Quest’anno All Music Italia nel guardare il Sanremo 2017 ha deciso di mettere a confronto dopo ogni serata della kermesse i nostri due critici musicali, Fabio Fiume e Federico Traversa in una vera e propria “Scontro-pagella” interattiva… quale sarà stato il loro giudizio sulle canzoni della prima serata?
Scopritele con noi… a loro la parola e il voto!
Tiziano Ferro – Mi sono innamorato di te
FF: Non si diventa superbig a caso. Tiziano è il meglio dell’attuale pop italiano ed ha un’interpretazione così personale che anche toccare un brano sacro come questo di Luigi Tenco, e per una ricorrenza triste come il 50isimo della sua scomparsa, viene reso con emozione, partecipazione e persino commozione.
FT: Equazione… Ferro sta a Tenco come Ligabue a Bruce Springsteen. Che pena!
Ed Ecco i Big le pagelle dei Campioni in gara:
Giusy ferreri – Fa Talmente Male
Fiume
Il brano funziona, ma Giusy stasera ha cantato davvero male, riuscendo a non far capire nulla o quasi del testo. Raggiunge l’apice dell’imprecisione nei momenti della variazione, dove è chiaro che i vocalizzi dovevano essere più potenti e non mugulii accennati. Resta un brano che funziona e le radio lo ameranno alla follia.
Sei +
Traversa
Giusy mi piace! Ha una delle voci più particolari del panorama nazionale attuale. Da qualche tempo ha trovato pure una sua fortunata strada pop. Canta per prima che non è mai facile ma sbaglia parecchio; il pezzo poi suona tanto di già sentito e non decolla mai. Però in ricordo di quando vivevo a Bangkok…
Sei
Fabrizio Moro – Portami via
Fiume
Ecco il primo big che a secondo ascolto ( rispetto ai preascolti stampa ) guadagna. Il perché è semplicemente da ricercare nel suo mood, in cui questa canzone cade appieno. E’ come l’abito giusto con cui rende al meglio. E poi un tale pezzo, con un bel testo ed un tema così caro a chi lo ha scritto, necessita per forza del valore aggiunto di un’interpretazione giusta.
Sette
Traversa
A livello compositivo Moro è probabilmente uno dei più dotati in questa conclave di raccomandati da Sanny Davis Conti e compagnia radio-ante. Si presenta con un mid-tempo arioso sull’esigenza di ritrovarsi altrove, un po’ cantautore e un po’ paraculo.
Sei 1/2
Elodie – Tutta colpa mia
Fiume
Strofe accattivanti, inciso molto classico, che forse avrebbe meritato qualche termine in più, giusto per variegare dal solito amore, amore, amore! Anche Elodie ha guadagnato con l’esecuzione live, che ha retto bene, nonostante la relativa poca confidenza con un palco così importante che è Sanremo. Potrebbe essere la mina vagante che attenta al podio.
Sei 1/2
Traversa
Elodie non la conoscevo, è carina e ha una voce dal timbro discreto. Il testo del brano però rasenta l’imbarazzante; le rime sfigurerebbero in un Bacio perugina. La melodia poi è originale come un panino di McDonald. Però l’interpretazione è dignitosa.
Cinque +
Lodovica Comello – Il cielo non mi basta
Fiume
Sfugge al 4 che le ho dato ai preascolti, non per la canzone, che resta comunque fragilina, ma per il cantato live buono in cui i passaggi tra la voce piena ed i falsetti non scricchiolano ed il palco, tenuto bene. E’ però una di quelle canzoncine che pur non faticando a farsi canticchiare, è troppo facile, davvero troppo dimenticarsene ed in fretta.
Cinque 1/2
Traversa
Di Lodovica Comello ignoravo l’esistenza. Mi dicono abbia fatto televisione e mia moglie aggiunge che indossa un bel vestito. La canzone è un po’ da “vorrei ma non posso“, la voce solo sufficiente e niente più . Pensare ai tanti artisti che non sono stati presi da Carletto l’africano per fare posto anche a progetti del genere ti maldispone verso la vita.
