Sanremo 2023 cast… mancano ancora mesi e mesi ma inutile negarlo, tra addetti ai lavori e fan, la curiosità sul quarto Festival di Amadeus è altissima. Ecco quindi alcune riflessioni ad alta voce, o meglio, con le dita sulla tastiera, del critico musicale Fabio Fiume.
E’ ufficiale di pochi giorni fa la notizia che Gianni Morandi è stato ingaggiato come co-conduttore del prossimo Festival di Sanremo al fianco di Amadeus, che ne è anche direttore artistico e quindi responsabile in todo delle decisioni tutte. Una notizia che segue quella di Chiara Ferragni (in Lucia)c ome elegante padrona di casa della prima ed ultima serata della kermesse.
Ammetto che, se ho trovato interessante e utile all’evento ( che è sempre cosa primaria per la stagione tv ) la scelta della sofisticata lady, per tutto il seguito che ha, per l’eleganza d’insieme ( riesce ad esserlo persino quando sfoggia arditi nude look ) e per l’assoluta novità per quel palco, cosa questa mai priva di curiosità da parte di addetti ai lavori, oltre che spettatori, la scelta di Morandi e delle sue manone ( per altro recentemente infortunate ) non mi è apparsa così originale.
Certo il Gianni nazionale mette sempre d’accordo un pubblico trasversale e il successo dell’anno scorso in gara ( e poi anche nelle vendite ) è li a dimostrarlo; però il suo ritorno in qualità di presentatore che appeal può avere?
I suoi Festival, a cui ho anche partecipato, me li ricordo dal punto di vista della conduzione piuttosto istituzionali, cosa che Ama, salvo il registro stretto della presentazione vera e propria della canzone, era riuscito a cancellare, a svecchiare.
Non so, mi sembra un passetto indietro anche se con tutto il beneficio del dubbio che, proprio per vocazione, mi è d’obbligo concedere. Anche a questo Sanremo 2023.
Sanremo 2023 cast… Amadeus, l’uomo che tutto puó
Questa è la riflessione che mi è venuta in mente pensando a cosa potrebbe “architettare” Amadeus… vuoi vedere che Amedeo Sebastiani poi s’inventa la presenza che so, anche di Ranieri, di Al Bano, di Zero e di altri coetanei del nostro Gianni Morandi abituati pure alla conduzione tv? Ecco, allora sarebbe un colpaccio davvero.
Il colpaccio!
Già perché se c’è stata una cosa in cui è stato bravissimo Amadeus e che, a mio avviso, ne ha sancito il successo crescente anno dopo anno, è stato l’essere in grado di fare dei veri e propri colpacci col cast degli artisti in gara, cosa questa sublimata l’anno scorso.
Morandi, Ranieri, ma pure Donatella Rettore, sono stati dei ritorni importantissimi al Festival; artisti in là con gli anni vero, ma con molte cose da dire ancora al pubblico e lo hanno dimostrato.
Elisa o Emma, già vincitrici così come Mahmood, tra l’altro pochi anni prima, non era mica così facile che tornassero sul luogo del delitto? E Rkomi e Sangiovanni? I due artisti più venduti dell’anno prima che vanno a Sanremo? Ma quando l’avete vista una cosa del genere prima? E Blanco vera rivelazione dell’anno? Su quest’ultimo avevo anche scritto un articolo sui pro e contro della sua presenza (poi rivelatisi tutti pro). Lo trovate qui.
Diciamo il vero, il cast, completato chiaramente da altri artisti aveva delle frecce importantissime da sparare al proprio arco. E le ha sparate.
E torno quindi a bomba: quali sarebbero i colpacci per continuare a crescere per quella strada che sta riportando Sanremo ad essere un passaggio desiderato nella carriera degli artisti? Ecco il mio pensiero…
Possibili colpacci…
Ci ho riflettuto ed ho maturato le mie scelte. Si le mie, cioè i telefoni che io, Fabio Fiume, se fossi il direttore artistico, farei squillare per primi con la domanda: “vuoi venire a Sanremo, mi fai ascoltare qualcosa”?
