Sarà nelle librerie dal 24 settembre Io è un altro (People), l’autobiografia di The Andre, il controverso artista conosciuto come clone vocale di Faber. La prefazione del progetto è firmata da Dori Ghezzi.
Si tratta di un racconto in prima persona ironico e arguto dell’artista che ha saputo unire due generazioni di cultura pop italiana.
The Andre si racconta e ci racconta la storia di un progetto musicale che nasce con l’idea di fondere la musica di Fabrizio De André con la trap e l’indie. La genesi dei suoi successi, l’esordio in tour e su disco, il rapporto con i fan di Faber e l’incontro con Dori Ghezzi. Spazio poi al cambio di rotta, trampolino verso il futuro (Qui il nostro articolo sul nuovo singolo Captatio Benevolentiae).
Il tutto narrato in prima persona dalla penna leggera e profonda, arguta e immediata di questo autentico fenomeno contemporaneo della musica e del web.
“Quando Pippo Civati e la People mi hanno proposto di scrivere il memoriale della mia carriera musicale, ho esultato: finalmente avrei realizzato il mio sogno di fare da mentore alle giovani generazioni. Mi sono apprestato dunque a stendere la più grande epopea musicale mai scritta.
Salvo, a metà del lavoro, realizzare che forse due anni di carriera potevano non essere sufficienti all’impresa. Questo dubbio si è tramutato in certezza quando Dori Ghezzi, nel leggerlo, ha esclamato: ‘Ma è finito qui?’
Alla fine, tuttavia, la vanità ha preso il sopravvento e ho acconsentito alla sua pubblicazione. Per fortuna, potrò sempre scaricare la colpa su Civati oppure sull’autore di queste pagine. Perché, dopotutto, io non sono io: io è un altro.”
Queste le parole di The Andre.
THE ANDRE IO È UN ALTRO
Questo il prologo dell’autobiografia Io è Un Altro.
“Ma sentivamo davvero il bisogno del libro di The Andre?
Risposta breve:
«No.»
Risposta lunga:
«Il successo del progetto The André ha solide basi culturali: il manierismo è un’invenzione italiana, così come la tradizione delle marionette, in cui la voce del manovratore è capace di far vivere corpi altrimenti immoti per sempre. Oppure si potrebbe ammettere che in Italia niente tira tanto come un gruppo cover.”
Ed è proprio questo il motivo per cui sentivamo il bisogno di questo libro: perché è una piccola storia dove succedono grandi cose, perché THE ANDRE ha la lucidità e l’arguzia per poterle raccontare, per mettersi in discussione e per svestirsi dall’effimera celebrità digitale, sfidando sé stesso attraverso le proprie parole e canzoni.
“Questo è il tentativo di dimostrare a voi, ma soprattutto a me stesso, che posso avere qualcosa da dire e non solo da ripetere.”
Qui il testo della quarta di copertina.
“Il progetto The André supera mirabilmente il concetto di cover band (o tribute band), perché liscia il pelo al pubblico d’antan, musicalmente richiamandosi alla gran tradizione de’ nostri avi novecenteschi, e al contempo si spende per la musica odierna, facendo mostra di riverire quella musicaccia inascoltabile (leggasi: rumore) con la quale i giovinastri si turano le orecchie nelle metropolitane di tutta Italia. E in più regala la sensazione di ascoltare qualcosa di nuovo. Sensazione illusoria, ovviamente.”