Chi era presente ai concerti di Bologna o chi segue la pagina ufficiale di Vasco su instagram è già al corrente della novità, ma ora Netflix ha fatto l’annuncio ufficiale: è pronta la docu-serie sulla rockstar più amata d’Italia: Vasco Rossi – Il Supervissuto.
Nel teaser trailer, che è stato trasmesso proprio nei maxischermi dello Stadio Dell’Ara di Bologna in attesa che il komandante salisse sul palco, c’è un assaggio della nuova docu-serie, in 5 episodi.
Vasco Rossi – Il Supervissuto è stato girato, in gran parte, durante i due anni di pandemia, un momento di inaspettata pausa dai soliti, innumerevoli impegni della rockstar, un’occasione unica per trovare il tempo di guardarsi indietro e ripercorrere i momenti più importanti della sua carriera e della sua vita.
La serie segue Vasco nei luoghi più importanti per lui, da Zocca, sua città natale, a Los Angeles e, attraverso interviste, materiali d’archivio e testimonianze di chi lo ha accompagnato in questi anni, ripercorre la sua e le molte storie che stanno dietro alle sue indimenticabili canzoni.
Le parole di Vasco Rossi nel trailer:
«Sono sopravvissuto agli anni Settanta, quando c’erano gli Anni di Piombo. Le Brigate Rosse, Lotta Continua e Potere operaio. Io ero un indiano metropolitano, cercavo di migliorare me stesso perché ero un uomo anarchico», dice il cantante.
«Poi sono sopravvissuto agli Anni 80. Gli anni da bere, i più stupidi del secolo. Ma anche i più belli e divertenti. Io sono sopravvissuto facendo del rock. Ho cominciato a fare rock in italiano, ho scritto pezzi generazionali, canzoni provocatorie».
Ma Vasco va oltre e aggiunge «Poi sono sopravvissuto agli Anni 90. Quando ho voluto costruire una famiglia. La scelta più trasgressiva che avrebbe potuto fare una rockstar. Uscire dallo stupido hotel. Alla fine del millennio sono andato in depressione anche lì sono andato avanti. Sono sopravvissuto a tre malattie mortali nel 2011, quando sono andato in coma tre o quattro volte, preso per un pelo. Fino al 2020 quando è arrivata questa catastrofe mondiale. Io non sono solo un sopravvissuto, sono un supervissuto».
Scritta da Igor Artibani e Guglielmo Ariè, insieme a Pepsy Romanoff, anche regista della docuserie, Vasco Rossi – Il Supervissuto è prodotta da Solaris Media di Guglielmo Ariè e Azzurra Ariè in collaborazione con la casa di produzione Except di Maurizio Vassallo e Pepsy Romanoff. Con quest’ultimo aveva già fatto un film nel 2019 per raccontare il VascoNonStop Live 2018 e poi 2019.
Vasco, nella cultura di massa con libri, concerti e film
Ma abbiamo anche film su Vasco. Nel 1988, sull’onda del successo dell’album C’è chi dice no uscì un film dal titolo Ciao Ma’ che narrava le vicende di un gruppo di adolescenti, fan scatenati della rock star emiliana. Il film lasciava intendere come i giovani di allora amassero già Vasco Rossi, nonostante le critiche negative dei mass media dovute alla sua vita spericolata. Ciononostante, il cantautore raccoglieva sempre più consensi.
Sono passati molti anni da allora e i molti album da studio, dal vivo, i concerti, i tour, i libri usciti su di lui, confermano che ci troviamo davanti ad un fenomeno di massa. Il solo, l’unico in Italia. Fa sold out ino pochi istanti in tutte le città che tocca, facendo muovere folle di persone di tutte le età. Vasco Rossi, che piaccia o meno, ha dimostrato di essere super: sopra ogni passaggio generazionale, sopra ogni esperienza dolorosa o gioiosa che la vita gli ha presentato, sopra il se stesso incasinato e perso dentro le sue innumerevoli e smodate emozioni ed ecco perché prossimamente su Netflix varrà proprio la pena vedere la docu-serie Vasco Rossi – Il Supervissuto.
Il trailer