30 Maggio 2023
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30 Maggio 2023

Fuori il docufilm “ULTIMO – VIVO COI SOGNI APPESI”. Il racconto di un miracolo musicale e di un successo non sempre facile da gestire

All'interno del film, oltre alle canzoni dell'artista anche alcune composizioni strumentali scritte e prodotto con Yoshi

ULTIMO - VIVO COI SOGNI APPESI Ultimo docufilm
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Come vedere ULTIMO – VIVO COI SOGNI APPESI

Il film, già disponibile su Prime video. Qui a seguire trovate il link per iscrivervi, in caso non abbiate già un abbonamento Amazon Prime (ricordiamo che Amazon da la possibilità di accedere anche ad un periodo di prova gratuito di 30 giorni).

Nella pellicola si parte da un momento difficile per tutti, quello del lockdown (che ha visto Ultimo, reduce dal suo primo concerto in uno stadio, costretto a rimandare di due anni il primo tour negli stadi per cui, tra l’altro ha vinto un All Music Italia Awards) e si attraversa la storia del cantautore attraverso i suoi ricordi e le parole di chi lo affianca. Dai genitori al manager Max Brigante, dagli amici di sempre ora parte del team della Ultimo Records fino a Clemente Zard.

Spazio anche ai dieci anni di studio di pianoforte e alle testimonianze dei fan, la sua grande forza, un pubblico con cui ha saputo creare una grande connessione, difficile da spiegare, e composto anche da tante persone che grazie a lui si sente un po’ meno “ultimo”.

Un ruolo rilevante nel docufilm è riservato anche alle insicurezze e le paure del cantautore. Quest’ultime frutto della sua, ormai nota, Ipocondria, una situazione di disagio che accomuna molte persone al giorno d’oggi e che nel suo caso raggiunge a volte picchi che lo sfiancano fisicamente.

IL PARERE

Il docufilm è stato presentato in anteprima alla stampa la sera del 29 maggio alla Santeria Toscana di Milano, un luogo fortemente simbolico in quanto è proprio lì che nel 2018 l’artista ha tenuto il suo primo grande concerto.

La pellicola gode di una bella regia e di un montaggio realizzato molto bene. I momenti più coinvolgenti sono quelli del passato del cantautore, il racconto, purtroppo un po’ sacrificato a favore delle scene tratte dai live, di come ha creduto nel suo sogno ed è riuscito a portarlo avanti.  Bellissimo e intenso il momento verso finale in cui il padre, che inizialmente non ha affiancato il figlio in questo sogno per paura che potesse non farcela, si commuove nel raccontare quello che il figlio sta realizzando, con i fatti e non solo con musica e parole.

Troppe scene, come dicevamo, sono tratte da momenti live, un mega spottone al tour negli stadi in partenza l’1 luglio prossimo da Bibione (qui le date) che a volte rafforza l’emozione del racconto ma altre rischia di distrarre.

ULTIMO – VIVO COI SOGNI APPESI rende omaggio alla storia di un ragazzo che, in soli sei anni, ha conquistato 59 dischi di platino, 20 dischi d’oro e un pubblico di 600.000 spettatori (considerando solo il primo tour negli stadi) ma un film che in alcuni momenti si perde e rischia di risultare poco interessante per chi non è fan dell’artista.

Alcuni momenti, forse troppo sottolineati, rischiano inoltre di spezzare la possibilità di empatia con lo spettatore non fan. La mega villa con piscina affittatagli da Zard durante il lockdown, il medico costantemente a disposizione per ogni malessere, non siamo ipocriti, in un paese come l’Italia in cui, solo per fare un esempio, una qualsiasi persona deve aspettare mesi anche per una visita anche importante, quest’ostentazione, pur nella drammaticità della situazione, fa  un po’ storcere il naso.

Ed è un peccato per due motivi. In primis perché in nessun dei due casi si tratta di momenti che aggiungono qualcosa di fondamentale alla storia, secondo me perché chi ha seguito, come fan, giornalista o amico, il percorso di Niccolò sin dal 2017, sa da dove è partito e con quanta umiltà e perseveranza.

Il fine ultimo del Docufilm di Ultimo, come da lui spiegato nell’incontro con la stampa poco prima della proiezione, non è quello di glorificare ma di raccontare una storia semplice, fatta anche di difficoltà che sono normali nella musica così come in ogni altro lavoro.

 

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