Dire che Tiziano Ferro sia l’artista italiano più importante delle ultime generazioni suona facile come saper recitare a memoria i propri dati anagrafici, a meno che non si sia affetti da Alzheimer.
Quindici anni di carriera baciati da talmente tanti successi, riconoscimenti, primi posti in classifica e dischi d’oro, platino e diamante che probabilmente non esiste più pertugio libero nella sua casa ove poterne appendere altri. Mai domo però il Tizianone di Latina, nemmeno il tempo di godersi cotanti successi, già è in studio a dar forma alle tante cose scritte, che vivranno poi per le nostre orecchie entro fine anno, attraverso un album di cui ha già svelato il titolo e cioè Il Mestiere della Vita, il chè dovrebbe significare pressapoco avere le idee abbastanza chiare su che direzione avranno le canzoni.
Questo è tutto alla luce del sole, ma oggi proverò per voi a portare sotto riflettore un’altra veste del cantautore pontino, ovvero quella di producer che, da qualche anno a questa parte, sta portando avanti parallelamente a quella di artista in primis, andando a scovare artisti in giro, ascoltando demo che gli arrivano in maniera persino casuale, girando in rete, finanche a conoscerne le carriere, in caso di artisti già noti, e a rispondere pronto se da loro chiamato.
La sua avventura come produttore per il momento vede il trionfo delle quote rosa. Tutto iniziò nelle serate primaverili del 2008 quando, seguendo la prima edizione del talent X Factor, all’epoca trionfo di casa Rai, Ferro si fece affascinare dalla voce imprecisa ma assolutamente personale e riconoscibile di Giusy Ferreri che, incalzata da una Ventura in veste locomotiva, sperimentava nel suo percorso nel programma brani molto diversi tra loro, conferendo però uno stile che baciava le allora modaiole produzioni di Mark Ronson ( impegnato tra l’altro con Amy Winehouse, mica un nome a caso ) e le sapienze melodiche dei nostri anni 60. Da lì il confronto con il suo amico d’infanzia, Roberto Casalino, che gli propose un testo che Tiziano non fece fatica a musicare, rimanendo proprio dentro gli schemi prima citati: sana italica melodia filoretrò ed arrangiamento in linea con le migliori produzioni inglesi.
Il brano in questione, Non ti scordar mai di me, viene inviato in trasmissione e batte tutta la concorrenza. Giusy lo realizza e propone… dopo solo una settimana è già prima in classifica con quel singolo che dominerà l’estate intera, fino ad un consuntivo di quasi 300.000 copie vendute.
Da lì il passo è breve per tutti e tre; se Giusy è una cantante ricercata ed attesa al varco con altre cose nuove, Roberto è l’ispirato autore che tutti cercano. E Tiziano? Tiziano ha trovato il suo ruolo; sarà lui a produrre il disco di Giusy. Qualche mese appena ed è pronto Gaetana, album a cui soltanto Primavera in anticipo di Laura Pausini, uscito nella medesima settimana, tolse lo sfizio del primo posto in classifica. Tiziano per Giusy scrive, arrangia, dona idee, elabora assieme all’amico Roberto varie soluzioni e regala a Giusy in quel disco anche una dimensione che la stessa cantante di Abbiategrasso forse non sapeva di avere, quella di cantante jazz, grazie ad Aria di vita, vera perla di diamante dell’intero lavoro.
La prima esperienza di Ferro come produttore si conclude con circa mezzo milione di copie vendute, che con l’aggiunta dei vari singoli porta la nostra a non tagliare il traguardo del milione per poche unità.
Prima di buttarsi a capofitto in nuovi personali progetti, Ferro produce non esecutivamente, ma artisticamente e mettendo lo zampino in diverse scelte e, soprattutto negli adattamenti di alcuni brani in italiano, anche il secondo lavoro di Giusy, Fotografie, disco di cover con cui la cantante lanciatissima, sembra voler metter un punto sulla sua carriera d’interprete pura, per sviluppare in seguito accenti compositivi. L’album ridimensiona la Ferreri, ma veleggia comunque attorno alle onorevoli 90.000 copie, grazie soprattutto al successo di Il cielo è sempre più blu, in esso contenuta e lanciata come singolo.
Tiziano torna alla propria di carriera con L’amore è una cosa semplice e soltanto finita la sua lunghissima promozione e relativa tourneè, si apre ad un nuovo progetto produttivo.
