Anche quest’anno, come tutti gli anni, alcuni blogger della redazione di All Music Italia, nello specifico Fabio Fiume, Massimiliano Longo, Gianmarco Regaldi e Simone Zani, hanno ascoltato tutti i brani di Sanremo Giovani che hanno superato la prima selezione, quella che poi vedrà 12 di loro arrivare direttamente nella finale televisiva di Sarà Sanremo prevista per Dicembre su Rai 1.
Ognuno di noi ha scelto i suoi 12 senza consultarsi con gli altri e così ci siamo ritrovati con due artisti che hanno messo d’accordo tutti con 4 voti e cinque che hanno ottenuto 3 voti su 4. Prima di scoprire la “classifica” di All Music Italia scopriamo le 12 scelte di ognuno di loro.
AGGIORNAMENTO: nel frattempo sono stati svelati i 16, non più 12, nomi scelti dalla Commissione Musicale del Festival. Li trovate QUI.
MASSIMILIANO LONGO (Direttore Editoriale)
Alessia Gerardi – Universi artificiali
Ci sono canzoni che sembrano scivolare via al punto che rimani nel dubbio se sia un pregio o un difetto. In questo caso un po’ di radiofonici e di “effetto tormentone” non guasta. La voce fa il resto.
Aprile&Mangiaracina – Quell’attimo di eternità
Silvia Aprile da anni aspetta di trovare il giusto riconoscimento alle sue doti che, magari non sarà necessariamente quello del mercato discografico, ma sicuramente quello del circuito dei live. Mangiaracina ha innegabile talento e insieme le due creano un’ottima combinazione. L’anno scorso il brano presentato era al di sotto delle aspettative, questa volta invece la canzone c’è e porterebbe quel tocco di classe che al Festival non guasta mai.
Cordio – Il Paradiso
Testo di una bellezza sorprendente a mio avviso. Non sono ancora sicuro se tutti quei “na na na na” mi piacciono o no, ma la canzone mi ha già conquistato irrimediabilmente.
Daniele Magro – Cuorearmato
Le sue doti come autore le ha già dimostrate abbondantemente. In realtà ci ha fatto intuire anche quelle come cantautore pop ad X Factor ma i tempi non erano ancora maturi, forse quest’anno lo saranno. Un testo sincero cantato bene con delle frasi che colpiscono al cuore, soprattutto nel ritornello… “schiena dritta e cuore armato“.
Davide Mogavero – Tamigi
Il timbro di Mogavero è tra i più belli in Italia ma il ragazzo non sempre ha avuto canzoni all’altezza. Questa volta la canzone se la scrive con l’aiuto di Evol e da vita ad una poesia in musica che tra le righe affronta, senza sbattertela in faccia, la tragedia che incombe ogni giorno su di noi nell’epoca del terrorismo. Lui la racconta attraverso una fiaba fatta di palloncini e amore rivestita di un arrangiamento essenziale quanto basta.
Davide Papasidero – Ma sporcarmi no
Papasidero ha una bella vocalità riconoscibile ed è uno che sul palco ci sa stare, ci sa giocare. Questa volta si mette completamente a nudo con un brano che racconta la difficoltà di vivere di musica senza scendere a compromessi. L’arrangiamento forse poteva essere impreziosito un po’, ma l’espressività vocale di Davide riesce a sopperire.
Gionnyscandal – Malpensa
O “la pesca”, come la chiamo io. Nell’approcciarsi a questa canzone bisogna tenere bene a mente il target principale a cui si rivolge. Un pubblico che vive di streaming, visualizzazioni, frasi slogan ma non solo.
La canzone potrebbe essere una hit radiofonica, Scandal ha osato rivestendola con un arrangiamento che pesca negli anni ’80. Su quel palco serve anche questa “leggerezza”. Io la canticchio già…
Luchi – Gli Amori della mente
Ho ascoltato la voce di Luchi per la prima volta quando ha vinto il Festival di Ghedi qualche anno fa e non era così a fuoco. La ragazza ha lavorato sodo e si è resa particolare riuscendo a fondere senza stancare due registri vocali. Abbiamo bisogno di bisogno di questa originalità.
Santiago – Nessuno
Sanremo lo ha già portato nei giovani lo scorso anno. Questa Nessuno porta avanti il discorso musicale iniziato da qualche anno. Sul palco dell’Ariston la vedo perfetta per dare un po’ di ritmo ma accostandolo ad un testo che deposita frasi importanti, a volte pesanti come macigni.
Turkish Cafè – Ruggine
Unica band dei miei 12. Vocalmente non li trovo perfetti ma del resto la perfezione stanca, una canzone scritta bene e ricca di metafore interessanti invece può avere il suo percorso.
