Vasco Brondi, Ascoltare Gli Alberi: significato del testo del nuovo brano
Disponibile in tutte le principali piattaforme di streaming e download a partire da venerdì 25 ottobre, Ascoltare Gli Alberi (Carosello Records) è il brano inedito che Vasco Brondi ha scritto per i titoli di coda di Fiore Mio, il primo film scritto, diretto e interpretato dallo scrittore Paolo Cognetti, che – dopo l’anteprima al Festival dei Popoli di Firenze il prossimo 2 novembre – sarà proiettato nelle sale cinematografiche il 25, 26 e 27 novembre.
Il brano anticipa l’uscita della colonna sonora del film, che sarà disponibile a partire da venerdì 15 novembre in formato vinile, in tiratura limitata e numerata in colore trasparente ghiaccio.
Durante i giorni in cui Fiore Mio sarà in sala, coloro che acquisteranno il vinile, mostrando alla cassa del cinema la mail di conferma dell’acquisto, potranno accedere alla proiezione del film al prezzo ridotto applicato dalla sala (convenzione valida nei cinema aderenti, non comprende eventuali diritti di prevendita).
Vasco Brondi, Ascoltare Gli Alberi: significato del brano
“È una canzone che ho scritto e registrato nel rifugio di Paolo e nei luoghi in cui sono avvenute tutte le riprese. La prima idea mi è proprio venuta mentre camminavo lì, un anno prima che questa canzone servisse. Si era manifestata mentre, seduto vicino a un torrente, lo ascoltavo scorrere, prestando attenzione anche al vento tra gli alberi, e mi sembrava di capire qualcosa di più dei misteri delle nostre esistenze. Dentro c’è il pensiero di Thoureau, ci sono i libri di Stefano Mancuso e le ore e i giorni che negli ultimi anni ho passato in mezzo ai boschi, camminando o rimanendo fermo immobile”.
Vasco Brondi, Ascoltare Gli Alberi: testo del brano
Era la tarda primavera
O era l’estate indiana
C’era il vento della sera
Che ci spettinava
E una nuvola nera sulla pianura
Una pietra qualunque come porta fortuna
Mi troverai ad ascoltare gli alberi
Le cose che non sono urgenti
Mi troverai a contare i fulmini
E a deviare i torrenti
Come fossero i nostri destini
Come potessi ancora cambiare tutti i tuoi piani
Era passata la bufera
L’aria fredda dal ghiacciaio ci accarezzava
Era franata con la diga
L’illusione di sicurezza di una nazione intera
Ma il vento ha fatto una scultura
Benedetta primavera
Mi troverai ad ascoltare gli alberi
Le cose che non sono urgenti
Mi troverai a contare i fulmini
E a deviare i torrenti
Come fossero i nostri destini
Progredire come i licheni
lentamente come fiori rari
Scoprire tutti i motivi
Per cui non dormivi
Senza più seguire le sirene
Tutto questo mercanteggiare
Sempre attratti dall’apparenza, dal potere
Stare sdraiati nei campi
Delle ore più belle
Ammirare le stelle
Del grande piano regolatore
Fare la fame
Fare l’amore
Osservare il cielo
Come fosse la nostra missione
Guarda come cambia colore
Mi troverai ad ascoltare gli alberi
Le cose che non sono urgenti
Mi troverai a non fare calcoli
A deviare i torrenti
Come fossero i nostri destini
Come potessi ancora cambiare
Tutti i miei piani
Tutti i tuoi piani
Foto di copertina di Valentina Sommariva