La fortunata è tale Claudia Nahum il cui nome dirà poco a quasi tutti, ma se lo si converte in Baby K, probabilmente le proporzioni s’invertiranno con facilità. I due, da come raccontano, pare si siano incontrati su di un aereo diretto a Barcellona, dove Tiziano doveva girare il video di una delle sue più intense ballate: Ed ero contentissimo. Pare che la giovane Claudia, intravisto Tiziano abbia fatto di tutto per raggiungerlo, salvo esser rispedita a posto, poiché il cantautore stava ultimando una canzone proprio quando lei gli si palesò davanti. Mai avrebbe immaginato la fortunata che dopo pochi minuti sarebbe stato lo stesso Ferro, la star inarrivabile, a raggiungerla in classe economica e da li iniziare una simpatica chiacchierata. Quando anni dopo poi alcune cose scritte dalla rapper arrivarono negli studi di Michele Canova Iorfida il bravo dei bravi degli arrangiatori italiani, Tiziano, che con lui stava lavorando, si ricordò di quella ragazza incontrata anni prima e come accaduto per la Ferreri si fece affascinare.
In questo caso fu il ritorno al primo amore, quell’hip hop contaminato di R’n’b, tra gli acquisti discografici più continui del Tiziano ragazzino a lavorare come sprone. Quale migliore occasione? Lavorare con chi non è ancora affermata e fare cose che in prima persona forse non faresti. Baby K inizia così a tessere il suo Una seria con quest’amico speciale alla produzione, che con lei scrive ben 4 tracce di cui due diverranno anche singoli. Per Una seria Tiziano sa che le aspettative devono essere più basse. Baby K non ha goduto dell’esposizione mediatica di Giusy Ferreri e pertanto è decisamente meno attesa. Eppure a fronte delle 20.000 copie scarse vendute dall’album, Ferro mette in cascina un altro disco d’oro per il singolo Killer, che diventa uno dei brani portanti della carriera della rapper, oltre a raggiungere la top 10.
E’ tempo però di tornare alla musica meno sperimentale e di accettare la chiamata di una cantante lanciatissima già da qualche anno nell’olimpo delle stars e che dichiara da tempo di desiderare che Ferro si accorga di lei. Alessandra Amoroso chiama, Tiziano Ferro risponde.
Amore puro esce nell’autunno 2013, quando non si sa ancora nemmeno se Alessandra deciderà di prender parte al Festival di Sanremo del Febbraio successivo, dove è come sempre molto desiderata. L’uscita del disco sarà la risposta preventiva. Tiziano scrive otto delle undici tracce del lavoro, spingendo oltremodo la Amoroso ad un cantato più lieve, dove sfruttare il suo tono particolare e ripiegare meno su picchi improvvisi di tonalità che fin li avevano caratterizzato la carriera delle leccese.
Indubbiamente Amore puro odora di Tiziano in ogni sua piega e, nonostante sia un successo commerciale di ottimo livello ( 120.000 copie ), non tutti i fans lo apprezzano particolarmente.
Il disco, dopo l’impatto iniziale figlio dell’inerzia che tale coppia di nomi può generare, ci mette un po’ a scaldare i cuori del pubblico degli affezionati, finendo col trovare la quadratura solo nella seconda fase promozionale, caratterizzata dal singolo Non voglio perdermi, licenza dell’amico Biagio Antonacci e poi la più scanzonata ed estiva Bellezza, incanto e nostalgia, prodotta sperimentando colori inusuali nella composizione dell’autore pontino.
Dopo la pausa degli ultimi 2 anni, caratterizzata più che altro dalla pubblicazione di un best of vendutissimo ed un tour negli stadi, prima di rigettarsi in studio Tiziano fa appena in tempo a regalarsi una nuova produzione. Ancora donna, ancora voce personale, ancora idee nuove che corrispondono nelle fattezze a Giordana Angi, giovane già vista ( poco a dire il vero ) qualche Sanremo fa, come una di quelle miserrime (per numero) nuove proposte a contendersi una possibilità una, di emergere. Non emerse, ovviamente, ma oggi Ferro ha avuto modo di entrare in contatto col suo mondo artistico grazie al contratto da questa firmato per la Sugar di Caterina Caselli, con cui lo stesso artista ha firmato un contratto editoriale.
Chiusa con te (xxx) è solo un singolo frutto della produzione del nostro per Giordana, che però di lei racconta già meraviglie, imperticandosi in complimenti che in parte sono già chiaramente visibili in questo primo assaggio. La scrittura di Giordana funziona e, ad ogni ascolto in più, il brano regala qualche sfumatura nuova, non percepita prima. E’ solo l’alba per la giovane cantautrice, ma se il sole viene spinto su da cotanto mentore la giornata potrebbe rivelarsi calda assai.
Ferro nel frattempo, come detto prima, si è rituffato nel suo nuovo mondo, ma qui si spera che oltre a regalarci un nuovo meraviglioso ensamble di canzoni inedite, non perda questa frenesia di aiutare gli altri. D’altronde come è scritto nel Vangelo per voce di Giovanni il Battista, “chi ha due tuniche ne dia una a chi non ne ha e chi ha da mangiare faccia altrettanto” e Tiziano ha…decisamente!