Freschi di vittoria a Sanremo 2015 nei Campioni, i tre ragazzi de Il Volo stanno riscuotendo grandissimi complimenti e attestati di stima da tutto il mondo per la melodia del brano in gara Grande Amore, così come per le loro imponenti esibizioni con l’orchestra dell’Ariston. (QUI si parla del nuovo EP appena uscito!)
Tuttavia non si sono fatti avanti solo pareri positivi sul trio pop lirico, colpevole più di tutto di poca (o forse inesistente) gratitudine verso chi in passato è stato fautore del loro successo, paradossalmente prima internazionale e solo in un secondo momento nazionale, al di qua delle Alpi. In un’intervista a Vanity Fair, Il Volo ha volontariamente ignorato il gran tifo che per loro ha manifestato su Twitter Antonella Clerici, storica conduttrice di Ti lascio una canzone: il programma Rai che li ha lanciati e all’interno del quale i tre sono stati scelti singolarmente nel cast da Roberto Cenci, altra persona dimenticata dal trio nei ringraziamenti post vittoria sanremese.
“Sono veramente contento che i ‘miei ragazzi’ abbiano vinto! – ha scritto Cenci su Facebook – Mi permetto solo oggi di dire i ‘miei’ perché se un giorno del 2009 in un seminterrato a nord di Roma non li avessi scelti uno per uno e se poi, in corso d’opera a Ti lascio una canzone (programma ideato da me) non li avessi uniti per riproporre un trio ben più famoso e di grande spessore, sicuramente tutto questo non sarebbe successo! Auguro tutto il bene ai ragazzi anche se raramente ho sentito un ringraziamento nei miei confronti. Ma so che non dipende da loro. Questo è quello che succede in questo paese dove a volte la memoria è veramente corta!! Ma a me va bene anche così“.
Nessun ringraziamento nemmeno per Tony Renis, secondo quanto riportato oggi durante Pomeriggio Cinque, il quale dopo averli scoperti attraverso la partecipazione al talent di Rai1, decise di portarli negli Stati Uniti procurando loro un contratto con il potente discografico Jimmy Iovine. A Rockol, Renis non si è risparmiato e ha fatto anche lui gli auguri a Il Volo, ricordando però che “se non ci fosse stato lo zio Tony… Hanno avuto la possibilità di avere successo sul mercato americano, cosa che solo uno dopo Pavarotti ha potuto fare: Andrea Bocelli“.
Come se non bastasse, ci si mette poi il direttore di una radio, Linus, che con profonda onestà intellettuale ammette: “Non credo che il brano de Il Volo avrà un grande airplay (passaggi in radio, ndr), ma voglio sperare che non se lo aspettassero“, aggiungendo che “i vincitori del Festival non appartengono al nostro mondo musicale, il che non vuol dire snobbarli o denigrarli, anzi, li ho già invitati in radio, ma non è il genere di Radio Deejay: è un belcanto che piace all’estero e alle mamme, ma non rientra nei miei gusti musicali“.
Sull’onta delle polemiche – ieri su Twitter è entrato in trend topic l’hashtag #boicottiamoilvolo! – alcuni siti hanno aggiunto nel calderone persino la simpatica battuta di Nek in conferenza stampa post finale, durante la quale l’artista di Sassuolo punzecchia le tre ugole d’oro, dicendo: “Incuriosisce sapere dove potete arrivare, ci confronteremo ad armi pari“, con un pizzico di delusione per la medaglia d’argento, contro tutti i pronostici degli addetti ai lavori che lo davano come vincente.