E’ uscito per Maqueta Records con distribuzione Artist First Love Remains, il nuovo singolo del cantautore filosofo Vasco Barbieri.
Il brano, che anticipa il primo album di inediti, parla di emozioni reali, vissute e che non si possono dimenticare. Una sorta di accurato percorso interiore in cui si passa per un meccanismo di accettazione del ricordo.
“Questa canzone nasce da una sensazione che ho provato qualche tempo fa, camminando su una strada molto trafficata e con molta gente.
Quel giorno, soffermandomi davanti ad un teatro chiuso in corrispondenza di una fermata d’autobus, ho sentito le voci e i rumori intorno a me improvvisamente sparire e tutto pian piano fermarsi!
Mi sono sentito sospeso, come in una bolla, come il palcoscenico spento del teatro chiuso alle mie spalle.
Una sensazione d’attesa, come le persone alla fermata. In quel momento ho pensato che la mia vita non scorresse più perché non avevo ancora accettato del tutto il mio passato e che se non lo avessi fatto, non sarei mai più andato avanti!
Perché i ricordi sono le nostre radici, se li accettiamo, la vita continua e l’amore resta.”
Queste le parole di Vasco Barbieri per descrivere Love Remains.
VASCO BARBIERI
Vasco Barbieri è nato il 6 agosto 1985. Dopo un coma nel 1993 torna alla vita con gravi danni alla vista, ma si avvicina al suono del pianoforte ed esegue ad orecchio Caruso di Lucio Dalla, senza aver mai suonato prima.
A 9 anni i genitori lo mandano a studiare in America in una Music School nell’Ohio, in cui scopre la musica classica.
Successivamente studia 3 anni presso l’Actor Studio di Roma e poi si iscrive alla facoltà di Filosofia e nel 2013 consegue la laurea.
Nel frattempo lavora come Web Designer e si esibisce in numerosi locali romani.
Durante uno dei suoi live viene notato dalla regista Sibilla Barbieri che lo presenta a Maqueta Records che pubblica i primi singoli A little bit of present e Convert.
Attualmente sta lavorando al suo primo album di inediti con gli arrangiamenti di Francesco Santalucia e la direzione artistica di Fernando Alba.
Foto di Simone Impieri