Per chi non se ne fosse accorto, quella enorme macchina che è Sanremo, che tra tre mesi circa approderà nelle nostre televisioni, monopolizzando le attenzioni di tutto l’italico mondo della tv, della cultura e dello spettacolo ( ma ogni anno speriamo anche quello della musica, che dovrebbe esserne indiscussa protagonista ), ha iniziato a scaldare i motori.
Quello che non si vede è come sale la pressione negli uffici delle case discografiche, che subito dopo la usuale scorpacciata natalizia, hanno un altro momento per fare della programmazione lancio di nuovi progetti, nuovi dischi o rilancio di altri che magari sono usciti un po’ con le ossa rotte o semplicemente andati sotto le aspettative in altre fasi promozionali e non solo; Sanremo, e la sua esposizione massiccia, non solo garantisce un lancio importantissimo per un disco, ma ovviamente è promotore impareggiabile di tour, di ospitate televisive e più in generale di un aumento cospicuo della popolarità di chi vi partecipa con conseguente introito al rialzo di chi lo ha sotto contratto. Alla fine come sempre è semplice mercato, fatto di domanda e risposta ed è risaputo che se hai più domanda, il costo per una risposta sale e non di poco.
La macchina quindi è in moto ed io, come ogni anno, provo a raccontarvi cosa sto scoprendo, quali sono i rumori che ho registrato per strada imbattendomi tra i vari personaggi di settore, per quali vie conducono le mie ricerche, dove tirano i venti che porteranno ad occupare le venti, scusate il gioco di parole, sedie disponibili.
In realtà il gran cerimoniere Carlo Conti avrebbe optato per la riduzione a 18 del numero dei big in gara, per ragioni di lunghezza delle serate, soprattutto della terza, quella delle rivisitazioni che forse proprio con la gara c’entra poco e nulla; tutto questo salvo, ovviamente, una qualità di canzoni e di nomi che scongiurerebbero tale intenzione. E se l’anno scorso si riuscì a portare in gara due ritorni per diversi anni corteggiati come Nek e Raf e una star europea quale Lara Fabian, quest’anno il mattatore starebbe lavorando ai fianchi di artisti per cui l’Ariston rappresenterebbe un debutto che hanno più volte rigettato, ovvero il rocker di Bagnoli Edoardo Bennato ed il timido cantore bolognese Luca Carboni. Le trattative sembrano a miglior punto con il primo, forte della nuova produzione firmata Brando, che quest’anno non avrebbe altri artisti ( Nesli è in fase di scrittura del nuovo disco ) da presentare in gara, mentre per quel che riguarda Carboni, l’ottimo appeal ritrovato col pubblico grazie al successo dell’ultimo singolo Luca lo stesso, dovrebbe proteggerlo dalla parte della vittima sacrificale ed alzarne ulteriormente le già in risalita quotazioni.
Al femminile i due colpacci tentati sono invece il ritorno di Giorgia ed il debutto di Alessandra Amoroso. La cantante capitolina, assente da ben 15 anni dal Festival e sempre a podio nelle tre edizioni a cui ha preso parte da big, non sarebbe del tutto convinta anche se il suo disco, posticipato ai primi mesi del 2016 non potrebbe godere di lancio migliore; anticiparlo significherebbe farlo poi soffocare dalle uscite festivaliere e posticiparlo verso primavera/estate le farebbe perdere i grandi numeri che le settimane invernali garantiscono in linea di massima. Per la Amoroso invece si tratterebbe di un corteggiamento che si ripete ogni anno e che lei ha dimostrato di gradire, dichiarando che è una cosa che vuole fare e che quando la produzione e promozione dei suoi dischi l’avrebbe messa in condizione utile non si sarebbe tirata indietro. Quest’anno con un disco in uscita i primi mesi del 2016, la condizione c’è.
