Si parte! Con una ricca retrospettiva di tutti i vincitori del Festival dal 1951 a oggi, Sanremo 2016 ha ufficialmente inizio. Il primo a salire sul palco è un emozionato Lorenzo Fragola. La performance vocale non è delle migliori, complice l’arduo compito di aprire la kermesse, Infinite volte però è cucito a perfezione per Sanremo, radiofonico e molto ruffiano e potrebbe piazzarsi bene.
Segue Noemi, che accetta l’appello #SanremoArcobaleno (clicca qui per saperne di più), e lega una bandiera rainbow al microfono. La borsa di una donna ha tutte le carte per toccare le corde del cuore, tuttavia la struttura melodica sembra troppo complicata per raggiungere subito l’ascoltatore e lei qui e lì piazza delle note stonate. Da riascoltare.
Terzi in scaletta i Dear Jack al debutto con Leiner. Mezzo respiro è dimenticabile e mal cantata. Il grave problema è che Riflessi ad X Factor si era mostrato un buon performer r&b et similia, a Sanremo diventa un altro dei tanti cantanti pop melodici in circolazione e il mix tra il suo stile e il genere del brano non è sufficiente.
Salgono sul palco i favoriti Deborah Iurato e Giovanni Caccamo. Look discutibile per la ragazza siciliana, imbardata in un completo con gonnellone ampio retrò bordeaux. Pezzo di Giuliano Sangiorgi, alchimia da lavorare ma Via da qui è d’effetto, colpisce dritto al cuore ed entrambi sfoggiano note quasi perfette. I bookmaker non si sbagliavano.
In perfetto orario è il turno di una delle regine della musica italiana nel mondo: Laura Pausini, dal 1° aprile in onda su Rai 1 con uno show accanto a Paola Cortellesi. Il ritorno a Sanremo le provoca sempre forti emozioni, trasmette molta tenerezza vederla lì sul palco a commuoversi ricordando il debutto e la vittoria nel 1993 con La solitudine, che viene riproposta in un duetto virtuale con se stessa. La cantante ripropone un medley potente di suoi successi e l’ultimo singolo Simili. Impeccabile. Al termine della performance lancia il suo messaggio: “Se siamo simili, siamo tutti uguali, e dobbiamo proteggerci, non dividerci“.
Si ritorna alla gara con gli Stadio, guidati da Gaetano Curreri. Una canzone che parla, come ormai noto, dell’amore di un padre per la figlia. Un giorno mi dirai, nonostante gli sforzi (soprattutto vocali), ci lascia indifferenti. La platea però apprezza e applaude sentita.
Altra grande attesa per Arisa, anche lei sul palco con un nastro rainbow per l’iniziativa #SanremoArcobaleno. Guardando il cielo, non delude, è proprio ciò che ci aspettiamo dalla cantante lucana. Anzi, il pezzo sembra quasi un collage di soluzioni musicali sparse nella sua discografia e riprese, ma è comunque molto convincente.
Enrico Ruggeri è il terzo artista a sostenere #SanremoArcobaleno. Mentre tutti i giovani finora hanno scelto brani lenti (per non dire noiosi in un paio di casi), Ruggeri sfodera grinta e ritmo in Il primo amore non si scorda mai, un pezzo travolgente elettro-rock. Sorpresa? No, conferma. Chapeau!!!
Morgan con i Bluvertigo , altro artista in ballo con #SanremoArcobaleno, presenta Semplicemente. Commento sincero? Ci aspettavamo molto di più da loro, una canzone che scardinasse le regole musicali, estrosa. L’unica mossa fuori dalle regole è il lancio della chitarra del cantante ed ex giudice di X Factor al suo collega musicista, ma non basta certo ad esaltare un pezzo sbiadito, poco interessante.
Cliché a gogò per Rocco Hunt. Il Sud, la mancanza del lavoro, le autostrade incomplete, la speranza di non dover trasferirsi a Nord. Il ritmo però gli permette di elevarsi dalla “massa di melassa”. Wake up potrebbe essere premiato dalle radio e anche dal pubblico… soprattutto quello del Sud.
Irene Fornaciari porta a cinque il numero di artisti sostenitori di #SanremoArcobaleno, un successo per l’iniziativa lanciata solo nel pomeriggio. Vocalmente quasi irriconoscibile rispetto alle precedenti partecipazioni, il timbro più scurito. La sua Blu, dedicata alle tragedie del mare, piace. Elegante, solida, non spicca sulle altre ma si fa ben apprezzare.
Questa sera Carlo Conti ha svelato la classifica provvisoria, data dal voto del pubblico e della sala stampa accreditata, entrambi al 50%.
Salvi: Stadio, Enrico Ruggeri, Lorenzo Fragola, Rocco Hunt, Arisa, Deborah Iurato e Giovanni Caccamo
A rischio: Irene Fornaciari, Noemi, Bluvertigo, Dear Jack