Ultimo – Il Ballo delle incertezze
Nonostante il titolo qui le certezze ci sono, ovvero la capacità di scrittura di Ultimo che riesce sempre a colpirmi. Lui è uno di quelli che ce la può fare anche senza il Festival ma diciamo che una mano non guasterebbe…
Veronica Marchi – La Musica fa male
Veronica è una che di gavetta ne ha fatta, ben prima di passare (velocemente) da X Factor.
Questa è la sua grande occasione e lei non la spreca riuscendo a mettere in musica la sua storia, o in storia la sua musica. Perché nella sua vita le due cose hanno sempre combaciato. Ora sarebbe il mondo giusto per ripagare la cantautrice di tutti i suoi sforzi.
GIANMARCO REGALDI (Caporedattore nuove proposte)
Aprile&Mangiaracina – Quell’attimo di eternità Aldilà del puro gusto personale – forse troppo rozzo per potersi innamorare di questo brano – un tale colore musicale merita menzione. Preparazione, disciplina e talento sono innegabili nel mondo di entrambe, con la Aprile pronta al riconoscimento della maturità.
Cordio – Il paradiso Al primo ascolto sembra di aver incontrato un piccolo gioiello di emotività e misura. Al secondo ne arriva la conferma. Il terzo ad oggi non è ancora arrivato per la voglia di conservare e gustare con tempi e modi sani un pezzo del genere.
Davide Mogavero – Tamigi All’inizio si pensa – forse per inconsapevole pregiudizio – al compitino nel quale un’ex talent incontra i Goo Goo Dolls che incontrano Bryan Adams che incontra Rod Stewart. Invece si scopre il valore di una composizione apparentemente semplice ma estremamente ben costruita e calibrata su una voce che piace e smarca l’anonimato che avvolge un buon 2/3 dei suoi concorrenti.
Dile – Rewind Una ballata che arriva in maniera strana. Come quelle persone che al primo incontro ti stanno sulle palle e poi diventano fratelli. Un’apparente sicumera che scopri esser solo l’involucro di una gran bella sensibilità musicale. Un contrasto riuscito e rivelatore di un’indole ruvida e talentuosa.
Fratto -5:9-12 Ritmo e capacità al servizio del racconto di una storia che nasce sotto un titolo criptico.Tanta intenzione e poca furbizia fanno riuscire l’operazione, lasciando cadere il rischio di un richiamo ipocrita.
Karavans – La speranza è un’alibi Una band che pare solida e preparata presenta un brano di sana e robusta costituzione. In un esercito di giovani già vecchi, la vera novità arriva stranamente da echi di mondi sonori passati. Un non paradosso che dovrebbe comunque far riflettere gli apparenti innovatori e i loro entourage…
Luchi – Gli amori della mente Luchi fa le finte. Parte con sussurri e metrica che all’intimismo che non vorremmo, per poi virare verso un inciso fatto di tutt’altra pasta. Un bipolarismo musicale che si insinua e riesce a piacere molto.
Nicole Stella – Cercami. Un concept, quello della sospensione, messo in scena con gusto. Un’idea forse non rivoluzionaria ma che spicca nello scenario desolante dei 67. Quasi le si perdona il titolo chilometrico.
Santiago – Nessuno Per chi conosce Santiago ad un primo ascolto questo potrebbe sembrare un pezzo scritto con la mano sinistra. Invece cresce con gli ascolti e fa centro: evocativo, fascinoso e consapevole.
Turkish Cafè – Ruggine La positività incrociata spesso nei 67 (tra declinazioni motivazionali e urticanti banalità), incontra finalmente la cura musicale. Un pezzo che conquista nei momenti ricchi di voci e di energia e ancor meglio potrebbe fare con la giusta resa live.
Ultimo – Il ballo delle incertezze Emozioni viscerali intrecciate in un crescendo reso quasi perfetto dallo stile di Ultimo. Con o senza Sanremo, si accumulano vertiginosamente i crediti nei confronti di questo cantautore.
Veronica Marchi – La musica fa male Un maturo e fascinoso racconto di dolore e risoluzione. Una canzone che fa scopa con un talento capace di trasmettere in musica un intreccio raro come quello tra intensità e semplicità.
SIMONE ZANI (Caporedattore)
Aprile&Mangiaracina – Quell’attimo di eternità
Un pizzico di magia e raffinatezza in un brano che all’Ariston potrebbe sorprendere
Artù – Ma lo sai cosa c’è
Un tuffo tra gli anni ’70 ’80 e ’90 con un brano d’impatto. Divertente e curioso.