Ed è stato complicato perché, lo dico a scanso di equivoci, diversi sono gli artisti citati in questo articolo che non mi piacciono o che non rappresentano per me una priorità musicale. Ma bisogna pensare a costruire per tutti, non per se stessi e quindi…
Se dovessi iniziare dalle band, che sono sempre state il nervo scoperto della manifestazione, che poi di colpo ha avuto un sussulto enorme grazie ai Måneskin, e dando per scontato che questi ultimi probabilmente non sarebbero ancora predisposti ad un ritorno, farei tre numeri e per motivi decisamente diversi: Pinguini Tattici Nuclearii, Negramaro e Modà.
I Pinguini anche con quest’ultimo singolo, Giovani Wannabe, hanno confermato di essere per il pubblico italiano la band di maggior successo, avendo altresì pure due album in classifica praticamente da quando sono diventati famosi a livello nazionale.
I Negramaro rappresentano invece il ritorno importante, la band che avrebbe meritato la consacrazione in un Festival che li trattò malino nella loro unica partecipazione spesa nel lontano 2005, mentre per i Modà sarebbe il momento di riaccentrarsi dopo un periodo in cui hanno girato non poco sulle montagne russe, fra live di successo, che confermano quanto il pubblico li ami ancora, ma la mancanza di una vera e propria hit da anni a questa parte, cosa dovuta anche al poco sostegno radio.
Sul capitolo uomini ( da cui estrometto i rapper di cui parlerò in un paragrafo a parte ), farei squillare il telefono di Marco Mengoni, Diodato, Ermal Meta ed Ultimo. Tutti e quattro sono fra gli artisti pop con enormi possibilità.
Ad Ultimo manca la vittoria ( che si dice invece arrivata per il pubblico ) e non trascurerei il fatto che potrebbe essere un volano per fargli decidere di tornare. Gli altri tre questa gioia se la sono tolta ma mentre Marco è fra loro quello più appetibile per un Eurovision Song Contest, avendo un’internazionalità spiccata nelle sue produzioni ( chiaro non con un brano più italico come L’Essenziale ), per Ermal rappresenterebbe un reingresso dalla porta principale, visto che le ultime cose sono andate così così… forse anche meno, mentre per Antonio ( Diodato ) sarebbe la possibilità di godersi ciò che non ha potuto, visto l’esplodere della pandemia all’indomani della sua vittoria.
E’ chiaro che ci sono tanti altri nomi che inviterei o a cui presterei volentieri orecchie in seguito ad una loro proposta. Qui però ho ragionato solo pensando alle prime telefonate che farei.
Sul fronte donne diciamoci il vero: la musica italiana è piena di nuove dive di età compresa fra i 25 ed i 45 anni. Molte di queste fra l’altro sono abbastanza solite girare attorno al Festival e diciamo che qui ne sceglierei diverse basandomi però oggettivamente sulla canzone.
Il motivo perché non azzopperei la compagine femminile al festival è che ( forse tranne l’anno scorso ) per diversi anni queste sono state veramente una minoranza nel cast. Invece la loro partecipazione non solo richiama attenzione sul progetto che presentano ma si veste di contorni che vanno anche oltre, uno su tutti l’eleganza.
Quindi, tolte le solite che abbiamo visto a ripetizione negli ultimi anni, come Malika, Arisa, Noemi, Annalisa, Giusy Ferreri ascolterei con particolare attenzione: , Simona Molinari, Nina Zilli, Levante, Francesca Michielin, Anna Tatangelo ( per la prima volta nella nuova veste artistica ), Dolcenera, Syria, Silvia Salemi, Chiara Galiazzo, e se ne ho dimenticata qualcuna mi si perdoni, tanto l’ascolterei uguale, prego, potete mandare i vostri brani ( rido da solo! ndr )
Su tutte però certo per due il telefono lo alzerei ed è ovviamente una è Alessandra Amoroso. E sono convinto che Ama lo abbia fatto. Alessandra è ancora vergine di questo passaggio e chiaramente di palese interesse per il pubblico. L’altra è Elodie che negli ultimi anni è l’artista femminile a fare continuamente centro con ogni proposta, portando anche un abito decisamente internazionale, non solito per i nostri lidi, o per lo meno non riuscito appieno a nessuna prima di lei.
