15 anni senza Valentina Giovagnini, il nostro ricordo.
Era il 2 gennaio del 2009, eppure ricordo tutto come se fosse l’altro ieri. Mi trovavo a Bologna ospite di un amico, un periodo difficile, malinconico. Nel mio consueto giro sul web apprendo una notizia che mi arriva come un pugno nello stomaco: Valentina Giovagnini, cantautrice ventinovenne, classe 1980, è morta.
L’auto di Valentina è uscita di strada, una di quelle strade che percorreva ogni giorno nella sua Toscana, tra Pozzo della Chiana e Foiano della Chiana, ed è andata a schiantarsi contro uno albero. Trasportata all’Ospedale con Elisoccorso a nulla serve un intervento chirurgico alla testa.
Oggi Valentina Giovagnini riposa nel cimitero di Pozzo e sulla sua lapide sono incisi alcuni versi di un suo brano, “Libera“. A 15 anni dalla sua scomparsa, così come facciamo con il giovane Michele Merlo, è doveroso continuare a ricordarla sperando di farla conoscere alle nuove generazioni.
Tra le cose in comune con Michele che la Giovagnini ha, ci sono le numerose difficoltà affrontate per affermarsi nel mondo della musica, nel mercato discografico. Muri così grandi che le hanno permesso di pubblicare in vita un solo disco, il meraviglioso “Creatura nuda“.
Valentina Giovagnini, la storia
Nata ad Arezzo il 6 aprile 1980, Valentina dimostra la passione per la musica sin da piccola studiando danza, canto, pianoforte e flauto.
Dopo essersi diplomata al liceo musicale ed essersi iscritta alla Facoltà di lettere, indirizzo musica e spettacolo, si appassiona alla cultura medioevale e alla musica celtica, elementi che troveranno spazio proprio nel suo disco qualche anno dopo.
Il percorso musicale prende una direzione grazie all’incontro con il produttore Davide Pinelli e al cantautore e autore Vincenzo Incenzo. Con loro, nel 2001, lancia il singolo “Dovevo dire di no“, con cui supera le selezioni dei giovani di Sanremo arrivando a partecipare tra le nuove proposte del Festival del 2002 condotto da Pippo Baudo.
Quando sale sul palco del Festival a febbraio, minuta e bellissima, è subito magia. Pubblico e critica sono rapiti dalla sua voce e dal brano “Il Passo silenzioso della neve“.
Non arriva prima tra le nuove proposte del Festival di Sanremo, vinto da Anna Tatangelo, per solo 21 punti. Vince però il premio per il Miglior arrangiamento e arriva sino al 14esimo posto della classifica dei singoli. Seguirà il disco che, debuttando al 28esimo posto, le permetterà di partecipare al Festivalbar con “Senza origine“.
Dopo un anno ricco di soddisfazioni arriveranno una serie di “no”, come raccontato anche nel libro di Vincenzo Incenzo, “Valentina Giovagnini – Tra vita e sogno“, che le impediranno di tornare sul mercato discografico e consacrarsi.
Ci sarà quello di Pippo Baudo nel 2003. Valentina presenta il brano “L’amore non ha fine“, Pippo chiede l’aggiunta di un tenore al pezzo, Aldo Caputo, ma poi non sceglie la canzone.
Ci sarà quello di Tony Renis nel 2004 (il brano era “L’attesa infinita“) e, soprattutto, quello di Gianmarco Mazzi, oggi Sottosegretario di Stato al Ministero della cultura, che non sceglierà il brano “Inimmaginabile nelle Nuove proposte.
Vincenzo Incenzo nel suo libro ricorda il peso di quel no raccontando che Paolo Bonolis, presentatore del Festival, era rimasto molto colpito, ma Mazzi disse di no specificando al produttore che la ragazza aveva già avuto la sua possibilità al Festival nel 2002.
Valentina Giovagnini è disposta a mettersi in gioco e ad accettare compromessi lontani dal suo modo di intendere la musica e quindi si lascia convincere nel 2005 a provare a partecipare al talent show di Rai2, Music Farm. Riceverà un no anche in questo caso in quanto la musica venne considerata troppo di nicchia.
Questo quanto dichiarato da Vincenzo Incenzo:
“Dopo aver superato una serie di reticenze di Valentina, l’abbiamo convinta a tentare di partecipare a Music Farm, ma dopo il provino ci è stato detto che non era abbastanza litigiosa, inadatta per un programma televisivo, troppo seria e professionale, quindi non era materia da corrida mediatica.”
L’ultimo no del Festival di Sanremo arriverà nuovamente da Baudo nel 2008 con il brano “Sonnambula“.
Nella sua ultima apparizione televisiva in un programma di Rai1 svela che il contratto con la Virgin Records è scaduto e non le è stato rinnovato e che anche la sua collaborazione con Incenzo e Pinelli si è chiusa. Nonostante ciò fa sapere di essere al lavoro su un nuovo disco.
Quel disco, “L’amore non ha fine“, vedrà la luce nel 2009, ma non ci sarà più Valentina, vittima di quel terribile incidente, a cantarlo.
Negli anni successivi nascerà grazie alla famiglia un’associazione a suo nome e verrà istituito anche un premio a cui il sottoscritto ha preso parte con entusiasmo per diversi anni.
Anni in cui ho potuto conoscere la famiglia di Valentina e il loro grandissimo dolore accompagnato da una dignità enorme nel viverlo. I genitori, insieme ai figli Benedetta, anche lei cantautrice (tra i suoi brani “Gennaio“, canzone dedicata proprio a Valentina), e Giacomo hanno organizzato il premio con grandi sacrifici fino all’ arrivo della pandemia.
L’ultima uscita musicale postuma di Valentina Giovagnini è stato il singolo “Inimmaginabile” nel 2018.
Purtroppo questo ad oggi è l’unico brano dell’artista che è possibile ascoltare sulle piattaforme digitali. Non sono presenti infatti i due dischi e il pubblico giovane non può conoscere le canzoni dell’album “Creatura nuda” se non tramite YouTube.
Speriamo che questo vuoto venga colmato presto e con questo articolo cogliamo l’occasione per mandare un abbraccio alla famiglia in questa giornata triste.
La storia di Valentina Giovagnini porta a nostro avviso anche due grandi insegnamenti che non bisogna dimenticare.
Il primo per i giovani ( enon) artisti è che purtroppo no, nel mondo della musica il talento non sempre vince. Quello che potete fare e impegnarvi, studiare, circondarvi di persone che credano in voi e trovare la forza in ogni no per andare avanti e dimostrare ancora di più.
Il secondo insegnamento dovrebbe invece arrivare a tutti i professionisti del mondo della musica, da quelli che hanno diretto e dirigeranno il Festival di Sanremo (palco su cui Valentina non è MAI stata ricordata) a quelli che hanno in mano il destino di tanti ragazzi nei talent show: il talento va riconosciuto, rispettato e va premiato perché dietro ci sono persone e sacrifici,
La musica e la discografia sono posti in cui possono convivere sia le proposte puramente artistiche che quelle più commerciali. Purtroppo non è quello che nella maggior parte dei casi accade oggi. Discografiche, editor, programmatori radio, produttori, autori televisivi, meditate!
Nella pagina a seguire cinque canzoni della discografia di Valentina Giovagnini che abbiamo scelto per voi. Cliccate in basso su continua.