Cinque +
Fiorella Mannoia – Che sia benedetta
Fiume
Non poteva che strappare un applauso scrosciante. La canzone prende quota, già partendo bene dai preascolti, grazie all’orchestra ma anche e soprattutto alla sua interpretazione che è sempre valore aggiunto. Fiorella sta ferma a centro palco, muove appena le mani, indica al massimo qualche punto indefinito e guarda in telecamera ferendoti con gli occhi. Ogni parola attraverso quell’espressione arriva come deve arrivare, non fallisce il bersaglio.
Sette 1/2
Traversa
Fiorella Mannoia è il nome grosso di questa edizione. E vabbé. Tra l’altro so che fa sesso a Vasco; è proprio un’ossessione per il cantautore di Zocca. E vabbè. Il pezzo gliel’ha scritto Amara che mi dicono essere una songwriter di talento. Brano sanremese ma con una certa delicatezza, interpretazione portata avanti con molto mestiere e testo sufficiente più nella forma che nei contenuti. Piacerà ai motivatori, ai fautori del self help e pure all’Opus Day. Cosa vuoi di più, baby? È Sanremo!
Sei 1/2
Alessio Bernabei – Nel mezzo di un applauso
Fiume
Dove stava sta! Non si sposta di una virgola da ciò che aveva proposto l’anno scorso. Cambia che però nel frattempo non è più una novità e se per caso lo era l’anno scorso, bisognerebbe ricordargli che era una brutta novità. Se a questo ci si aggiunge anche una prestazione canora svirgolata in più punti…
Quattro
Traversa
Bernabei è al terzo festival di fila, in culo alla meritocrazia. O è il figlio di Conti oppure è in contatto con Dio. In tal caso invitiamo il padreterno a scrivergli pezzi migliori perché questo fa veramente cacare.
Quattro 1/2
Torna Tiziano ferro ed io e Traversa ci dividiamo con decisione
Fiume
Il cast di Sanremo dovrebbe essere tutto composto da gente come Ferro, Mannoia e altri di questa levatura… Poi sentire cantare un brano come Potremmo ritornare con l’orchestra, che sembra proprio il giusto sugo e con quell’interpretazione piena di pathos, di quelle note cavernose che rendono Tiziano unico, ti fanno ancor di più voglia di prenderli a schiaffi ( sempre gli artisti di questa levatura ) perché se non con paracadute dell’ospitata non ci tornano. Ma cazzo! Se ci partecipi con una canzone del genere come può andarti male? Poi canta con Carmen Consoli l’attuale singolo Il Conforto e sono davvero bellissimi; Carmen è bellissima! La maternità le ha dato una femminilità nuova, già dallo sguardo. Il pezzo è meraviglioso e ne ho già parlato tanto in altri momenti e sedi; qui voglio quindi sottolineare solo la bellezza del loro quadro d’insieme.
Traversa
Lei è bravissima ma ha smarrito la visione da almeno dieci anni. Lui invece sarà bravo ma proprio non mi arriva, lo trovo impostato, un mestierante e nulla più.
Al Bano – Di rose e di spine
Fiume
Tradito nel finale dalla sua mitica voce Al Bano riceve lo stesso un grande applauso, grande come la sua carriera, come la voglia di esserci sempre a Sanremo, che è parte di lui. La canzone è quel che deve cantare uno come Al Bano, nulla più, nulla meno. Ampia melodia, picchi che in parecchi vorrebbero raggiungere, contemporaneità prossima allo zero. Ma volevamo qualcosa di diverso? No, Al Bano lo vogliamo così.
Sei
Traversa
Al Bano se non ci fosse dovrebbero inventarlo. Evvaaaaaaaaaaaaaaaaai! Lui all’Ariston ci sguazza, ci si rotola proprio, felice come un maiale nel fango. Ci presenta un pezzo sanremese con la S maiuscola, scontato all’inverosimile e, plagiando se stesso senza vergogna, si becca l’applauso. Non passerà alla storia come un innovatore ma canta sempre da Dio, anche se non tocca più le vette di un tempo.
