegato dal cantautore ad Oggi:
“Quando si è esposti mediaticamente arrivano l’affetto e la positività, ma anche l’odio. Mi hanno attaccato con ferocia, augurato di morire. Senza conoscermi, senza un perché.
Questa cattiveria gratuita mi ha fatto rivivere il periodo in cui la scuola era diventata un inferno a causa del bullismo dei compagni, cosa peggiore, degli insegnanti che minavano l’autostima con frasi tipo: ‘Nella vita non combinerai mai nulla’.
Per difendersi al meglio da tutto questo il cantautore è ricorso, giustamente, alla terapia:
“Sentire addosso una molteplicità di giudizi, anche molto negativi, sul tuo modo di comportarti, di vestirti, di cantare. E poi insulti, minacce di morte che minano l’equilibrio e rendono più fragili. Dopo gli attacchi degli hater mi sono sentito ferito e imbarazzato. La cosa destabilizza, ti interroghi sul perché le persone riversino sugli altri il loro disagio.
In un primo momento, mi sono fermato e rinchiuso in me stesso. Le ansie e le paranoie che la musica faceva svanire erano tornate: la soluzione era diventato il problema. Poi ho deciso di guardare in faccia la sofferenza e di chiedere aiuto”.
Dire apertamente a 19 anni di essere in terapia è un messaggio molto importante che sangiovanni lancia ai suoi fan e ai suoi coetanei visto che, ahimè, sono ancora troppi i pregiudizi su tutto ciò che riguarda la salute mentale.
A seguire vi lasciamo con un brano contenuto in cadere volare, l’ultimo album di sangiovanni (qui la nostra recensione), decisamente significato. Il pezzo si chiama Che gente siamo.