8 Settembre 2023
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8 Settembre 2023

Stash dei The Kolors: “Se penso alle canzoni che ascoltano oggi i ragazzini… certi artisti non si rendono conto dell’impatto delle loro parole?”

La band campione dell'estate ha rilasciato un'interessante intervista a Vanity Fair parlando di Sanremo ma anche della musica di oggi

Stash The Kolors
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Solo un anno fa sarebbe stato impensabile e invece grazie all’enorme successo di “Italodisco” i The Kolors hanno conquistato l’ambita copertina del nuovo numero di Vanity Fair con un’intervista in cui hanno affrontato diversi argomenti interessanti. Dal Festival di Sanremo all’impatto di un certo tipo di testi di canzoni sui giovani.

Per Stash, Alex e DarioItalodisco” ha segnato l’inizio della collaborazione con Warner Music Italy e, soprattutto, l’uscita da un periodo incerto in cui la band ha lanciato singoli ma non dischi e dove Stash ha avuto paura di finire relegato al ruolo di personaggio televisivo (è stato per due anni giudice ad Amici di Maria De Filippi, il programma che nel 2015 vinse e che diede la fama nazionale ai The Kolors).

In tutto questo anche diversi tentativi falliti di tornare al Festival di Sanremo, palco su cui hanno gareggiato con “Frida (mai mai mai)” nel 2018. E proprio riguardo a Sanremo, Stash spiega di aver voglia di riprovarci…

Qualunque artista pop risponda a questa domanda con ‘non lo so’ oppure ‘no per carità’, sta mentendo spudoratamente. Da quattro o cinque anni il Festival è diventato cool, fighissimo, la Champions League della musica italiana. Su quel palco non salgono più gli artisti da ricordare o da riposizionare: ci sono i top player. “.

In attesa di un eventuale Festival non uscirà un nuovo disco ma una serie di singoli…

Stiamo continuando a sfornare canzoni. Appena finito il tour capiremo il da farsi…” spiega Stash.

Una parte importante dell’intervista ruota attorno alle parole di Stash su un certo tipo di linguaggio nella musica di oggi. Parole che arrivano potenti in quanto pronunciate da un altro artista.

Con tutti gli episodi di violenza che accadono nel nostro paese, vedi lo stupro collettivo di Palermo e quello di Caivano, l’artista padre di Grace di tre anni e Imagine di un anno è seriamente preoccupato…

Da padre e da uomo mi sono sentito impotente, spaventato, disarmato, incredulo che certi esseri umani tocchino simili livelli di bassezza. Ma dove ca**o siamo arrivati?

Il frontman dei The Kolors non nasconde che un certo tipo di musica, a suo parere, può influenzare i giovanissimi:

La musica può tutto, cambiare il corso delle leggi in Parlamento e fermare le pallottole, ce l’ha dimostrato John Lennon. Il problema è che sono sempre meno i pezzi con questo spirito.

Se penso alle canzoni che ascoltano oggi i ragazzini di 12 o 13 anni… Fatico persino a chiamarle canzoni, come lo sono invece quelle dei Pink Floyd oppure degli Arctic Monkeys […] parlo dei brani del momento diventati famosi perché intrisi di violenza. Non faccio nomi. Dico solo che chi li ascolta può voler emulare certi atteggiamenti da bullo e da gangster, credendo pure che gli artisti dietro a quei testi si comportino esattamente come cantano.

E sugli artisti che li cantano specifica:

“Spesso si tratta di bravi ragazzi che scelgono le rime più cattive e le immagini più crudeli. Da una parte mi fanno tenerezza, dall’altra mi fanno incazzare: non si rendono conto dell’impatto delle loro parole? […]”

Parole importanti visto che a pronunciarle per una volta è un artista giovane e ai vertici delle classifiche di vendita. Bravo Stash!

 


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