In anteprima esclusiva oggi su All Music Italia il videoclip del nuovo singolo di stillpani in uscita in radio e sui digital store da venerdì 5 aprile… “Catene“.
Prima di arrivare al brano ripercorriamo insieme le tappe fondamentali della carriera del cantautore classe ’99.
Alessandro Paniccia in arte stillpani è nato a L’Aquila il 12 aprile 1999 e inizia la sua carriera nel 2019 con il singolo “Immortale” a cui seguono altri due singoli e la pubblicazione dell’EP “4912” nel 2020.
Mentre porta avanti il suo percorso musicale anche live sui palchi italiani escono quattro nuovi singoli tra il 2021 e il 2022 mentre nel 2023, dopo un piccolo periodo di inattività, pubblica “A Galla”, “Contromano” e la cover de “La descrizione di un attimo” di Tiromancino.
Tutti questi singoli vengono prodotti da Etrusko e Phonez per Alti Records e pubblicati da Kimura.
Il 2024 lo vede pubblicare “Ego” a cui fa seguito ora “Catene“, brano che anticipa l’uscita del suo nuovo album, “Panic room“, prevista per il 19 aprile 2024.
Stillpani catene, anteprima video
“Catene” è stata scritta con Lorenzo Di Pasquale ed è prodotta da Phonez e Etrusko.
Il testo ha l’intento di portare l’ascoltatore a una lunga riflessione sul proprio approccio alla vita. Le catene sono infatti il simbolo di ciò che ci tiene imprigionati: possono essere circostanze, pensieri, situazioni di ogni genere. Nella canzone le catene sono tutto ciò che toglie la libertà ad un ragazzo incapace di esprimere liberamente sé stesso.
Del resto nella società del successo è proprio la ricerca di quest’ultimo che diventa una forma di prigionia: la canzone è l’inno di una generazione obbligata a dimostrare qualcosa. Bisogna lasciare il segno, bisogna vivere in un certo modo, secondo determinate costruzioni sociali e brillare, più degli altri, se vuoi veramente essere felice; ma in realtà non c’è menzogna più grande: l’unico modo per difendersi e cercare un appiglio di salvezza è guardarsi dentro.
Ecco come racconta il pezzo stillpani:
“Quando mi è stato proposto questo brano da Lorenzo ho subito detto sì alla realizzazione, il testo nella sua crudeltà, nelle sue immagini e nelle sue parole rispecchia a pieno quello che provo, quello che sento e quello che poi effettivamente gran parte della mia generazione vive ogni giorno.
La produzione punk-rock, curata nei minimi dettagli da Etrusko e Phonez, da un boost in più a tutta la canzone e alla sua potenza lirica. È un brano politicamente scorretto, che affronta temi difficili ed era stato proposto per le selezioni di Sanremo giovani ad ottobre, abbiamo osato a livello musicale, a livello di testo ed è venuto fuori un brano che in questo momento sento più mio che mai.”
Il videoclip del singolo, in anteprima esclusiva oggi su All Music Italia, è diretto, prodotto e scritto da Valerio Giuliani è stato realizzato a ottobre 2023, girato e realizzato a L’Aquila.
I cambi di location, di outfit e di colore che si susseguono, vogliono esprimere a pieni polmoni il contrasto presente nel testo, la quasi rassegnazione e allo stesso tempo la voglia di liberarsi dalle catene che la società troppo spesso ci impone.
Le catene che avvolgono l’artista nelle immagini rappresentano l’omologazione alla massa, che ci avvolge, ci culla e ci fa stare buoni al proprio posto. Anche la cravatta indossata, così come le catene, resta un particolare fondamentale che svolge la funzione di ‘’nodo’’ al collo, da cui non riusciamo a liberarci, una rassegnazione ad una vita che effettivamente non ci appartiene.
Durante tutto il videoclip il protagonista prova a liberarsi e a ribellarsi a questi oggetti che in senso metaforico bloccano la sua crescita personale per deviarlo verso un mondo che non gli appartiene. Nelle clip realizzate in bianco e nero troviamo un quasi senso di rassegnazione nello sguardo, nelle parole e nei gesti, mentre, nelle scene a colori vediamo una lotta interiore più marcata contro il mondo che lo circonda.
CATENE testo del brano
(Di Pasquale, stillpani, Tarquini)
I bicchieri sporchi sui marciapiedi nostri
Qui c’ho troppi ricordi e non riesco a distaccarmene
e passi sopra a sampietrini in mezzo strade di rimpianti
sogni sgretolati come pezzi di cristalli
quando ci hanno detto è ora che tu vai avanti
è ora che cammini con le gambe tue
Eh si ma porco due io non sarò mai pronto
per essere già dato in pasto al mondo
Mi distrugge l’idea che io non sono nessuno
E mi distrugge l’idea che io non servo a nessuno
e se morissi domani si, ma chi piangerebbe?
forse solo mia madre piangerebbe veramente
E non volevo fare / niente
non volevo diventare / grande
ma volevo diventare un grande
e ora sono un grande triste sempre
Ma ho imparato che sei tu il tuo bene
perché sei il solo che non ti mette le catene
Le facce del centro sono sempre le stesse
più mi impegno a salutarle più vorrei evitarle veramente
e i cazzotti che ti fanno male sono carezze
rispetto alle parole che vomita la gente
Quando ci hanno detto pedalate merde
ci hanno buttato nel freddo con le spalle scoperte
siamo figli della gente onesta in fila al proprio posto
siamo figli del successo che diventa rimorso
E mi distrugge l’idea che io non sono nessuno
E mi distrugge l’idea che io non servo a nessuno
e se morissi domani si, ma chi piangerebbe?
forse solo mia madre piangerebbe veramente
E non volevo fare / niente
non volevo diventare / grande
ma volevo diventare un grande
e ora sono un grande triste sempre
Ma ho imparato che sei tu il tuo bene
perché sei il solo che non ti mette le catene
Giovedì fai yoga, venerdì si beve
sabato si scopa domenica seghe
lunedì barella martedì c’hai i saldi
la prima finestra destra è quella per buttarti
fai la scelta giusta, iscriviti in palestra
trovati un lavoro, fai un figlio in fretta
compra la tristezza paga coi rimpianti
la prima finestra a destra è quella per buttarti