Veniamo a quelli che una volta Bonolis chiamò classics. Inutile dire che si potrebbe andare indietro col tempo per chiamare artisti che hanno i loro natali in classifica ben sei decenni fa ( come la Pavone, Morandi stesso, la Zanicchi, Ranieri che abbiamo visto tutti di recente ) ma diciamo che io farei squillare dei telefoni più ricercati.
Sul versante femminile trillerebbero i telefoni di due signore che con probabilità non cantano da anni forse nemmeno fra gli amici, ma che sono ritenute davvero due signore della canzone come Caterina Caselli e Dori Ghezzi. Di sicuro di un loro ritorno discografico se ne parlerebbe tantissimo. Altrimenti di fronte ad un diniego intransigente mirerei sul riavere Nada perché la trovo in un momento artistico eccezionale e Antonella Ruggiero che ha sempre una voce che non deve chiedere permesso a nessuno.
Sul fronte maschile mantengo sempre un profilo di ricerca fra quei nomi che non si vedono così spesso ( anzi quasi mai in tv ) ma che hanno un passato artistico che andrebbe riportato alla luce al pari di un possibile presente. Farei squillare il telefono di Eduardo De Crescenzo oppure di Nino Buonocore o Fabio Concato.
Andiamo avanti con il nuovo che avanza: in questo momento Myss Keta , Ariete, Tropico, Matteo Bocelli, Margherita Vicario, Mara Sattei, Ivan Granatino, Marco Guazzone, Andrea Sannino, Follya ( che poi tanto nuovi non sono ), Psicologi, Romina Falconi, Nico Pandetta, uniti ai ritorni di Tananai e Matteo Romano, rivelazioni dell’ultimo anno, a quello di Virginio che come Tropico si è distinto anche come autore e di Roberto Casalino che forse meriterebbe quel palco finalmente dopo tutta la gavetta fatta sia come artista che come autore, se la giocherebbero tutti in base alla canzone. Sono convinto qui di non dover manco telefonare; qui le proposte arriverebbero da sole.
Sanremo 2023 cast: rapper, ma non solo…
Veniamo quindi al mondo rapper/trapper: sono convinto che qui, nonostante il successo di molti artisti di categoria recentemente passati per Sanremo, ci sia ancora dello scetticismo. Diciamo che farei una telefonata ( andando a random ) fra quelli storici di maggior successo come Fabri Fibra, Caparezza, J-Ax su tutti, sperando di convincerne uno a partecipare. Fra quelli più giovani invece mi partirebbero tre chiamate: Ghali, Rhove e Liberato.
Di Ghali penso che dopo aver conquistato il suo posto al sole fra gli amanti di genere, abbia le possibilità per scavallare e diventare un artista per tutti, proprio come quelli citati prima. Rhove è un po’ l’artista del momento e quindi fai di default il tentativo per averlo, mentre Liberato sarebbe un colpaccio soprattutto per tutto il mistero che si porta dietro e al doversi in qualche modo difendere dalle telecamere per mantenere il riserbo sulla sua identità. Al pari di tha Supreme, ora thasup, che aggiungo a questa lista e che è solito mostrarsi con la sua versione fumettata.
Fuori categorie mi partirebbero altre due chiamate e per motivi assolutamente diversi: Nu Genea e Paola & Chiara. Dei primi trovo che il progetto sia davvero interessante e non privo di possibilità anche da esportazione. Delle sorelle milanesi la reunion può fare quel rumore forte che nell’ultimo periodo di loro attività in duo si era decisamente spento. Il pubblico oltre modo ha dimostrato alla sola notizia della loro esibizione al concerto di Pezzali di sperare ancora che tornino.
