Travolgente e autoironica come sempre, Arisa piomba in Sala Stampa Lucio Dalla al Palafiori. e la discussione si sposta subito sul piano politico, e l’iniziativa rainbow: “Non voglio commentare i post di Salvini e altri. Come posso convogliare io il mio amore, possono farlo tutti. Non seguo molto la politica, dico la verità“.
Durante la prima serata la mise della cantante è stata molto criticata: “Il look lo abbiamo scelto insieme o e il mio stylist. Volevamo avere una dimensione casalinga, non volevo agghindarmi troppo perché non sono così nella vita. Abbiamo cercato di fare una cosa che mi assomigliasse di più ma non è piaciuto, e vabbè. Il vestito non è così importante, anche se per me è stato determinante a volte”.
C’è chi vede in Chiara Dello Iacovo una piccola Arisa: “Io sono l’iPhone 2 lei è l’iPhone 7, più aggiornata, più giovane. Purtroppo ieri non l’ho ascoltata, ci han fatto fare interviste fino a tardi però già dalla faccia lo vedi già che ha il carisma, un bell’approccio. Un’ottima artista“.
Tante esperienze al Festival per lei, da cantante e conduttrice, a partire dal 2009: “Ci sono tante cose nell’Arisa di oggi e quella del 2009. Le origini, l’attaccamento alla versione originale, c’è molto rispetto per quello che riguarda la mia vita affettiva. Negli anni non ho perso la voglia di tutelare le cose importanti che riguardano la mia infanzia, la mia vita vera, le mie sorelle, i miei genitori, il mio amore“.
“Sono riuscita con gli anni a darmi un tono, se così si può dire, però la cosa incredibile è il rapporto che si è instaurato con gli addetti ai lavori di Sanremo. I tecnici, coloro che montano il palco, ci ritroviamo ormai ogni anno, è molto bello. Tornare come cantante dopo il 2014 in cui sono stata vincitrice è molto responsabilizzante perché la gente ha delle aspettative nei tuoi confronti. Il primo giorno c’avevo un po’ di stretta, ora invece tutto normale“.
In riferimento alla sua canzone sanremese Guardando il cielo: “Questa canzone descrive piccoli gesti. Dice ho preso tutto da mia nonna, faccio una preghiera a Dio perché è lei che mi ha insegnato si chiami così. Ma a 30 anni non penso più si chiami così o che abbia il barbone e ci giudichi dall’alto. Ho capito che l’universo è quello che ci trascina, la nostra energia. Non avevo da dire molto altro, prendo il buono di tutti i giorni, a volte ci riesco, a volte no, vorrei che le persone che mi ascoltano lo facessero
Molto concreto il lavoro sugli arrangiamenti: “Ho pensato a quello che fosse giusto per il mio percorso, prendendo riferimenti da grandi successi, atmosfere che ci sono arrivate ad esempio dagli anni ’80 e non sono andati più via. Quei pezzi che passano in radio e ti gasi sempre. Abbiamo cercato di partire dalle immagini e fare una ricerca sulle sensazioni, ricerche di atmosfere su colonne sonore, è stato divertente e creativo“.
Sull’album in uscita domani: “Guardando il cielo è un disco su cui abbiamo lavorato molto. Quando ho conosciuto Giuseppe Anastasi aveva già scritto altre canzoni, ma sono sempre stata attenta a ciò che aveva nel cassetto e ho voluto tenere da parte canzoni speciali perché non era il momento di cantarle. Nel disco ce ne sono tante, ma altre usciranno in futuro. In questi piccoli anni ho avuto tante soddisfazioni, adesso voglio costruire un’altra cosa. Il disco parla di avere vicino una persona per vivere ancora due vite che si uniscono e ne fanno una sola“.
Da ex giudice di un talent, cosa ne pensa di questo meccanismo? “I talent costituiscono una grandissima opportunità di impiego nel mondo della musica. Hanno una validità forte ma non c’è solo il talent, ci sono altre strade ma il talent ha una forza mediatica più grossa e sembra ci sia solo quello. Chi ha polvere spara. Ci sono tantissimi contest che dovrebbero farsi conoscere di più attraverso le campagne stampa. L’Italia è uno stato che non promuove moltissimo l’arte, nonostante siamo gli artisti del mondo, dovremmo fare più leva sulle nostre capacità artistiche“.
La scelta di Cuore di Rita Pavone come cover “Un pezzo che se oggi uscisse in radio sarebbe moderno lo stesso, tutti si chiederebbero probabilmente chi è questa nuova artista. La Pavone aveva già tempo fa una capacità interpretativa incredibile, attualissima, eterna. Ho un rapporto molto intenso con mio cuore, ci parlo spesso, volevo dedicargli una canzone“.
Cosa ha preso dalla nonna, citata nella canzone? Divertente la risposta “Il sugo con la cipolla, l’aglio, non troppo cotto. A volte mangio la pizza riscaldata la mattina e la taglio con le forbici“.
Pochi giorni fa si è esibita nello show di Massimo Ranieri, cantando Anema e core: “Amo moltissimo la canzone napoletana. Ho un disco napoletano che abbiamo registrato piano e voce ma non abbiamo mai fatto uscire“.