Diodato e Roy Paci in gara a Sanremo 2018 con il brano Adesso sono i protagonisti della conferenza stampa in Sala Lucio Dalla.
Diodato presenta il brano in gara: è un pezzo che ho scritto per cercare di ficcarmi in testa qualcosa di importante. Una vita vissuta con pochi rimpianti è vissuta intensamente, non è un pezzo contro i social, la tecnologia. Stare con un amico e parlarci, vedere la bellezza che abbiamo intorno.
P. Diodato ha un grande gusto e una timbrica particolare, l’ambiente sonoro che gli si muove attorno è particolare. Quando abbiamo sentito la versione con l’orchestra abbiamo pensato ad una colonna sonora, l’utilizzo di tre ottoni sul palco, molto rari che non rientreranno mai nelle orchestre canoniche, appartengono ai suoni dei rituali, delle processioni del sud italia, della banda, suonata con l’orchestra di Sanremo dà una maestosità, sembra di essere in un film.
D. i rituali sono un riassunto di vita, come nel cinema. In pochissimo tempo racconti la vita, io scrivo tanto di immagini, Diodato e Roy Paci sono disposti a mettere la canzone a disposizione di un film, come colonna sonora.
Come è nato il duo?
D. nel 2014 sono arrivato a festival con l’etichetta di Roy, noi ci conoscevamo prima del festival. Ci sono state anche altre collaborazioni, avevamo fatto una bellissima versione di Arrivederci di Bindi, le nostre strade si dividono e poi si incrociano nuovamente.
Avete in progetto un tour?
D. non è previsto un tour insieme, al momento ognuno ha il suo, il mio ripartirà a marzo, ci saranno anche date all’estero
R. anch’io ho il mio tour in Italia, internazionale ed in sud america
Come descrivereste il vostro Adesso?
R. in uno stato di totale felicità, sono iper felice, iper innamorato, molto centrato, molto produttivo, non solo per me stesso ma anche per gli altri, ho un arricchimento talmente alto, sono uno di quelli che ama sempre curiosare le musiche degli altri.
Vorrei parlare tantissimo di musica, noi abbiamo dei mondi musicali ma stiamo cercando di abbatterli, per questo abbiamo invitato Ghemon, per abbattere il ghetto rap
D. io sto vivendo un momento di apertura, ci sono periodi in cui ci ripieghiamo su noi stessi. L’intro del brano spiega questo rialzarsi, far entrare luce, nuove energie. Ci vuole coraggio per fare una cosa che poi sembra semplice, quando la fai ti riconnetti con un magma interiore, acceso, forse è questo che sta portando le persone ad ascoltare il brano. La musica diventa un legame con gli altri, di riapertura verso tutti
Vale la pena stare qui Adesso?
D. sì vale la pena, è innegabile poter far la propria musica e farla ascoltare a tanta gente. Non lo vedo come un tornare indietro, è un percorso più lineare, non si sa dove porterà e mi piace ancora di più
R. abbiamo mantenuto un’integralità naturale, il prodotto non deve essere artefatto, sto portando la mia musica con Antonio (Diodato). Far sentire la musica anche a chi non può muoversi da casa, per salute, motivi economici. le persone che non possono vivere l’emozione dei concerti, la gente può ascoltare la nostra musica e quella dei nostri colleghi, quest’anno ce ne è di molto bella.
Quale è l’artista che ti ha gratificato di più?
R. il percorso che sto costruendo è un puzzle della mia vita, ogni collaborazione riempe quel tassello mancante, Capossela, Fossati, sono tutte collaborazioni che arricchiscono, è difficile, noi facciamo semplicemente musica.
abbreviazioni: D. (Diodato) – P. (Paci)
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