Carlo Bolacchi – Lo diceva anche mia madre
Freschezza e orecchiabilità sono i segni distintivi della musica del cantautore della scuderia Mescal. Il testo non sorprende, ma il prodotto non è niente male.
Dari – John Kennedy
Un ritorno che è l’ennesima ripartenza. Brano forte per un gruppo che merita la definitiva consacrazione e Sanremo potrebbe essere il giusto riconoscimento.
Davide Mogavero – Tamigi
Senso di insicurezza e inadeguatezza in un brano british fin dal titolo che incide grazie all’originale voce di Davide.
Davide Papasidero – Ma sporcarmi no
Una ballata classica impreziosita dalla voce unica di Davide. Brano intenso e struggente con un arrangiamento semplice, ma estremamente curato.
Davide Petrella – Non può fare male
Brano ben costruito e a tratti distante dai classici canoni della musica italiana. Ormai Petrella è una certezza e merita una chanche importante anche come cantautore.
Gabriele Deca – A tempo
Un brano a metà tra Cremonini e Tiromancino che risulta credibile grazie anche a un testo non banale.
Gionnyscandal – Malpensa
Spensieratezza è la parola d’ordine per un brano semplice, originale con una marcata matrice anni ’80 che potrebbe diventare un simpatico tormentone.
I Desideri – Musica adesso
Un pop anni 2010 con rimandi ai più recenti neomelodici partenopei. Un mix ipnotico che funziona, anche se con troppi echi di brani noti.
Mirkoeilcane – Stiamo tutti bene
Non è semplice racchiudere in un brano qualità e orecchiabilità, ma l’artista già ci ha abituato a brani di questo livello.
Santiago – Nessuno
Una nuova direzione che già lo scorso anno lo ha portato nei 60. Un percoso che con Nessuno trova una conferma importante.
FABIO FIUME (Critico musicale)
Aprile & Mangiaracina – Quell’attimo d’eternità
Perchè la qualità artistica del progetto è qui sostenuta da una passionalità sentimentale non comune.
Cordio – Il paradiso
Perché il testo è molto profondo e tocca il punto elevato con la frase sui bambini che in paradiso sono i preferiti. Come potrebbe essere altrimenti?
Dile – Rewind
Perché per stare al passo coi tempi anche Sanremo ha bisogno del suo testo “Parental advisory”.
Forlenzo – Lammerica
Perché il tema dell’immigrazione è affrontato con intelligenza e ottimo piglio teatrale.
Fratto – 5:9-12
Perché ha un fischio che si ricorda a supporto di un testo a favore dei non considerati.
Luchi – Gli amori nella mente
Perché è cantata da un’unica vocalist che però in alcuni momenti sembra avere due registri completamente diversi. E’ cosa particolare.
Mirkoeilcane – Stiamo tutti bene
Perché anche qui si parla in maniera toccante dei viaggi dei migranti, clandestini, calpestati. E’ chiaro che sceglierei uno solo dei due brani sul tema, ma sono entrambi molto valenti.
Rachele Di Vaia – Dolceamaro
Perché siamo tutti nascosti dietro i mi piace dei nostri computer ed attorno accade di tutto, e non si risolve certo con i flashmob.
Santiago – Nessuno
Perché funziona l’arrangiamento, l’inciso con i fiati, la completezza nonostante la durata dei tre minuti a mala pena.
Alessia Gerardi – Universi Artificiali
Voce particolarissima e svariate soluzioni stilistiche usate per portare a casa una canzone semplice solo in apparenza
Ultimo – Il ballo delle incertezze
Perché Ultimo ha una capacità di scrittura importante. Suona pop e cantautorale allo stesso tempo ed ha grande sentimento.
Veronica Marchi – La musica fa male
Perché spiega per bene quanto la musica, se presa come impegno serio, possa pure far male. Di certo non è, come in tanti credono, un modo facile per apparire.
In conclusione Santiago e Aprile&Mangiaracina hanno messo d’accordo tutti con 4 voti su 4.
Cordio, Davide Mogavero, Luchi, Ultimo e Veronica Marchi hanno ottenuto 3 preferenze su 4 totali ed infine Alessia Gerardi, Davide Papasidero, GionnyScandal, Turkish Café, Dile, Fratto e Mirkoeilcane hanno colpito due dei nostri quattro blogger.
Ora non ci resta che aspettare (questi di ore, giorni al massimo) il verdetto dei 12 giovani di Sanremo Giovani (che si mormora potrebbero diventare 15) e scoprire se i gusti della Commissione Musicale avranno qualcosa in comune con i nostri.