Siamo alle “seconde possibilità”. Non è un bel termine lo ammetto, però così, su due piedi, non mi viene in mente un altro modo per chiamare artisti a cui è da un bel po’ di anni preclusa la partecipazione al Festival. Non faccio nomi, perchè sarebbe sgradevole, però una cosa la dico: dedicherei davvero molto tempo e tutta la passione possibile per dare anche solo ad un artista la possibilità del ritorno. Trovare fra loro il pezzo migliore, quello talmente bello e davanti al quale poco importa se sei assente da anni o se le tue proposte non sono girate mediaticamente. Dove troverei il pezzo davvero bello, sarei capace di dare precedenza assoluta.
Sanremo 2023… I supercolpacci
Restano i Supercolpacci! E’ chiaro che sarebbero da provare tutti quei numeri di telefono dei più grandi. Amadeus ha fatto in conferenza di presentazione il nome di Mina. E vi pare che se ci fosse un sentore di avere Mina al festival non la si riporterebbe pure andando a prenderla fino a Lugano a piedi e riportandocela sulla spalle?
Le prime chiamate che farei sul fronte femminile sarebbero a Gianna Nannini e Giorgia. Gianna a Sanremo ci è andata diverse volte come ospite e magari sarebbe il caso di valutare l’idea di regalarsi al pubblico con un inedito, ben sapendo che quello è il palco dove sono più attesi tutto l’anno.
A Giorgia, vittima come dice sempre della paura che quel palco le fa, vorrei invece ricordare che nelle sue 4 partecipazioni ( l’ultima 22 anni fa ) tutta quest’idea di paura mica la dava? Se me lo dice la Pausini, allora posso pure prenderla per vera, perché oggettivamente me la ricordo tramare sia in gara che come ospite, ma nel caso della Todrani io mi ricordo solo la sua sicurezza ed applausi a scena aperta.
Ecco Giorgina, forse sarebbe il caso di onorare il palco che t’ha resa grande!
Sul fronte maschile la prima telefonata è d’obbligo a Tiziano Ferro che il festival non lo ha mai fatto se non con il cuscinetto d’ospite di artista in gara, superospite, e megaospite stanziale. Non sarebbe il caso di venire in gara adesso? Vero è che il nostro esce con un disco nuovo in Autunno, ma oggi la discografia non segue più il fatto che uscito l’album…. siamo pieni di riedizioni, singoli lanciati “ad capocchiam” e non è che la cosa può essere utile solo quando bisogna recuperare dei flop. Quindi Tiziano, io una canzoncina fuori dall’album la lascerei e ci penserei.
Poi chiamerei il Lorenzo Jovanotti. L’anno scorso Lorenzo ha riassaporato l’adrenalina dell’Ariston nella gara delle cover come ospite di Gianni ( sempre lui ); sembrava un bambino al Luna Park. Ecco, magari riportare un po’ quell’adrenalina a tutti noi, cosa che fa molto bene? E poi chiamerei Biagio Antonacci che manca al Festival esattamente da 30 anni nel 2023. Non è arrivato il momento di festeggiare la grande carriera fatta poi?
Infine ci sono due suggestioni: la prima è il duo Venditti/De Gregori che sta girando la penisola e che … vuoi non abbiano scritto un pezzo nuovo assieme? E poi sdoganare e riportare ai fasti Anna Oxa che manca al pubblico da troppo tempo e su cui si è parlato per troppo di tutt’altro fuorché nuove produzioni musicali. Certo se poi l’idea però deve essere una nuova Processo A Me Stessa, ( so che i fan più attivi mi odieranno ) anche no eh! Vorrei tornasse Anna con una nuova canzone che tutti possono cantare nel tempo, come i tanti meravigliosi classici fatti.
Oh Ama, sono solo i pensieri di un giornalista di settore a voce alta, anzi a dita sui tasti! TU fa ciò che devi che fin qui non ti si può dir proprio nulla. E buon lavoro!