Sei
Samuel – Vedrai
Fiume
Avrei sempre scelto Rabbia per il festival, come sottolineai ai preascolti, ma anche questa Vedrai tiene Samuel fuori dagli standard canonici soliti in cui si rifugiano artisti che potrebbero esser suoi figli. Eppure il mood è sempre il suo, quello dei suoi Subsonica… ma loro sono effettivamente avanti già da vent’anni, quindi perché fare sforzi?
Sei 1/2
Traversa
Samuel outta Subsonica. Grandi aspettative e curiosità da parte di tutti ma il pezzo rimane immobile nelle sue intenzioni, cucinando una versione annacquata dei Subsonica che rosicchia una sufficienza e niente più.
Sei
Ron – L’ottava meraviglia
Fiume
Brano decisamente nelle sue corde, che strappa l’applauso facile in sala, perché intimo, raccontato, melodico e sentito. Difficilmente potrà avere una grande accoglienza radiofonica, ma a Ron questo importa? Direi con la sua carriera, anche no.
Sei +
Traversa
Rosalino torna a Sanremo e lo fa con la consueta pacatezza, senza gridare, in punta di piedi. Canzone d’amore sussurrata che sale con moderata intensità e, alla fine, il suo lo porta a casa. Con quello che passa il convento, dici niente!
Sei 1/2
Clementino – Ragazzi fuori
Fiume
Anche lui ( come Bernabei ) si è spostato poco da dove stava l’anno scorso, solo che, a differenza, aveva un messaggio 12 mesi fa e ne ha un altro quest’anno. Più italiano che napoletano, più cantato nell’inciso, stessa faccia da simpatico della compagnia. E cosa non trascurabile, l’inciso è più cantabile e si lascia ricordare.
Sei 1/2
Traversa
Clementino bis, il cuore hip hop di Napoli torna a Sanremo. L’anno scorso aveva incontrato i favori del pubblico con una paraculata assurda sui cuori migranti. Quest’anno strizza l’occhio alla gioventù disillusa delle periferie, con un songwriter che oscilla tra un Fabri Fibra meno incazzato e il Ramazzotti dei bordi di periferia. Lui è un altro che sembra nato per questo festival, l’Al Bano tatuato di questi anni social. Dai, ci sta.
Sei 1/2
Ermal Meta – Vietato Morire
Fiume
Scrivere un testo importante, soprattutto vissuto, su una base squisitamente pop, rendendo il tutto orecchiabile non è cosa semplicissima. Meta sembra custodirne il segreto e raggiunge il cuore senza troppe difficoltà e per una canzone che ha un messaggio così forte è cosa prioritaria.
Sette+
Traversa
Ermal Meta è uno di quelli che l’anno scorso l’avevo fatto incazzare, non mi ricordo per quale motivo. Chiedo venia. Il pezzo di quest’anno è robusto, centrato, decisamente a fuoco. Testo di pregevole fattura, voce un po’ incerta a cui supplisce con grande convinzione. Fino ad ora forse il migliore. Vedi che farli incazzare a qualcosa serve…
Sette
Ricky Martin – Mix
Fiume
Continua a far rivoltare le signore e signorine sulle poltrone, nonostante non sia più un ragazzino, nonostante le ammissioni di altre preferenze. Beh per esser bello è bello , che gli vuoi dire? Puoi solo invidiare. Peccato che, come spesso accade, gli ospiti stranieri tendano a fargli fare i soliti mix di successi e sacrificare l’ultima uscita, che magari avrebbero preferito promozionare al meglio. Vente pa’ ca finisce così nel mezzo e senza nessun accento.
Traversa
Un grandissimo professionista, performer eccezionale e pure un bell’uomo. Andale…
A domani Guagliò!