Completerebbero il quadro grandi nomi, un rapper da grandi numeri ed un nome nazional popolare per eccellenza; nel primo caso se Fibra non si ritiene possibilista alla cosa, Fedez ed Emis Killa sono i più corteggiati con l’ombra dei Club Dogo subito alle loro spalle. Come nazional popolare è Gigi D’Alessio l’ambito artista, pur avendo un tour programmato ed un disco in napoletano da continuare a promuovere. Eppur i ben informati parlano di un duetto per lui e c’è chi ha ventilato l’ipotesi Briga, già al suo fianco per la rielaborazione del classico Guaglione, che pur Sanremo lo tenta, mentre altri sostengono che sia la volta buona per un duetto con la sua bella signora Anna Tatangelo, che a Sanremo è nata, tornata innumerevoli volte, osannata e persino rispedita a casa, proprio quest’anno e la cosa le ha azzoppato non poco la promozione dell’ ultimo lavoro, Libera, che pur è il migliore da lei realizzato fino ad oggi. In realtà il ritorno di Anna arriverebbe a sostenere l’uscita del primo best of della carriera, ricorrendo per lei i 15 anni dal debutto.
Si inseguono infine il ritorno di Francesco Renga, che tanto novità per l’Ariston non è, ma che non lascia mai indifferenti critica e pubblico, forti dell’uscita del seguito di quel Tempo reale che partito proprio da Sanremo 2 anni fa, continua a fare entra ed esci dalla classifica e sarebbe ad un passo dal doppio disco di platino e Samuele Bersani, anche lui vicinissimo ad una nuova pubblicazione, anche se in questo caso il cantautore, che sa sempre dosare le sue apparizioni, riterrebbe troppo pochi i 4 anni intercorsi dalla sua ultima partecipazione.
Tra i nomi che avrebbero già espresso invece un no deciso ci sarebbero Carmen Consoli non pronta con nuove cose, Cesare Cremonini su cui si torna alla carica ogni anno, i Negrita fortemente voluti da Conti, ma che di Sanremo hanno un bruttissimo ricordo, quando nel 2003 passarono del tutto inosservati e proprio Raf che dopo l’esperienza 2015, quando la sua bella Come una favola, colpa uno stato di salute precario e le conseguenti esecuzioni approssimate, non è stata risparmiata dalla mannaia dell’eliminazione; il cantautore avrebbe giurato “mai più“, ma questa notizia, sperando noi sempre che il meglio della musica italiana impreziosisca la nostra manifestazione più importante, ci lascia molto dispiaciuti, essendo Raf uno dei re del nostro pop da trent’anni a questa parte.
Dopo l’esperienza poco riuscita con Lara Fabian del 2015, si starebbe pensando di ritentare anche la carta artista internazionale, anche se i primi “desiderati” ovvero i factoriani Mika e Skin, già padroni dell’italiano non sarebbero propensi. Questi i colpacci, ma ovviamente sono tanti gli artisti che invece stanno pensando al Festival come una vera opportunità e quindi ben propensi a prendervi parte senza troppe azioni di convincimento, Tra questi spiccano i nomi di Francesca Michielin, a cui manca la definitiva consacrazione popolare, Chiara ed Annalisa , già in gara nel 2015, ma che fonti certe vorrebbero già aver presentato brano, Clementino che arriva dal traguardo di essere stato uno dei pochissimi rapper ad aver centrato il n° 1 in classifica, Dolcenera e Neffa i cui ultimi lavori hanno bisogno di una nuova spinta, Paolo Vallesi che cerca il ritorno alla grande popolarità, Benji & Fede forti di un disco d’oro preso in un tempo minore della cottura delle caldarroste, Giuliano Palma che dopo aver esorcizzato l’ avversione per quel palco due anni fa, sarebbe pronto al tentativo bis , Syria e Paola Turci in via di festeggiamenti di carriera ( 20 anni per la prima e 30 per la seconda ).
Arisa e Noemi invece cercate nello specifico, sarebbero già sicure di un posticino per loro, vista l’attenzione che riescono sempre a strappare, così come Daniele Silvestri, che sarebbe pronto al lancio del suo nuovo disco solista. Possibilisti gli Eli e tutte le storie tese, pronti per un tour ( pare dell’addio alle scene come band ) in partenza proprio dopo il Festival.
