Venditti & De Gregori di nuovo insieme in un progetto, dopo esattamente 50 anni dal loro album di esordio Theorius Campus.
I due cantautori romani hanno annunciato questa mattina in una conferenza stampa il loro nuovo tour assieme, previsto per questa estate. Ad anticipare questo progetto, il 18 giugno si terrà un concerto speciale allo Stadio Olimpico di Roma, nella città dove tutto ebbe inizio. Potete trovare qui tutte le date e le informazioni per acquistare i biglietti.
Francesco De Gregori e Antonello Venditti hanno pensato di sviluppare il tour in due modi: prima nei festival estivi e poi nei teatri. Questo, hanno affermato, permetterà di modulare spettacoli diversi a seconda della location.
Ecco cosa hanno raccontato i due artisti:
L’idea di cantare di nuovo insieme non ci è mai andata via dalla testa. Poi i nostri percorsi hanno preso strade diverse. Abbiamo finalmente deciso durante un lunghissimo pranzo in un ristorante di Roma. Ci abbiamo girato intorno e ogni tanto veniva fuori questa domanda: “Ma veramente lo vogliamo fare?”
All’inizio era un’idea, niente di strutturato. Sapevamo solo che alla gente sarebbe piaciuto molto vedere le nostre storie musicali nuovamente accostate.
Da oggi, lunedì 28 febbraio, è in rotazione radiofonica Generale, brano pubblicato originariamente da Francesco De Gregori nel 1978, e Ricordati di me, che invece apre il disco di Antonello Venditti In questo mondo di ladri del 1988.
De Gregori e Venditti hanno unito le loro voci reinterpretando due brani che hanno segnato le loro carriere e la storia della musica italiana. I due brani saranno contenuti in un esclusivo 45 giri da collezione, in uscita venerdì 4 marzo su Amazon, e disponibile in pre-order.
Venditti ha poi continuato:
Siamo spesso stati visti come antagonisti. Ma se c’era antagonismo, era livello artistico. Ci siamo sempre controllati a distanza, Se sentivo una bella canzone dì Francesco ero contento, e viceversa.
Fortunatamente le nostre vie si sono divise subito. Quindi ora è bello ritrovarsi, le nostre strade parallele sono confluite in modo naturale. Abbiamo sempre saputo che a un certo punto ci saremmo rincontrati.
Abbiamo fatto la nostra strada ed è bello ritrovarsi, come fratelli allattati dalla stessa lupa. Stiamo diventando un duo adesso.
Due personalità differenti, ma affini. Due stature artistiche, ognuna con la sua poetica. Venditti & De Gregori cominciano a collaborare poco più che ventenni durante un viaggio in Ungheria. Iniziano a scrivere le loro prime canzoni insieme, per arrivare al comune esordio discografico con Theorius Campus, in cui Antonello incide Roma Capoccia e Francesco Signora Aquilone.
De Gregori ha detto che, dopo tutti questi anni, ha ritrovato lo stesso Antonello di sempre. Venditti ha aggiunto:
Adesso è bello avere una consapevolezza della strada fatta. Ritrovarsi con quella voglia di chitarra e pianoforte e andare a suonare ancora oggi.
Io e Francesco non litighiamo. Se litigassimo, ci lasceremmo subito. Certo, l’amicizia non guasta, ma non basta. Ci vogliono profondo rispetto e stima reciproca. Stiamo riscoprendo le canzoni l’uno dell’altro.
In merito alla scelta delle canzoni di uno e dell’altro da portare sui palchi in giro per l’Italia, i due hanno svelato poco. Nessun inedito per ora è previsto, ma sicuramente le sorprese saranno tante. De Gregori ha detto:
Sappiamo come inizierà ma non come finirà. È tutto un flusso. Proviamo tante tante tante canzoni. Di volta in volta sceglieremo la scaletta
Quando due artisti vogliono suonare insieme, la scelta del repertorio viene naturale. Le canzoni diventano di tutti e due perché le cantiamo insieme.
Non abbiamo scelto 5, 6, 7 canzoni di Venditti e 5,6,7 canzoni mie. Abbiamo scelto in base al sound e alle buone sensazioni.
Un paio dì canzoni di Antonello mi dicevano poco. Poi, provandole, cantandole insieme a lui, le ho riscoperte. Mi diverte cantarle.
Questo tour arriva in un momento storico di paura e smarrimento. In conferenza stampa non sono mancate domande sulla situazione terribile tra Ucraina e Russia, a cui De Gregori ha risposto così:
Gli artisti devono scrivere canzoni contro le guerre prima che queste accadano. Avete mai sentito Maremoto a Porto Cervo di Checco Zalone? Le canzoni contro la guerra scritte poco dopo che la guerra è scoppiata sono brutte canzoni, scritte di fretta e piene di banalità.
Che cosa dovrebbe fare il mondo della musica? Un concerto? È qualche cosa che in questo momento sento distante. C’è la guerra e bisogna cantare: ma chi l’ha detto? Piuttosto che cantare brutte canzoni sulla guerra, è meglio il silenzio.
Foto di Benedetta Pistolini.