Sanremo 2024 il vincitore è….
Come ogni anno cerchiamo di analizzare i dati attraverso lo sguardo attento di Davide Maistrello.
Tra poche ore la 74° edizione del Festival di Sanremo vede il suo atto conclusivo, sulla scia delle polemiche che hanno caratterizzato la serata dedicata alle cover.
Il risultato complessivo della votazione (giudicata al 34% dal televoto, al 33% dalla Giuria della Sala Stampa, Radio e Web, al 33% dalla Giuria delle Radio) ha visto la vittoria di Geolier con il medley Strade, eseguito assieme a Guè, Luché e Gigi D’Alessio.
Il rapper napoletano ha così aggiunto un’altra affermazione al suo successo nella seconda serata, piazzandosi davanti ad Angelina Mango, Annalisa, Ghali e Alfa nella top5 rivelata a inizio serata.
Questo verdetto finale ha suscitato accese discussioni sui canali social della manifestazione, con una sorta di “ribellione popolare” a un risultato che all’apparenza sembra indicare un successo scontato di Geolier nella classifica finale del Festival.
Ma è davvero così?
Negli anni, sulle pagine di questo sito, abbiamo provato a spiegare nel dettaglio il sistema di voto del Festival analizzando a posteriori i risultati e le statistiche delle ultime edizioni.
Una delle costanti che abbiamo individuato dal 2021 in poi (anno in cui è stata adottata questa metodologia di voto per le varie giurie) è che la minore variabilità della classifica della Sala Stampa e della Giuria delle Radio rispetto al Televoto crea delle classifiche combinate fortemente sproporzionate a favore di quest’ultimo.
Mi spiego meglio: in tutti i round di voto tranne la superfinale a 5, le giurie sono chiamate ad esprimersi valutando ogni cantante con un giudizio numerico da 1 a 10. Questo crea delle classifiche con percentuali molto “schiacciate”, mentre il televoto può esprimere distacchi più ampi in quanto non c’è un limite massimo teorico raggiungibile come percentuale (un cantante può prendere il 20%, il 30% del televoto o anche più).
Questo ha portato ieri sera ad avere una classifica finale che SULLA CARTA contava al 34% sul Televoto, al 33% sulla Sala Stampa e al 33% sulle Radio, ma nella pratica rappresentava quasi una riproposizione della sola classifica del Televoto perché era quella in grado di incidere maggiormente sulla percentuale complessiva. E così sarà anche stasera, nel classificone a 30, dove le cinque canzoni che passeranno il turno saranno quasi certamente le cinque più votate dal Televoto (come già successo nel 2021, 2022 e 2023).
Tutto cambia però nello scontro finale, dove i giurati passano ad esprimersi tramite preferenza secca – ovvero scegliendo la propria preferita fra le cinque canzoni rimaste in gara. Questo dà modo alle giurie di esprimere distacchi ampi quanto il televoto, se non di più (come accaduto l’anno scorso con Marco Mengoni, che fu televotato dal 32% del pubblico ma vinse con oltre il 45% una volta sommate sala stampa e demoscopica).
Proprio per questo motivo il Festival è ancora apertissimo e il voto finale può configurarsi in una quantità di scenari. Porto questo esempio limite (non una previsione di ciò che penso succeda, ma una simulazione con numeri arbitrari scelti da me per illustrare il concetto) per spiegare come la situazione sia ancora estremamente aperta e il teorizzare fantomatiche “coalizioni” per il “voto utile” che si sta facendo in queste ore rischia di non avere granché senso.
Uso nel mio esempio Geolier, Angelina Mango e Annalisa perché sono rispettivamente il primo classificato della graduatoria provvisoria e le due artiste che sono entrate in top5 in ogni votazione dalla prima serata ad oggi, quindi a ragion veduta le sue principali “rivali” nella corsa al leoncino.
Quarta e quinta posizione, chiunque ci entri (probabilmente una combinazione di due elementi fra Ghali, Irama, Alfa, Mahmood e Loredana Bertè) non influenzano il mio ragionamento.
Ho preso un possibile 60% di Televoto per Geolier come caso limite, visto che nella storia recente del Festival nessuno mai è riuscito a ottenere una percentuale così alta in superfinale (2023: Marco Mengoni 32% su 5; 2022, Mahmood e Blanco 54% su 3; 2021, Måneskin 53% su 3; 2020, Francesco Gabbani 39% su 3; 2019, Ultimo 50% su 3; 2018; Ermal Meta e Fabrizio Moro 54% su 3; 2017, Francesco Gabbani 43% su 3).
Supponendo che Sala Stampa e Radio non si coalizzino in alcun modo e diano un 40% a testa (a preferenza secca, per cui significa che in ogni componente il 40% dei giurati vede ognuna delle due artiste come propria preferita) e un 10% a testa a Geolier, la media fra le tre componenti non basta nemmeno in questo caso ad assicurare la vittoria del rapper campano. Ovviamente, in scenari più polarizzati di questo per quanto riguarda le Giurie, il distacco complessivo fra l’ipotetica vincitrice e Geolier sarebbe ancora più forte in favore della prima.
È difficile immaginare che la Sala Stampa possa cambiare idea all’ultimo e convergere su Geolier come proprio “preferito” collettivo, soprattutto per i valori espressi sia nei preascolti di gennaio che nella prima serata di martedì (dove Angelina e Annalisa hanno ottenuto il secondo e il terzo posto nella classifica che comprendeva solo il voto dei giornalisti). L’incognita maggiore sta nel voto dei circa 180 accreditati della Giuria delle Radio, che si esprimono in larga parte da remoto e avrebbero in ogni caso difficoltà a “coalizzarsi” su un nome solo.
Per questo la finale di Sanremo 2024 rischia di vedere un finale dove, come nella migliore tradizione del Festival, il risultato apparentemente più probabile possa venire sovvertito all’ultimissima curva. L’invito non è a prendere queste righe come un’indicazione di voto verso l’uno o l’altro cantante, ma a considerare in dettaglio lo spettro degli scenari che si possono prospettare stasera e votare il proprio brano preferito secondo coscienza ma in piena consapevolezza del metodo di voto e delle dinamiche che ci stanno dietro.
In ogni caso, torneremo a parlare più approfonditamente del metodo di voto di Sanremo nei prossimi giorni, cercando di capire cosa non ha funzionato e su quali punti dovrebbe battere il futuro direttore artistico.