Sanremo 2018 seconda serata.
Ecco le pagelle della seconda serata del Festival redatte dal nostro critico musicale con l’irruzione delle prime 4 nuove proposte ed il riascolto di metà dei big.
E qualche giudizio cambia, sia in positivo che in negativo perché le emozioni si muovono assieme alla musica ed anche all’emozione degli interpreti, a volte più o meno centrate. Questo è quanto…
NUOVE PROPOSTE
Lorenzo Baglioni – Il congiuntivo
Una bella ripetizione di grammatica che al tempo dei social, con quel che si legge, male non fa. La canzone fa simpatia però, come spesso accade a proposte simili, la prova tempo può non esser superata.
Sei
Giulia Casieri – Come stai
Proposta moderna tra rap ed attinenze da soul singer. Voce impostata e precisa con buone dinamiche. Inciso un po’ ripetitivo ma funzionale.
Sette
MirkoEIlCane – Stiamo tutti bene
Racconto originale di una realtà che di originale ha ben poco, purtroppo. Il tutto visto con gli occhi di un bambino e ce ne sono tanti che queste realtà le vivono davvero.
Sette ½
Alice Caioli – Specchi rotti
Forse è la proposta più classica delle quattro di stasera, ma il brano è funzionale e mette in mostra la sua ottima presenza vocale, piena e precisa su melodia impeccabile.
Sei ½
CAMPIONI
Le Vibrazioni – Così sbagliato
Prende quota la canzone senza che ci sia chissà quale sforzo. E’ bastato fare le Vibrazioni con un minimo d’infarcitura di U2. Ieri Francesco però ha cantato molto meglio.
Sette
Nina Zilli – Senza appartenere
Riappare in tutta la sua bellezza ma continuo a non ritrovarla in questa canzone dal bel testo ma dalla forma canzone così vetusta e così poco Zilli. Meno male che canti davvero bene.
Cinque
Diodato & Roy Paci – Adesso
Spinge troppo Diodato stasera e si prende qualche rischio, non tutti passati indenni. Troppo poco Roy Paci, che viene fuori solo nel finale e magari avrebbe meritato più spazio. Perde qualche punto rispetto al primo ascolto.
Sei =
Elio & Le Storie Tese – Arrivedorci
E niente, questo canto del cigno proprio non si alza in volo, ma lascia trasparire tutta la “moribondità”. E ci si chiede perché Eli, ma perché?
Quattro
Ornella Vanoni, Bungaro & Pacifico – Imparare ad amarsi
Il pezzo funziona di più quando cantano in tre, perché Ornella da sola ci mette la classe inequivocabile ma il brano è troppo basso per farla venire fuori. Che belle però quelle mani della diva che potrebbero insegnare a tanti che fanno i superospiti come ci si mette sempre in gioco.
Sei ½
Red Canzian – Ognuno ha il suo racconto
L’ex Pooh che canta ancora bene e già questa è una notizia. Epico, ritmato e influenzato di anni 80, Canzian si guadagna la pagnotta con un brano giusto per lui anche come testo.
Sei ½
Ron – Almeno pensami
Davvero una poesia, raccontata in maniera intima e soave, come Ron sa fare; certo non come Dalla, ma è un fatto di note, di saper giocare con la voce e Lucio ha insegnato davvero.
Sette ½
Renzo Rubino – Custodire
Che bella melodia, così retrò eppure così moderna, riesce a far dimenticare quanto sia vestito da prendere a schiaffi! Oggi canta pure meglio e le parole arrivano più comprensibili.
Sette +
Annalisa – Il mondo prima di te
Cresce con il secondo ascolto, merito anche della bravura dell’interprete, precisa, con acuti che non infastidiscono grazie alla bella pasta vocale. Forse la sua partecipazione sanremese più centrata.
Sette
Decibel – Lettera dal duca
Ruggeri non fa Ruggeri ma cammina su sentieri in cui è facile riconoscere le atmosfere del duca bianco, Bowie. Il brano ha anche proprio una struttura molto british.
Sei ½
Ti sono piaciuti i brani di Sanremo 2018? Acquistali qui in digitale o in vinile speciale 45 giri:
[amazon_link asins=’B0794MC7KS,B079H3BDG4,B079B8RHM6,B079BJKM35,B079BJPVK3,B079BJKM36,B079B6TYTX,B0794MLT1K,B0795STSL8′ template=’CopyOf-ProductAd’ store=’allmusita-21′ marketplace=’IT’ link_id=’71072364-0ba6-11e8-b6db-6df54bd08174′]