Non sceva da critiche la possibilità di vedere nuovamente in gara Bianca Atzei che soprattutto il web continua a vedere come una specie di miracolata, ben voluta dalle radio, che pur vero la producono, ma che non è ancora stata in grado di certificare il suo essere big della musica; eppure c’è da dire che Bianca non ha sfigurato a Sanremo dell’anno scorso, anche se non riesco a togliermi dalla testa la stecca che prese la seconda serata nell’acuto della sua Il solo al mondo, ma io faccio il critico e quindi tendo a ricordare cose che un ascoltatore più distratto mette via ad esecuzione finita. Va anche detto, detrattori a parte, che se un Gianluca Grignani presenta un pezzo in duetto con la signorina, come parrebbe, chi le direbbe di no? Certo è che se si critica la credibilità da big della Atzei non si capisce quale sarebbe quella di Sister Cristina, che pur vorrebbe esserci.
Ci provano anche diverse nuove proposte degli ultimi anni, dai vincenti Antonio Maggio e Giovanni Caccamo al già big da podio Renzo Rubino, fino ad Amara che come Caccamo non ha ottenuto chissà che risultati per ritenersi big, ma rispetto al collega sembrerebbe aver riscaldato più cuori sul web. Ci proverebbero anche i Ghost, forti di vendite in costante crescita disco dopo disco, nonostante la scarsissima presenza mediatica sui canali più importanti. La band starebbe però cercando una voce femminile per un duetto da grande impatto, ma ha già dovuto metter da parte l’idea di avvalersi della compagna di scuderia Simona Molinari, che quest’anno salta il Festival a piè pari, dovendo promuovere un disco in uscita, progetto prezioso fatto di standard jazz che si avvale della sinfonica del grande Ennio Morricone tra i musicisti e quindi avulso ad un’idea di nazionalpopolarità che il Festival imporrebbe. Zero Assoluto ritrovati dal successo estivo del singolo L’amore comune tenterebbero la via, così come i tali e quali Valerio Scanu e Karima, pronti a dare il via a nuovi progetti discografici dopo tanta tv e Alessio Bernabei, fuggitivo leader dei Dear Jack, che parrebbe aver fatto le scarpe, a livello d’interesse, nella sua etichetta Warner ad un altro ex amico, Marco Carta. Il web poi è insorto per avere Cristina D’Avena in gara, chiedendo addirittura a Jovanotti di scrivere per lei. Accadrà? Sicuro la D’Avena una big lo è per davvero.
Questo è ciò che bolle in pentola ma come ogni anno, non sono da sottovalutare sconvolgimenti degli ultimi minuti; a cosa mi riferisco? Ad esempio ai tanti artisti che affogano il mercato nel periodo autunnale, vedendo però il loro progetto essere tra quelli non tratti in salvo. Sanremo per loro e soprattutto per le etichette diventa il viatico per provare a salvare capra e cavoli andando in ristampa. Poi c’è l’incognita delle glorie della musica italiana, che se il cast scelto è troppo giovanilistico, servono a non scontentare i telespettatori fedeli dell’ammiraglia Rai; in tal senso sarebbero già in pole position Loredana Bertè, pronta a lanciare il disco del quarantennale di carriera, Patty Pravo con un disco di inediti scritto da grandi autori ed Anna Oxa che sta invece raccogliendo materiale per chiudere il lavoro del ritorno.
Ed infine un’altra variabile è data dai ragazzi dei Talent. Conti ha espresso ad esempio la speranza che i The Kolors scrivano un brano in italiano grazie al quale sarebbero dentro il cast senza se ne come, ma oltre loro, siamo sicuri che se gli Urban Strangers, già quotatissimi sul web, vincessero X Factor non sarebbero immediatamente coinvolti, come accadde a Lorenzo Fragola l’anno scorso, che tra l’altro pare ritenti la partita?
Insomma al momento prendiamo queste notizie come banali chiacchiere da bar, come i pettegolezzi che ti passa la portinaia sulla signora dell’interno 11, mentre ti consegna la posta, sapendo che, come te ne andrai, ad altri ne racconterà su di te.